Metamorphus
-Metamorphus-
by
Danail
È tardi. Il
vento scompiglia i miei
capelli rossi e sporchi, in rapida crescita e tagliati male.
Sai,
dopo l'operazione al cervello temevo che non ricrescessero. Dove le
ossa erano sfondate, dove gli organi erano spappolati e ormai
inutili, componenti meccaniche hanno sostituito le parti mancanti.
E,
si, temevo che i capelli, per quel tratto dove la piastra di titanio
ha sostituito ...le ossa del cranio, non potessero più
ricrescere.
E
invece, nonostante non fossero più lunghi come un tempo,
coprono in
parte le cicatrici dovute agli interventi.
Sai, Madre Tanequil è
stata implacabile, sotto questo aspetto. Dopo che ha capito che mi
stava perdendo, ha fatto di tutto per rompermi.
É riuscita a
spezzare il mio corpo, ma non a dividere il mio spirito.
Il mio
corpo era morto, freddo. Un cadavere scomposto e irriconoscibile.
Ma
fu riparato, ed eccomi qui.
Nonostante ciò devo portare spesso
una maschera. Molti mi credono morto, e sfrutto la cosa come posso. E
comunque non ci tengo a far vedere la mia faccia, la pelle è
ancora
troppo fine per nascondere gli ingranaggi che aiutano i muscoli del
viso. E le cicatrici... orribile.
Miriadi di piccole e sottili
linee pallide che solcano il mio volto.
...
Kelson mi
chiama. Mi volto verso di lui, quanto tempo ho passato fissando la
luna piena, di fronte a me, sul ponte della Phoenix in volo?
Il
mio caro marinaio mi guarda, con un'espressione tra l'assonnato e
l'interrogativo.
Eagle, così si chiama nelle missioni. Tra le
mani tiene ancora la sua maschera da aquila.
Mi dice di andare a
dormire, il mio turno di guardia è finito. Caro ragazzo,
ancora non
ha capito che per me il sonno si è ridotto notevolmente.
Sono un
cyborg, dopotutto.
Sorrido, sebbene la maschera di tigre che mi
ricopre il muso non permetta alle espressioni di divulgarsi.
Vai,
non ho sonno, torna a dormire, gli dico, la notte è ancora
lunga per
me.
Porto di nuovo lo sguardo verso quell'astro pallido, tra me e
l'argentea regina dei cieli notturni c'è solo la maschera di
Tiger,
comandante freddo e spietato di giorno ed emotivo di notte.
Eagle
torna alla sua cabina, strascicando i piedi e borbottando qualcosa.
Forse sta pensando che sto impazzendo.
No, sono solo
concentrato.
Sul vento che sfiora il mio corpo, sulla luce pallida
della luna, le stelle, il mare sotto di noi.
Afferro, finalmente
solo, un oggetto da una delle tasche della giacca.
È una bandana,
nera con uno strano simbolo bianco. Sembra una A.
Me la porto
verso il naso della maschera, riesco a percepire dai minuscoli fori
l'intenso odore di sale.
La mia memoria, sai, non funziona come
dovrebbe. Dopo la mia rinascita, avevo dimenticato molte cose.
Danni
gravi all'ippocampo, come in altre aree del cervello, ora sostituite
da macchine speciali.
Faccio ancora fatica a ricordare, ma gli
oggetti, gli odori, i suoni mi aiutano un poco.
Non ricordo chi tu
sia, ma sento che sei una persona importante per me. Stringo la
bandana attorno al mio viso, qualcosa di caldo scorre lungo le mie
guance, tra maschera e pelle.
Lacrime.
Non so chi tu sia, ma
sto cercando di raggiungerti.
Lo so, lo sento, tu e io eravamo una
cosa sola, prima che morissi e tornassi in vita.
Ma tu non lo sai,
e chiudi la mente alle mie carezze.
Il mio spirito urla, scalcia,
grida, piange, geme, sentendo di non potersi più unire alla
sua
sconosciuta metà.
Ti chiamo, ma tu non non
mi senti.
-Angolo dell'Autrice-
E' da
molto che non scrivo qualcosa. In questi ultimi mesi sto lavorando a
due serie nuove, tra cui una incentrata sul mio amato crossover:
Shannara e Pokèmon. Come nelle altre storie simili, il
secondo
universo non è così preminente rispetto a
Shannara,
piuttosto la serie è basata sui miti che avvolgono i
leggendari
(delle divinità, insomma) e sui punti d'innesto tra gli
universi.
Ma cosa c'entra tutto
ciò con questa breve storiella? Domanda legittima.
La serie gira attorno a
un mio
personaggio da roleplay, gli avvenimenti seguono molto gli intrecci che
lo avvolgono tutt'ora. Scrivere qualcosa al di fuori delle role,
incentrandomi si questo personaggio e il suo compagno, mi ha sempre
affascinata. Come avrete già capito, il personaggio di turno
(leggere: la prossima vittima della mia mente sadica) è
Redden
Alt Mer. Un personaggio che, dopo più di sei mesi di lavoro,
è diventato qualcosa di... grande.
Colgo l'occasione per
salutare Lily
di Komadori, l'altra sadica che adora far del male -o del bene, dipende
dal momento- ai suoi personaggi, danneggiando anche il nostro rosso.
Bhè, mi
auguro che la lettura vi sia piaciuta e... a presto!
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