Il Natale secondo Death Mask

di Stellareika
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«Cu minchia è 'stu bumbulari*?».
Death Mask si affacciò dalla Quarta Casa e guardò giù verso Rodorio. Benché fosse mezzanotte le campane suonavano a festa e c'era mezzo paese ammucchiato sul sagrato della chiesa.
«Ah, la messa di Natale...».
Cioè quella che odiava di più, perché Don Ciccio – sadico bastardo! - allungava la predica allo sfinimento e lo costringeva a stare in piedi sull'altare a combattere il sonno avvolto in una tunica di raso ingiallita con in mano un cero alto come lui.
Per il Cancro “Natale” significava una cosa sola.
«Domani il bordello chiuso è, chi camurrìa maliditta!».

 

*Che minchia è 'sto scampanamento?



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Lo so, l'abbinamento Death Mask-Natale è un po' dissacrante e al limite della decenza. Sarà che sono incarognita dalla corsa ai regali e dal bagno di folla nei negozi, ma non sono riuscita a fare di meglio. Non vogliatemene.
Un ringraziamento speciale a Denny per aver dato voce a Deathy nella sua lingua madre. E tanti auguri a tutti voi, naturalmente! 

PS: per chi se lo stesse chiedendo, Don Ciccio è un mio OC. Ufficialmente fa il parroco a Palermo, ma sotto la tonaca si nasconde una spia del santuario. E' lui a curare l'apprendistato di Death Mask con l'aiuto della perpetua/amazzone Santuzza. Li ritroverete entrambi in "Luci e Ombre" e "Prima dell'alba".





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