Ringrazio anche solo chi legge.
Human\Star Ray
La stella e la lucciola
Ray si strinse il cravattino e
deglutì a vuoto.
“Sono ridicolo con questi
vestiti pomposi, io sono un
campagnolo” borbottò. Fata azzurra si mise un
boccolo biondo dietro l’orecchio,
il suo vestito azzurro brillava.
“Sarai bellissimo. Piacerai
a tutti come mi piaci a me”
rispose. Ray le prese un braccio di lei intorno al proprio ed
arrossì.
“Ti piaccio?”
domandò. La giovane gli passò le dita pallide
e affusolate sulla sua camicia bianca.
“Le ragazze impazziscono
per un sedere bello pieno” gli
sussurrò, avvicinandogli le labbra piene
all’orecchio.
“L’ho sempre
detto” sussurrò Ray. Si grattò il mento
dove c’era
un principio di barbetta rossa. Fata azzurra fece fremere le sue ali
azzurre.
“Da quando eri una
lucciola?” domandò. Ray sentì le guance
bollenti e le sue orecchie a sventola gli divennero vermiglie.
“Esatto. Pensavo che fossi
anche tu una lucciola … Fata
azzurra” bisbigliò. Fata azzurra gli
appoggiò la testa sul petto.
“Lo so, mi piaceva anche
quando mi chiamavi Evangeline”
mormorò. Ray la strinse a sé, cullandola.
“Ogni nome è
stupendo per te, grazie di permettermi di stare
al tuo fianco” le disse dolcemente. Le iridi azzurre della
fata brillarono.
“Mi ami anche se adesso
parlo?” chiese.
“La tua voce è
poesia. Ti piace l’isola che ti ho regalato?”
le domandò. Le baciò la fronte pallida.
“L’isola che non
c’è?” domandò Fata azzurra,
sentendo il suo
battito cardiaco.
“Sì, anima
mia” rispose lui. Le accarezzò una guancia con la
mano abbronzata. Lei ridacchiò.
“Certo. E’
diversa e piena di speranza come te” rispose. Ray
la prese in braccio, cullandola.
“Resteremo insieme per
sempre?” le domandò. Fata azzurra gli
sfiorò le labbra con le propria.
“Sempre, mio amatissimo
Ray” promise.
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