stay alive

di Princess Leila
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INFO: Missing Moments and a little bit of PWP

FORMULA 3

James Hunt parlava con il suo titolare di Formula 3 Alexander Hesketh. Aveva adocchiato un nuovo arrivato, un tipo singolare. Portava il broncio, espressione da acuto calcolatore, sul quel suo muso da topolino. Capelli castani e riccioluti gli incorniciavano il volto appuntito.
«Chi è il novellino, Alexander?» chiese James facendo segno con il mento in direzione del neofito.
«Niki Lauda, un austriaco»
«“Niki Lauda, un austriaco”» gli fece eco il biondo «Dov'è finito il vecchio Alexander Hesketh? Prima eri capace di fornirmi dati anagrafici, codice fiscale e gruppo sanguigno dei miei rivali in tempo record»
«Come mai ti preoccupi tanto per una matricola, James? Cosa c'è, non avrai mica paura di quello lì?»
Il pilota gli rivolse uno sguardo di fuoco «Io non ho paura» pronunciò quella parola con particolare sdegno.
«Bene, allora lascia perdere “faccia da topo” e concentrati sulla gara»
“Faccia da topo”. Un angolo della bocca di James si sollevò al pensiero di quell'epiteto, e ancora con lo sguardo fisso su Niki Lauda disse: «Sì, hai ragione...»
 
Niki Lauda era appena arrivato in Formula 3. Girava intorno alla sua macchina, sentendosi tutti gli occhi addosso: dopotutto, era l'ultimo arrivato.
La sua attenzione venne catturata da un pilota che vomitava sul bordo della pista. Niki si girò disgustato, roteando gli occhi.
Tuttavia, non poté fare a meno di guardarlo di nuovo poco dopo. L'uomo in questione era bello: alto, muscoloso, dai lineamenti duri e lunghi capelli biondi.
«Chi è?» chiese subito al suo assistente, assottigliando gli occhi, senza staccarli dal pilota. 
«James Hunt» rispose lui, con un suono simile a una risata di scherno. «Ma tranquillo, non mi sembra sveglio»
«Io sono tranquillo. Non mi spaventa mica una stupida testa bionda.» borbottò Niki, distogliendo finalmente lo sguardo da James Hunt.
 
 
Dopo aver sistemato la sua auto, Hunt si diresse verso i bagni. Un casotto verde a pochi metri dalla pista.
Spinse la porta e si diresse ai lavandini; stava per aprire l'acqua quando il cigolio di una porta che si spalancava destò la sua attenzione. Niki Lauda usciva da una delle toilet. I due piloti rimasero immobili, con gli occhi fissi in quelli dell'altro.
Il medesimo lampo di desiderio saettò nello sguardo di entrambi.
James si gettò impetuoso contro il suo rivale e lo sbatté contro il muro piastrellato del bagno.
I loro nasi si sfioravano ed i loro respiri affannati si mescolavano tanta la loro vicinanza. Hunt non resistette: premette le sua bocca su quella dell'austriaco, il quale non si sottrasse a quell'assalto improvviso, ma anzi, dischiuse le labbra e assaporò il gusto del biondo spaziando esperto con la lingua.
James gli stringeva i capelli nel pugno, li tirò affinché Niki inclinasse la testa all'indietro e cominciò a disseminare sul suo collo baci e morsi.
Lauda intanto esplorava con le mani il corpo di lui, gemendo dal dolore e dal piacere ogni volta che i denti di Hunt si chiudevano sulla tenera carne del suo collo in un gesto animalesco.
James trovò con la mano libera la zip della tuta di Niki, e impaziente tentò di tirarla giù. Incastrata. Bene.
«Merda» disse tra i denti con la bocca ancora sul collo dell'austriaco, il quale colse l'occasione e allungò la mano il tanto che bastava per raggiungere la chiave della porta e girarla nella serratura. Click.
James alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi di Niki con aria di complicità mista ad ammirazione per quel gesto. L'austriaco non attese oltre: cogliendo Hunt di sorpresa lo spinse contro la porta appena chiusa e iniziò il dolce supplizio di cui lui era stato soggetto poco prima. Saliva fino alla mascella del biondo disseminando baci e poi si fermava ad un centimetro dalla bocca per sentirlo sbuffare e poi ricominciava, questa volta succhiando fino a lasciargli dei segni, e poi addentava il labbro inferiore di Hunt facendolo gemere. Intanto lui armeggiava ancora col la lampo della tuta dell'altro, così Niki si fermò, i loro sguardi si incrociarono per un attimo e, con la mano sopra quella del biondo, lo aiutò a sbloccare la cerniera.
Intanto anche l'austriaco aveva afferrato la zip dell'altro pilota e l'aveva tirata giù senza che questa facesse resistenza.
James indossava una maglia bianca dallo scollo a V; Niki sentiva i suoi muscoli scolpiti premere sotto i palmi delle mani a ritmo del suo respiro affannato.
Non c'era bisogno di dire nulla, i loro sguardi valevano più di mille parole.
Niki eliminò gli ultimi strati di tessuto che li separavano, osservando il corpo di James.
L'austriaco abbandonò le labbra del biondo per scendere con la lingua sul suo petto, lasciava baci e morsi sui punti più sensibili, arrivando fin sotto le costole.
Ormai era in ginocchio davanti a lui. Bastò uno sguardo d'intesa.


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