Trasmigrazione

di Jultine
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TRASMIGRAZIONE

 

 

Dicembre 24 – 2066
 

Ti siedi accanto al radiatore, incrociando le tue lunghe e bellissime gambe.

Ho fatto le valigie, non mi rivedrai mai più.” dichiari, poi prendi a fissarmi con apprensione.
“Hai dormito abbastanza? Non hai perso ore di sonno, vero?”

Hai mangiato?”
“Dovrei andare.”

Ciao Eve.

 

Un fotocodice identificativo.
Jayson, Lynch – 29A734B.

Che bizzarra sensazione osservare un volto che dicono essere il proprio e non crederci affatto. Non è come quando ci si trova davanti ad un omonimo o a un doppelganger.
È come osservare la propria lapide una volta fuori dalla cassa.
Lungo il tragitto verso casa, Lynch comprese di essere morto tre anni prima. Non biologicamente parlando s’intende, si sa che la biologia ha poco a che fare con l’animo umano. 
Lynch si disse che la propria anima era semplicemente trasmigrata ed ora, al posto di quella vecchia, ve ne era una nuova di cui non sapeva un accidente. Doveva solo imparare a comprenderla, a farla sua.

 

Maggio, 3 – 2069

Se mi sfioro il cranio riesco ancora a sentire il colpo.
Non fa male.
Forse dovrei riprovarci, ma non ricordo il perché.
Ogni volta che provo a guardarmi allo specchio, vomito.
Forse dovrei riprovarci. 





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