Epistolario di guerra

di lapoetastra
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Jack, vecchio amico!
Come stai?
Com’è l’Italia?
Spero che la vita ti stia donando tutte le gioie ed i piaceri di cui sta privando me.
Ne sarei felice, se ciò accadesse, e lo desidero con tutto me stesso.
Devo dirti una cosa importante, Jack, e ti prego di fare attenzione.
Ripeti ancora a chiunque incontri che sei fiero di essere ebreo?
Se lo fai, smettila.
Tieni per te il tuo orgoglio, e tieni per te le tue origini, amico mio.
La gente potrebbe non capire, di questi tempi.
Ho visto cosa hanno fatto agli ebrei, qui in Europa.
L’ho visto con i miei occhi, ed ho pianto con loro, stringendo tra le mie stesse braccia i loro corpi magri, percependo la durezza delle ossa sotto le mie dita, respirando l’odore acre della paura, e del dolore, e dell’assenza totale della minima speranza.
Non so perché ci fanno questo, non so che colpa abbiamo se siamo ebrei anziché cattolici, o musulmani.
Ci penso sempre, ma non riesco mai a darmi una risposta.
Mi occuperò io di vendicare il nostro popolo.
Te lo prometto.
Tu, in cambio, promettimi di tenere la bocca chiusa.
Anche io sono fiero di essere ebreo, non pensare mai il contrario, ma è una gioia che tengo racchiusa nel mio cuore.
Non lasciarla sfuggire nemmeno tu, Jack.
Ti voglio bene, amico mio.
 Joseph Liebgott.

 




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