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– Weirdness
- Dunque,
intanto lasciatemi dire che è veramente un piacere
ospitarvi alla nostra riunione – stava dicendo Penelope Nott
con voce esitante,
rivolta ai nuovi ospiti, seduti attorno al tavolo dei Capiscuola.
Guilherme
Luiz, Olivia Taylor e Mandy Saunders sorridevano serenamente,
guardandosi
intorno con aria ammirata.
Era
l’ultima riunione del mese di Novembre e, in teoria,
avremmo dovuto organizzare ed ufficializzare le ronde ed i piani di
lavoro per
i mesi invernali. In realtà la riunione era solo un pretesto
per mangiare
muffins e bere succo di zucca e per parlare delle imminenti feste
natalizie.
Gli altri
Capiscuola stavano studiando i tre capisquadra con
aria critica, anche se ero quasi certa di aver visto Frank e Al
occhieggiare
più del dovuto le gambe della studentessa americana. E il
fascino di Luiz non
era certo passato inosservato tra le ragazze. Isabel, Samantha e
persino la
Nott gli si erano praticamente appiccicate addosso. Non che lui avesse
mostrato
segni di insofferenza, certo.
- Bene, grazie
per averci invitato! Credevamo di essere solo
i vostri sgraditi avversari! – esclamò Olivia
Taylor con un sorriso – La vostra
scuola è molto bella. E poi dobbiamo convivere per un anno,
no?
-
Concordo… beh, che si fa qui durante le feste? Non
è per
questo che avete indetto la riunione? – chiese Mandy
intrecciando le dita
davanti al suo muffin.
- Non
è esatt… - iniziò Zabini, ma Samantha
era scattata in
piedi – Sì, insomma, dovremmo anche decidere come
sistemare le ronde da Gennaio
in poi, ma potremmo sempre indire una riunione tra qualche settimana.
– liquidò
il tutto con un gesto sbrigativo e fece un cenno a Frank, che la
osservava a
bocca spalancata – Dunque ragazzi; in realtà ci
sarebbe un progetto
interessante. Lo hanno proposto i nostri cari
ospiti e ci è sembrato davvero, davvero
entusiasmante – i suoi occhi
scintillarono ed io vidi Malfoy ed Al scambiarsi uno sguardo allarmato.
- Normalmente
gli studenti, durante le feste, hanno la
facoltà di decidere se tornare a casa o restare qui.
Probabilmente tutti noi
dell’ultimo anno rimarremmo comunque; insomma, si tratterebbe
dell’ultimo
Natale ad Hogwarts, quindi… - spiegò Frank ai
nostri ospiti, mentre loro
annuivano.
- …
quindi l’ideale sarebbe organizzare qualcosa di bello per
gli studenti veterani, ma anche per i più giovani, no?
– continuò Isabel, cercando
di capire dove la Caposcuola di Tassorosso volesse andare a parare.
- Esatto. Per
questo abbiamo pensato a, oh Merlino preparatevi,
ad un parco divertimenti
magico! Dal 22 al 31 Dicembre! Non è un’idea
fantastica?! – esclamò Samantha
con un urletto che mi fece sobbalzare. Sorrideva e ci
fissava con
un’allegra irruenza davvero difficile da ignorare.
- E non
dimentichiamo il Ballo di Natale! Da noi viene
organizzato ogni anno. – aggiunse Mandy con un sorriso.
Penelope la guardò
confusa – Ma la vostra non è una scuola femminile?
- Invitiamo i
ragazzi di una scuola maschile. È molto bello,
ci divertiamo un sacco - replicò immediatamente
l’americana, con un sorrisetto
malizioso.
Al
ammiccò – Immagino… - e Mandy gli
strizzò l’occhio. Senza
sapere perché, mi sentii arrossire.
Samantha si
schiarì la voce, cercando di riportare
l’attenzione
sull’argomento principale – Ad
ogni modo,
cosa ne pensate?
- Un parco
divertimenti? – chiese Zabini storcendo la bocca –
E un ballo? Non è un po’… pretenzioso?
- Pretenzioso?
– ripeté Olivia sollevando le sopracciglia
–
Un vostro professore stasera ci ha invitato alla cena del
suo… come si chiama?
Ah, sì; Lumaclub. Questo è pretenzioso.
- Intendo
dire…
- Ma
sarà tutto a tema natalizio! Il lago diventerà
una pista
di pattinaggio, e poi ci saranno un sacco di attrazioni magiche!
– saltò su
Samantha, battendo le mani. Isabelle sorrise – Sarebbe
un’idea carina. Diversa…
no?
- Un ballo
– borbottava Malfoy – non è mai un’idea carina.
- Beh -
mormorò Penelope – è
sicuramente…
- Oh, andiamo
– sbottai, finendo di masticare il mio muffin –
secondo me sarà divertente. Io ci sto.
Tutti i presenti
si voltarono a guardarmi a bocca aperta, ma
ormai ero abituata anche a quello. Mi versai un po’ di succo
di zucca e risposi
ai loro sguardi con un sorriso – Come ci dividiamo i compiti?
Luiz sorrise
– Tu mi piaci, Weasley.
Mandy
e Olivia
annuirono compiaciute.
*
- Da non
crederci, pensi sul serio che sia una buona idea? –
ripeté Al, forse per la centesima volta, mentre, quella
sera, scendevamo verso
la famosa cena del Lumaclub – Cioè non lo dici
solo perché quel Luiz fa
l’idiota con tutte le ragazze, vero?
Saltellai
giù dall’ultimo gradino ed annuii – Ma
va, sarà
divertente. Senti, dato che sono costretta a partecipare ad
un’orribile gara in
cui sono assolutamente inutile, e
non
ho idea di cosa combinerò agli esami per i M.A.G.O. penso
che sia un mio
diritto divertirmi. Insomma, a parte tutto è il nostro
ultimo anno qui. E
voglio renderlo indimenticabile…
Immediatamente
ad Al sfuggì una specie di sbuffo – Certo, indimenticabile soprattutto –
cercò di
voltarmi le spalle, ma ormai mi ero accorta che stava ridendo. Alzai
gli occhi
al cielo, ma stavo sorridendo anche io – Sei una pessima
persona, lo sai?! Non
era affatto una battuta!
- E dai, scusa
– replicò lui, cercando di trattenersi –
ma tu
non puoi dire indimenticabile, ecco!
- Vergognati!
Ah… lascia perdere – borbottai, cercando di
sovrastare le sue risa – piuttosto, parlami di questo
Lumaclub. Primo, di che
cavolo si tratta? Secondo, perché siamo qui? Terzo, ci vengo
spesso?
- Beh, in
pratica si tratta di una specie di strambo club,
presieduto dal professor Lumacorno, a cui solo gli alunni da lui
considerati
meritevoli possono partecipare.
- Mi sembra una
cosa un po’ classista… - borbottai e lui si
dichiarò d’accordo con me – Appunto.
Adesso sta invitando tutte le squadre, ma
di solito non si è mai neppure accorto di alcuni dei suoi
membri. A lui piace
la gente famosa, quella con particolari capacità…
ovviamente ha sempre cercato
di invitare James, me e Lily. E te e Hugo, per via dei nostri genitori,
eccetera. E, per rispondere al terzo punto, tu non ci vieni mai. Riesci
sempre
ad accampare assurde ma accettabili scuse… e lui ti crede.
Ma non crede mai a
me – sospirò teatralmente. Sorrisi soddisfatta -
Beh, però non sarebbe carino
lasciare i nostri ospiti insieme a lui, insomma dobbiamo fare gli onori
di casa.
No?
- Lo sapevo che
quel Luiz aveva raggirato anche te… ma dai, è
un belloccio che si crede figo solo perché è
abbronzato – esclamò Al,
puntandomi il dito contro. Ridacchiai – Ma smettila,
piuttosto cerca di non
sbavare troppo dietro alle lunghe gambe di Miss America, anche
se… ho come il
vago sospetto che tu le piaccia, sai? – aggiunsi poi, e lui
esibì un largo
sorriso da spaccone – Lo so.
Alzai gli occhi
al cielo – Okay, entriamo a questa assurda
festa e facciamola finita – e bussai alla porta
dell’ufficio di Lumacorno, dal
quale provenivano suoni, voci e musica.
- Oh, che
bello..! - mormorai entrando, seguita da mio
cugino. L’ufficio dell’anziano professore di
Pozioni era sicuramente stato
allargato per magia, ed era accogliente e luminoso. Arazzi colorati
coprivano
il soffitto e il chiacchiericcio degli invitati si mescolava alla
musica
proveniente da un gruppo di strumenti, incantati per suonare senza
l’ausilio di
esseri umani.
Intravidi il
professor Longbottom intrattenere una
conversazione con i due apatici membri del Ministero e mi voltai nella
direzione opposta. Sebbene fossero passate delle settimane dalla nostra
conversazione nel suo ufficio, io non avevo affatto cambiato idea. Lui
continuava a trattarmi con gentilezza, sia a lezione che alle riunioni,
ma mi
sentivo a disagio e un po’ in colpa per come gli avevo
risposto... anche se non
lo avrei mai ammesso ad alta voce.
Il professor
Lumacorno stava invece chiacchierando con alcuni
uomini armati di macchina fotografica, ma non appena
intercettò Al lo chiamò
con un cenno della mano. Mio cugino mormorò qualcosa di
incomprensibile e lo
raggiunse, camminando sconsolato. Io mi defilai in direzione del bar.
- Beh, sai
quanto me ne frega di quello che pensi te, Lyndon!
- davanti al bancone, Lily, Christian Lyndon, Lysander e Samantha
stavano
bevendo delle Burrobirre; mia cugina in particolare sembrava impegnata
in una
conversazione piuttosto animata con il compagno di Casa di Frank e
Samantha.
Christian scosse
la testa, guardandola con aria di
sufficienza - Non deve mica interessarti, eh! Io stavo solo parlando
con i miei amici. Mi sembra assurdo
e
soprattutto stupido. Un ballo di Natale? Bah!
Lily sporse in
avanti la mascella, un gesto che avevo
imparato ad interpretare come sintomo di ira - Non è affatto
stupido. Solo
perché tu sei una specie di ameba e non hai voglia di
divertirti non vuol dire
che siano tutti come te!
- Io non sono
affatto un’ameba. Sono divertente! Molto. Perché,
Potter, tu pensi di essere migliore di me? Cosa farai, ti metterai a
lanciare
Caccabombe al centro della pista per attirare l’attenzione? -
replicò lui, alzandosi
in piedi con uno sguardo beffardo. Lei si alzò a sua volta,
guardandolo in
cagnesco - Sei proprio un idiota.
- E tu solo una
ragazzina.
I due si
voltarono e scattarono in direzioni diverse. Io,
Lysander e Samantha restammo a fissarli senza parole.
- Quei due... -
esordì Samantha, mentre io prendevo un
boccale di Burrobirra fumante - si piacciono. Parecchio.
Lysander quasi
si soffocò e cominciò a tossire,
costringendoci a dargli vigorose pacche sulla schiena - Lily e
Christian? Ma se
si beccano in continuazione... - aggiunse con voce rauca, asciugandosi
gli
occhi. Samantha sorrise dolcemente - Rilassati, dai. Solo
perché a te piace
Lily... oh Rose, cioè, Weasley - esclamò poi,
ignorando le proteste del
Corvonero - ti sei truccata? Sei molto carina!
Arrossii - Io...
grazie - non potevo proprio confessare di
aver spiato le mie cugine e di aver notato come si truccavano per ogni
occasione. Sembrava divertente, e poi Dominique era stata gentile a
prestarmi i
suoi cosmetici e a insegnarmi ad usarli - Comunque puoi chiamarmi Rose,
se
vuoi. Solo Rose.
- A me Lily non
piace. Non in quel senso.
È la mia migliore amica - si intromise prepotentemente
Lysander,
facendoci un cenno frettoloso prima di allontanarsi verso il centro
della
stanza.
Samantha si
strinse nelle spalle - Beh, non capisco dove stia
il problema - e si sedette meglio. Mi unii a lei - Pensi sul serio lei
gli
piaccia?
La Tassorosso mi
lanciò una breve occhiata in tralice. Si
ravvivò delicatamente i capelli biondi e annuì -
So che molti di voi mi
considerano solamente una sciocca oca, ma non lo sono. Sono una buona
osservatrice e in realtà non spettegolo sugli altri. Ma a me
pare piuttosto
evidente e non credo di stare spettegolando o mettendo in giro strane
voci. Lysander
è cotto di tua cugina. E penso che lei lo ferirà...
lui non se lo merita.
- E tu... quando ti
sei accorta che ti piaceva Lysander? - domandai piano. Lei
sobbalzò ed io mi
voltai a guardarla, facendo un piccolo sorriso di scuse - Anche io sono
una
buona osservatrice, a quanto pare.
Samantha
deglutì e aprii la bocca per ribattere. Poi la
richiuse e sospirò - Immagino di sì. Ma lui...
è più piccolo di noi, non
dovrebbe piacermi! Ed ha una specie di venerazione per tua cugina.
Quindi non
si accorgerà mai... - si interruppe e mi fissò
con ansia, le dita strette
attorno al boccale - Tu... glielo dirai? A Lily? Voglio dire...
Scossi la testa
- Non credo siano affari miei.
Samantha
Macmillan sorrise. Aveva un bel sorriso ed, in
generale, era molto carina. Si alzò dal suo sgabello - Sono
sicura che te lo
abbiano già detto in tanti, ma in qualche modo sei diversa.
Non è così male,
no?
Annuii - Per
niente - e lei mi fece un cenno con la testa - Grazie.
Le sorrisi e la
guardai allontanarsi verso un gruppo di
studenti. Anche lei era diversa: diversa da come l’avevo
sempre immaginata.
Mi portai la
mano alla fronte, confusa. Lei era sempre
stata... la superficiale della situazione? Era allegra in maniera quasi
fastidiosa ed appariva sempre un po’ svampita. Spesso alle
riunioni proponeva
eventi assurdi, ai quali la maggior parte di noi non voleva
partecipare.
Mi ricordavo
vagamente di lei.
Mi ricordavo
della sua faccia quando le avevo detto che era
una scansafatiche, al Quinto Anno, durante una riunione dei Prefetti.
Non era
un bel ricordo.
Ma era un
ricordo... uno vero.
Dovevo dirlo ad
Al. Saltai giù dallo sgabello, stringendo il
mio boccale e mi voltai di scatto...
- Ehi!
- Cavolo! -
esclamai, sbattendo contro qualcosa di duro, cioè
non troppo duro. E di caldo. Il boccale era caduto per terra e tutto il
suo contenuto
era finito su una camicia grigia. Una camicia maschile. Boccheggiai ed
arrossii.
- Ma che... non
è possibile, Weasley... - sollevai il viso e
mi ritrovai a pochi centimetri dalla faccia shockata di Scorpius
Malfoy.
- Non
può essere... - balbettai, prima di fare un passo
indietro. E sul serio, non lo era. Non era possibile che ogni mio
incontro col
biondino iniziasse con un qualche incidente. Il mio naso, i suoi libri,
la sua
camicia, il mio boccale...
- Dimmi,
Weasley, hai deciso rovinarmi libri e guardaroba
finché non ti sarai dimenticata di me? Era una delle mie
camicie preferite - la
sua voce trasudava sarcasmo, ed io sentii le guance più
calde che mai. Che
impiastro.
- Oh accidenti!
Scusami! - esclamai, portandomi le mani alla
bocca - Che casino! Io devo... - estrassi automaticamente la bacchetta
dalla
cintura del mio abito, ma mi bloccai - No. In effetti non devo. Non
posso. Mi
dispiace - balbettai, guardandolo negli occhi. Non potevo puntargli la
bacchetta contro; chissà che avrei combinato. Potevo anche
dargli fuoco,
proprio come avevo fatto con i libri.
Nel suo sguardo
si accese la comprensione ed io, senza sapere
perché, sentii un’ondata di umiliazione
travolgermi in maniera impetuosa e
dolorosa. Abbassai lo sguardo e scivolai alla sua destra,
allontanandomi di
gran carriera da lui.
*
La musica era
alta e, sebbene fosse poco adatta ad un gruppo
di studenti adolescenti, molti ragazzi si erano lanciati al centro
della sala
per ballare. Gli adulti, i pochi che avevano resistito ad
un’intera serata con
Lumacorno, alternavano occhiate allarmate alla pista improvvisata e ai
loro
orologi, desiderosi di vedere la fine di quella serata. Non potevo
proprio
biasimarli.
La cena era
stata veloce e, per quanto mi riguardava,
tremenda. Il mio posto, tra Al e Lily, mi aveva garantito una certa
lontananza
da Malfoy, dato che non avevo più avuto il coraggio di
guardarlo in faccia. Eppure
avevo sentito il suo sguardo su di me più di una volta, e
non mi era parso poi
così amichevole.
Così,
mentre una vocina fastidiosa dentro di me continuava a
ripetermi “codarda”,
avevo preferito
tenere gli occhi fissi sul mio piatto per tutta la durata del pasto. Di
nuovo,
mi ero sentita inadeguata come non mai. Avevo solo bisbigliato a mio
cugino di
dovergli parlare di una cosa importante, ma per il resto ero stata
zitta.
Il punto era che
la mia incapacità di utilizzare la bacchetta
mi deprimeva. E non vedevo l’ora di riacquistare almeno una
piccola parte delle
mie conoscenze magiche, anche solo per poter fare le normali magie
quotidiane.
E poi dopo la
nostra ultima conversazione, avevo un po’ di
paura ad affrontare Malfoy. Mi imbarazzava rivolgergli la parola, dato che mi aveva sorpreso in
un momento così
complicato. E poi sembrava fossi destinata
per fare figure orribili esclusivamente davanti a lui. Che fastidio.
- Rose, eccoti!
Al ti cercava - Frank si affacciò oltre la
colonna dietro la quale mi stavo nascondendo, seduta su un comodo
divanetto color
senape. Sollevai il viso e gli sorrisi - Oh, ciao Frank! Grazie, adesso
vado a
cercarlo - sporsi il viso oltre la colonna, ma non mi mossi. Lui mi
fissava
interrogativo - Da chi ti nascondi?
Sobbalzai - Non
mi nascondo. No. Sto solo... - intravidi la
testa di Malfoy tra la folla e mi rifugiai nuovamente sul divano. Mi
voltai
verso il mio amico - Solo, credo che Scorpius Malfoy mi
ucciderà. Se viene in
questa direzione, mi prometti di dirmelo?
Lui rise - Ti
nasconderò dietro la tenda, se necessario. Non
che la cosa mi stupisca, ormai, ma perché Scorpius dovrebbe
ucciderti, ora? -
chiese, sedendosi di fronte a me. Le luci delicate della stanza
tingevano ombre
scure sul suo viso e facevano sembrare i suoi occhi molto
più scuri. Mi strinsi
nelle spalle - Ho rovinato la sua elegantissima camicia con della
Burrobirra e
sono scappata. Giuro di non averlo fatto di proposito. Sul serio -
spiegai,
mentre lui scoppiava a ridere.
- Non
l’hai fatto di proposito? Dovrei crederci?
- Non volevo!
Solo che mi sono alzata di fretta perché dovevo
parlare con Al e gli ho rovesciato addosso il mio boccale. Sono un
po’ goffa di
recente, sai - abbozzai, arrossendo - Volevo dire una cosa a mio
cugino, perché
sai ho parlato con Samantha e mi sono ricordata di lei! Non del tutto,
ma ho
ricordato qualcosa...
Frank smise
immediatamente di ridere - Sul serio? Hai
ricordato Samantha? Fantastico!
Annuii - Non
ricordo proprio tutto. Era tutto un po’ vago -
sollevai lo sguardo e notai che Frank mi stava fissando - E in
realtà non era
proprio un bel ricordo. Anzi faceva piuttosto schifo. Le ho veramente
detto che
è una scansafatiche?
Frank ci
pensò su, poi annuì con un sorriso gentile -
Sì. Ma
posso anche dirti che non sei stata l’unica a farlo. Samantha
però è piuttosto
brava a nascondersi dietro una facciata da svampita. In
realtà è molto in gamba
e intelligente.
- È
gentile... - sussurrai annuendo. E lui sorrise - Però
è
vero, ogni tanto è un po’ pigra.
Mi lasciai
sfuggire una risatina e lui si unì a me. Quando
smisi di ridere puntai i miei occhi sul suo viso - Ma tu non devi per
forza
consolarmi, sai? Sono sicura di essere stata tremenda anche con te.
- Cosa?
- Hai capito
bene. Dai, confessa. Quante volte ti ho offeso?
- domandai, cercando di mantenere un tono di voce leggero. Lui
però corrugò le
sopracciglia e mi fissò più seriamente di quanto
avrei voluto - Hai ricordato
Samantha. Ma non hai ricordi di... me, vero? Non ricordi niente? - e
dal tono
con cui lo disse, mi allarmai - Oh cavolo, allora è vero!
Sono stata tremenda
anche con te! Mi dispiace, io mi farò...
Proprio mentre
lui stava per rispondere, Al spuntò da dietro
la colonna e si piazzò davanti a noi, parlando concitato -
Rose, finalmente,
senti dobbiamo andare. Non trovo Lily da circa due ore e dovremmo anche
fare la
ronda, ricordi? - Il suo sguardo si spostò brevemente da me
a Frank, che si
stava alzando in piedi. Annuii - Ah, certo, andiamo - Mio cugino fece
un
sorriso a Frank e si allontanò verso la porta, mentre io mi
affrettavo a
seguirlo. Poi però...
Mi voltai verso
Frank, in piedi accanto la colonna, ed
aggrottai le sopracciglia. Lui scosse la testa, lo sguardo serio.
- Tu non sei mai
stata tremenda con me, Rose. Mai.
Restammo in
silenzio per un breve istante. Sembrava che le
sue parole nascondessero un significato diverso, più
profondo... ma che io non
conoscevo. Gli scoccai un’occhiata confusa e cercai di dire
qualcosa, ma prima
che potessi aggiungere alcunché, mi resi conto che,
dall’altra parte della sala,
c’era Scorpius Malfoy. Era poggiato contro la parete coperta
di arazzi, accanto
ad alcuni compagni che chiacchieravano allegramente.
Certo, avrei
anche potuto non farci caso. Avrei potuto fare
finta di nulla e, in qualche modo, me la sarei cavata.
Il problema era
che il biondo, sin da quando si era accorto
della nostra presenza, non aveva smesso di fissarmi, sul viso
un’espressione
indecifrabile.
Mi riscossi -
Buonanotte Frank - balbettai, prima di seguire
mio cugino fuori dalla Sala del professore di Pozioni.
*
- Che ci
facevate tu e Frank nascosti lì dietro?
Sobbalzai e
guardai mio cugino - Io mi
nascondevo e lui mi ha semplicemente beccata. Gli ho
raccontato quello che dovevo raccontare a te. Perché?
Al
puntò lo sguardo verso le scale - È vero che hai
versato
della Burrobirra sulla camicia di Scorpius?
Mi fermai e
spalancai la bocca - Non l’ho fatto apposta! Te
l’ha detto lui?! Io non volevo... e gliel’ho anche
detto! - ma lui mi
interruppe con un sorriso - No, lo so, era solo divertente! Era questo
che
dovevi dirmi?
Scossi la testa
- No. Mi nascondevo dal tuo strano migliore
amico, che per inciso a volte mi da i brividi, ma non era questo che
volevo
dirti. Credo... che qualche ricordo stia iniziando a tornare. Ho
ricordato
Samantha.
- Samantha?
Cioè ti ricordi di Samantha Macmillan e non, che
so, della tua famiglia? - esclamò lui sgranando gli occhi.
Gli scoccai
un’occhiataccia - Non è che l’ho deciso
io, sai.
- Beh,
sì, però... okay, comunque direi che è
una buona cosa.
Dovresti parlarne con... - mio cugino si interruppe, inspirando forte.
Fissava
qualcosa davanti a sé. E non ne sembrava contento.
- Che succede? -
seguii il suo sguardo e lui sollevò la
bacchetta. Inondando di luce una figura... no, due figure abbracciate
così
strette che per un attimo non riuscii a capire come non soffocassero.
- EHI! - Al
sbottò così forte da far sobbalzare me e i due,
che si staccarono immediatamente.
Ci misi un
istante in più a razionalizzare, perché non
credevo ai miei occhi.
- Lily? E... oh. -
afferrai il braccio di mio cugino - Al, credo proprio che dovremmo...
Ma mio cugino
continuava a fissare la sua sorellina, che
continuava a tenere la mano in quella del Tassorosso Christian Lyndon.
Lo
stesso con cui l’avevo vista litigare meno di tre ore prima.
Tutto sommato
Samantha aveva ragione.
Ciao!
Scusatemi se non ho
aggiornato subito, l'idea per il capitolo c'era, solo... ho scritto,
revisionato e riscritto questo capitolo cento volte. E ancora non ne
sono del tutto convinta! Quindi mi scuso in anticipo!
Dunque... giusto per
darvi un'idea della mia confusione, ho deciso di dare un titolo
particolare anche al capitolo stesso: weirdness - stranezza.
Perché ci sono un sacco di comportamenti strambi, che
verranno svelati man mano che la fic andrà avanti!
Adoro scrivere degli
incontri/scontri tra Rose e Scorpius... e Frank mi piace un sacco, devo
ammetterlo! <3 L'idea di Lily e Christian nasconde qualcosa di
molto più ampio, vedrete!
Spero nonostante tutto il
capitolo vi piaccia e conto di aggiornare presto, dato che ho iniziato
a scrivere anche il successivo!
Lily_Luna
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