Come se Non ci Fossi.

di GallavichTrash
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Come se non ci fossi
“Lascia che me ne prenda cura io.”
 
 
 
E così siamo punto e a capo.
Siamo di nuovo qui, intrappolati in qualcosa più grande di noi.
 
Più grande di te, che sei sempre stato fragile e piagnucoloso, bisognoso dell’amore che non ti ho mai dimostrato; di te che adesso non è rimasta che l’ombra apatica di quell’irritante ragazzino di quindici anni.
 
Più grande di me, che pur di farti smettere di piangere ho provato ad urlare al mondo chi ero, ho messo a nudo il mio cuore e sottolineato ogni battito perso ogni volta che s’incappava nel tuo sorriso.
 
Farei ancora di tutto pur di farti smettere di piangere, ma è questo il maledetto problema: tu non piangi.
Non ridi, non parli.
Non mi permetti di capire cosa sarei disposto a fare per farti stare meglio, ma mi fai pesare tutte le volte che avrei potuto fare qualcosa ed invece ti ho lasciato da solo.
 
Ma anche tu, che adesso ti muovi leggermente ed impercettibilmente tra i sussulti del sonno, mi hai lasciato da solo: e vorrei odiarti per questo.
 
Vorrei odiarti per questo.
Per impedirmi tacitamente di fare per te tutte quelle cose che non ho mai avuto il coraggio di fare.
 
Potrei provare ad odiarti, ma se c’è una cosa che ho imparato a caro prezzo, è che più tento di allontanarti, più mi avvicino a te.
Più provavo ad odiarti, più profondamente mi innamoravo di te.
 
Anche quando tu non c’eri.
 

E quindi siamo qui, con tutta la libertà di parlare, di baciarci in mezzo alla strada, di tenerci per mano e di fare tutte quelle cose che nelle tue fantasie da inguaribile romantico –imbecille- avresti voluto facessimo, con la libertà di poter essere noi stessi, senza che tu possa godertelo minimamente.
Senza che io nemmeno possa farlo.
 
E mi chiedo che cosa mi fermi dal lasciare questo tuo capezzale cupo e macabro, infinitamente lontano dalla luce che emanavi, e dal vivere la mia vita libero da congetture passate e da mura invalicabili.
 
Ma se c’è una cosa che ho imparato guardando il tuo respiro leggero, quel letto dal quale sembri essere diventato dipendente; se c’è una cosa che ho imparato dal tuo sguardo vacuo e dai tuoi smeraldi ormai spenti, non più vispi ed innocenti come quando mi hai guardato la prima volta che ci siamo sfiorati;
 
se c’è una cosa che ho imparato è che più provo ad odiarti, più profondamente mi innamoro di te.
 
 
Anche quando è come se tu non ci fossi.
 

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N.D.A: TADAAA! Non solo due FF in una sola notte, ma due botte d'angst in una sola notte! Questa è una delle mie scene preferite, una delle più strazianti, e volevo condividere con voi la mia interpretazione di cosa frullasse per la testa incasinata di Mickey mentre lo guardava in quel modo straziante.
Commenti, critiche, suggerimenti sono ben accetti.
Alla prossima!
-Polly




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