gintsu-zucchero
"Scusa, potresti prestarmi un po' di zucchero?" chiese il ragazzo dai capelli argentati che le era seduto di fronte.
Tsukuyo l'aveva visto diverse volte in quella caffetteria, sempre solo,
sempre a prendere quei grossi frappè pieni di calorie.
Doveva avere sui trent'anni o giù di lì, ed aveva un'espressione che la innervosiva.
Chissà perchè, quegli occhi sembravano averne
passate più di quanto quell'aspetto trasandato potesse far
pensare.
Prese la bustina di zucchero che aveva sul tavolo e gliela lanciò, colpendolo in fronte.
"Mi dispiace" disse senza nessuna inflessione della voce.
Il ragazzo sbuffò, ed aprì lo zucchero, versandolo nel caffè.
Per una volta aveva cambiato ordinazione, che strano.
"Volevo farci aggiungere un po' di panna, ma non avevo soldi per pagare l'aggiunta extra' le spiegò il ragazzo.
"Non mi interessa" fece lei nello stesso tono atono.
Di solito se lo ritrovava sempre di fronte, durante la sua pausa pranzo.
Era la prima volta che le rivolgeva la parola.
Non aveva capito che non era una coincidenza..
L'uomo, da quando l'aveva incontrata per la prima volta, aveva deciso
che voleva conoscerla e l'unico posto dove sapeva di poterla
incontrare, era quello.
Dopotutto lei era un'impiegata di un'importante azienda mentre lui si limitava a fare le consegne per un supermercato.
"Allora che vieni a fare, se non hai soldi?" sbuffò lei, in
un'espressione contrariata nella quale cercava di nascondere la
curiosità.
"Ecco, speravo che uno di questi giorni potessi chiederti di prendere insieme il caffè" le sorrise.
Tsukuyo arrossì, anche se non sapeva se fosse per il fatto che
stesse ricevendo un invito, o perchè quel sorriso era davvero
carino.
Intanto lui si era alzato, e le si era avvicinato.
"Che ne dici di domani?".
Lei si guardò intorno imbarazzata, scorgendo alcuni sguardi curiosi.
Che tipo irritante, a corteggiarla in questo modo.
"S-solo se hai soldi per offrirmelo" balbettò lei, innervosendosi perchè stava facendo la figura della stupida.
"...Allora dopodomani... o la settimana prossima" sospirò
l'albino e Tsukuyo fu contenta per essersi tolta, almeno per il momento
quell'impiccio.
"Diamine, l'avevo capito che eri una complicata" e detto questo si
allontanò, e la bionda notò che se ne stava andando dal
negozio senza pagare.
Che strano tipo pensò, facendo un risolino.
Poi si rese conto che stava ridendo ed ordinò a sè stessa di smetterla.
Era solo un tipo irritante, di certo non il suo tipo.
O almeno così cercò di convincersi..
|