Atlantis

di balim
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~Prologo~






La città era nel più completo delirio. Gli abitanti si riversavano nelle strade, sperando in una possibilità di salvezza dal cataclisma, correndo e disperandosi. C'era chi scappava,  tentando di portare con sé i propri beni più preziosi, e chi invece vagava, cercando disperatamente familiari o amici. I bambini urlavano, le donne piangevano, in un clima straziante, che sapeva solo di disperazione. Era sempre stato un luogo pacifico quello, sereno, nel bel mezzo dell'oceano. Non c'era mai stata una tempesta, o una difficoltà, che la popolazione non fosse stata in grado di affrontare, sebbene con grandi difficoltà. Eppure nulla poterono quel giorno. Il mare sembrava ingoiare ogni cosa, il cielo sembrava scomparso, e al suo posto era apparsa come in un'apocalisse, un'immensa distesa di acqua che si riversava verso la terra. Le abitazioni, in semplice legno, venivano spazzate via dal vento e dell'acqua come opere distrutte da un Dio furioso. 
Nella disperazione e calca generale, nel bel mezzo di un piccolo vicolo nel centro della città,  un bambino, immobile, fissava il vuoto, estraneo alla realtà che lo circondava. Gli occhi azzurri rivolti all'infinito, come decifrandone i misteri al resto del mondo sconosciuti. Completamente fradicio, aveva ciocche di capelli azzurri a ricoprire il pallido volto, frustrati dalla forza del vento. Eppure lui sembrava non accorgersene. 
"Kari, Kari!" urlò una bambina, la voce flebile che si disperdeva nella calca generale.
"Dobbiamo andare! Ti prego... che fai qui da solo? Ci aspettano, ti stanno cercando tutti, per favore andiamo. .. ti prego..." la bambina cominciò a piangere, tentando di smuovere il bambino, leggermente più grande, che non diede alcun segno di aver notato la bambina. 
"Kari ti prego, non c'è molto tempo, dobbiamo andare o moriremo tutti... il maestro non ci vuole tutti separati..." continuò la bambina, eppure Kari  non diede cenno di volerla assecondare. La terra cominciò allora a tremare, la pioggia si infittì ancora di più e il pavimento cominciò a creparsi.  Altre grida di terrore si alzarono e fu come se Kari fosse stato acceso. Con estrema calma cominciò a camminare,  gli occhi pieni di una strana consapevolezza. 
La bambina tentò di afferrarlo,  ma nel toccare il braccio del bambino rimase violentemente ustionata. Kari abbandonò il vicolo e dirigendosi nella via principale si fermò esattamente al centro. Fu allora che divenne incandescente, e da lui si diramarono fasci di luce accecante. La gente si allontanò, e fu allora che il tempo si gelò.  L'acqua rimase come cristallizzata,  il vento cessò,  la terra smise di tremare. 
Tutto fu luce, e Kari scomparve.
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Angolo dell'autore

Ciao a tutti! Intanto grazie per aver letto questo piccolo prologo, so che la descrizione della storia non aiuta a capire la trama della storia, ma spero che comunque possa incuriosire! Riguardo il prologo, so che è decisamente vago, ma non preoccupatevi, comincerà a essere tutto più chiaro con il primo capitolo.

Spero abbiate voglia di lasciarmi qualche parere, così che io possa vedere se questa storia potrebbe interessare a qualcuno :)

  vista la data approfittp per augurarvi di cuore un buon 2016.

Bacioni

Balim





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