CAPITOLO V - Anime affrante
NdA: Salutate
l'ultimo capitolo già scritto e pronto per essere pubblicato,
anche se la storia è già decisa, il resto lo devo
scrivere. Quindi gli altri capitoli arriveranno con un po' più
di calma! Ma non temete, continueranno!
Questo capitolo in parte conclude anche quella che è stata la
parte "introduttiva" della storia, da qui in poi si entrerà con
calma negli eventi principali - e secondari - (credevate che mi piacessero le trame semplici?) della fic.
Approfitterò del tempo in cui scriverò il prossimo
capitolo per riprendere un po' in mano anche i capitoli precedenti e
migliorarli (senza ovviamente cambiare nulla in quanto a trama) ma solo migliorare lo stile e la forma, tentando anche di aggiustare quello che Nvu ha sformato!
Quindi, detto questo vi auguro buona lettura!
NOTE INTRODUTTIVE
GENERE
Introspettivo,
Romantico, Avventura, Fantasy, Guerra.
RATING
Generalmente Giallo e
Verde, in alcuni capitoli sarà Arancione per le scene e gli
argomenti più violenti o più "hot".
PERSONAGGI
Murtagh Morzanson,
Castigo, Arya, Angela, Eragon, Orik, gli abitanti di Ostagar ed il
popolo di Alagaesia.
DESCRIZIONE
Ambientata 200 anni
dopo la caduta di Galbatorix, ad Ostagar, un lontano regno ad Est del
continente conosciuto, un improvviso e misterioso attacco alla Regina
annuncia l' arrivo di una nuova minaccia. Ancora una volta il
popolo di Alagaesia è chiamato alle armi per proteggere la
pace tanto agognata. Un Cavaliere errante e una Regina spodestata
dovranno raccogliere le proprie forze per affrontare i demoni interiori
e combattere la nuova oscurità, affrontando prove che
metteranno a dura prova la loro forza e il loro coraggio.
Riusciranno a far fronte alla nuova minaccia? O soccomberanno contro il
nuovo e antico potere che è stato risvegliato?
NOTE
- Per rimanere
aggiornati su "Du Sùndavar freohr - La Morte delle Ombre" o
altre storie posso rimandarvi al mio blog, contattatemi in privato per
inviarvi il link.
- Ringrazio
tutti coloro che hanno seguito questa storia dal primo capitolo, chi ha
commentato e aggiunto ai preferiti questa piccola storia, ed un' altro
ringraziamento va a chi lo farà. "Amo chi legge. E leggo chi amo".
- In
fondo al capitolo troverete un piccolo glossario per aiutarvi a
ricordare meglio tutti i nuovi nomi che verranno citati.
- Un grazie particolare va alla gentilissima Clara (micia95), che ha revisionato questo testo con molta attenzione, correggendo i miei errori!
- Prestavolto:
Garret Hedlund as Murtagh Morzanson e Katheryn Winnick as Sigrid La
Benedetta.
- Mail
DISCLAIMER
I
personaggi della saga originale appartengono a Christopher Paolini. Gli
abitanti di Ostagar, coloro che non appaiono nei libri e le
loro vicende sono frutto della mia fantasia. La storia
è scritta al solo scopo ricreativo e senza fini di lucro.
This work by mjay is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License.
CAPITOLO V
Anime
affrante
Il
vento soffiava da est,
col calar della notte la crosta della nuova Luna biancheggiava sullo
specchio piatto e nero del lago Ardwen. Una notte silenziosa dal
cielo limpido, benché nel lontano Sud grosse nuvole
ammassate
brillassero ancora fiocamente sopra le punte delle alte querce,
ad Ovest le stelle sfavillavano e splendevano.
Sulle rive erbose si
increspavano, sospinti dalla debole brezza, gli orli dello stagno.
Il corpo di Sigrid si era
placato, così come i tremori anche i singhiozzi erano
cessati e ben presto avevano lasciato
posto alla furia, fredda e calcolatrice, di chi medita una rivincita.
Murtagh l'aveva intravista
nei suoi occhi, nascosta dietro al velo di dolore e tormento, il
fuoco di una nuova determinazione che aveva infiammato il suo animo.
Si era allontanata in
silenzio, fermandosi sulle sponde della placida pozza d'acqua di
fronte a loro, osservando con muta fermezza il profilo degli alberi
ad est.
Ma il Cavaliere sapeva che
il suo sguardo in realtà stava sorvolando le scure
forme
degli alberi, valicando le Montagne del Lupo, fino ad arrivare a
terre per lei più familiari.
Heidael si avvicinò a lui,
dalle froge dilatate del fumo chiaro si innalzò in piccole
volute,
fino a sparire.
È rintanata in se
stessa, è impossibile anche per me raggiungere la sua mente,
le iridi del drago, di un azzurro cangiante, si soffermarono su
Sigrid. Ma temo di conoscere già i
suoi pensieri.
Murtagh non rispose, in
realtà temeva di essere arrivato alla sua stessa conclusione.
Castigo, dietro di loro, si
abbandonò sul terreno. Qualunque essi siano,
è giusto darle del
tempo per rielaborare ciò che ha appena appreso. Non abbiamo
il
diritto di interferire.
La coda di Heidael sferzò
l'aria, prima di rivoltarsi contro il drago rosso, Forse non
lo
avrete voi. Lei è la mia Eske, io ho delle
responsabilità verso di
lei ed una di queste è proteggerla, tenerla al sicuro.
Castigo alzò il muso,
ignorando la provocazione, uno sbuffo di fuoco si levò dalle
fauci.
È stato proprio il tuo timore a portarci in questa
situazione, tu
sei il suo drago, non sua madre. Non puoi rinchiuderla in una campana
di vetro e pregare che non le accada mai nulla.
L'animo di Sigrid è
quello di un guerriero, non potrai per sempre sottrarla alla sua
natura. Il tuo compito è accompagnarla nelle sue scelte,
aiutandola
e vegliando su di lei, ma senza impedirle di essere se stessa.
Murtagh allungò un
braccio, posando la mano sul collo del drago. Ancora una volta,
dietro quelle parole, vi aveva ritrovato la verità.
Castigo non si era mai
opposto alle sue decisioni, nel bene e nel male, gli era stato a
fianco come un fedele compagno, un amico, un fratello. Nei suoi
occhi, vividi e caldi come braci ardenti, non vi aveva mai trovato
ammonimenti ma solo comprensione.
Ed era tutto ciò di cui
aveva avuto bisogno anche nei momenti più bui.
Ciò che avevano passato
tra le mura della fortezza di Galbatorix li aveva profondamente
segnati, entrambi, ma al tempo stesso li aveva legati in modi che
forse, altri Cavalieri, non avrebbero mai compreso.
Heidael non trovò conforto
in quelle parole, sebbene il suo animo si fosse acquietato.
Io e Sigrid siamo
cresciute insieme, mentre raccontava le parole della
dragonessa
fremevano al ricordo, colorate da sfumature di nostalgia, non
ha
mai conosciuto sua madre, è morta per darla alla luce, lei
si è
sempre ritenuta responsabile. Le voci che hanno accompagnato la
dipartita della Regina Brunilde non sono mai state d'aiuto.
Sigrid non lo ammetterà
mai, ma fin da piccola questo peso ha sempre gravato sulle sue
spalle, potete credermi, io conosco ogni angolo recondito della sua
mente e del suo animo.
Non sono sua madre dici? Sì, forse è vero. Ma
in parte, è come se lo fossi. Così come per lei sono
stata una sorella maggiore, un'amica e la sua unica compagna di
avventure. Avrà l'animo di un guerriero, ma ha l'indole
degna di
un capo e il cuore di un drago, poiché è
così che è stata
cresciuta.
Forse il tipo di legame
che lega draghi e Cavalieri ad Alagaësia è diverso. Ad
Ostagar, la
Cerimonia della Schiusa è qualcosa di più di una
semplice
tradizione, i draghi possono vedere l'indole dell'animo umano e
spetta a loro decidere chi ha la stoffa per diventare Re o Regina. Affidandoceli da
piccoli, ricade sempre su di noi la responsabilità di
mantenere
intatto ciò che abbiamo visto di buono e puro dentro di
loro, senza
lasciarli cedere a comportamenti che potrebbero nuocere a loro stessi
e a chi gli sta intorno. Guidandoli di nuovo nella retta via laddove
sia necessario. Se la corruzione intacca
il cuore del proprio Cavaliere, essa si riversa anche su di noi e
presto perdiamo ciò che ne è della nostra
coscienza, la nostra
punizione per aver fallito nel nostro compito è cessare di
esistere
come esseri e farci tornare poco più di bestie.
È importante scegliere
con accuratezza con chi si decide di passare il resto della vita,
poiché avrà influenza su ciò che
saremo. Non ho mai avuto dubbi
sul conto di Sigrid.
La voce di Heidael si
fermò, incrinata dal dubbio, prima di proseguire: Ma
temo che
quanto avvenuto possa influenzare il suo animo. Non fraintendetemi, sono
più preoccupata per lei che per la mia sorte. Se la sua
felicità
fosse legata alla mia vita, vi rinuncerei volentieri per donarle
ciò
che si merita.
I suoi occhi lampeggiarono
alla luce della Luna nuova mentre volgeva il suo sguardo su Castigo.
Quindi perdonerai la mia accortezza nei suoi confronti,
sapendo
ciò a cui è legata, finì
più tagliente di una lama appena
affilata.
Murtagh rimase in silenzio,
incapace di credere a ciò che aveva appena udito, ma c'erano
tante
cose che non comprendeva legate a quel lontano Regno a lui
sconosciuto.
Profonde differenze
segnavano i due paesi, il destino di Ostagar era legato a quello dei
draghi e la magia ne era un baluardo fondamentale.
Vi erano segreti che
persino i più eruditi di Alagaësia
a
stento avrebbero potuto immaginare, fra questi il primo era il rito
che Bard era riuscito a compiere. Mai nella sua lunga vita,
Murtagh aveva udito di una simile magia, nemmeno durante il suo
legame con Galbatorix, nella cui fortezza avvenivano gli incantesimi
più oscuri e corrotti che la natura umana sia mai riuscita a
compiere. Quella stessa oscurità si
era riversata su chi aveva compiuto simili atrocità,
trasformando
quello che era rimasto dell'uomo in un essere corrotto, poco
più di
un guscio vuoto la cui sete di potere ed odio era impossibile da
placare.
Ogni magia però ha il suo
costo, più essa è potente più alto
è il prezzo da pagare. Come ne
fosse uscito vivo Bard da un simile maleficio, Murtagh non lo sapeva.
Forse aveva scoperto l'enorme potere legato agli Eldunarì? O qualcuno lo aveva
aiutato? Che
lui avesse davvero tanto potere da compiere una simile impresa da
solo? Troppe domande di cui era impossibile conoscere la risposta,
poiché essa si trovava ben lontana da loro, oltre le
Montagne, ad
Ostagar.
Comprendeva la
preoccupazione a cui erano legate le elucubrazioni di Heidael,
ciò
che era avvenuto e quello che ne sarebbe conseguito avrebbe messo a
dura prova lo spirito e la volontà di Sigrid, ed affrontare
un
simile potere ti cambia per sempre, o nel bene o nel male. Questo
Murtagh lo aveva provato sulla sua stessa pelle.
Sebbene in un primo momento
fosse rimasto affascinato dalla visione di Galbatorix su ciò
che
definiva “un mondo migliore”, presto le sue azioni
lo avevano
fatto ricredere.
Galbatorix si giustificava dietro
a parole quali “per un bene superiore”,
affermando che da
sempre erano esistiti scettici che avevano remato contro i grandi
luminari dei loro tempi, poiché non comprendevano e non
riuscivano a
vedere oltre i confini della propria ignoranza.
Murtagh sorrise amaramente,
nonostante come regnante avesse lasciato molto a desiderare, era da
sempre stato un bravissimo oratore.
Ma oltre a lui, vi era
stata una bestia ben più subdola e pericolosa da
sconfiggere, la
sete di potere. Sebbene fosse riuscito a riconoscere la natura delle
promesse di Galbatorix come ciò che erano in
realtà, ben più
difficile era stato sedare quel senso di invincibilità
portato dalle
sue conoscenze sulla magia. Avrebbe mentito a sé stesso
se avesse negato che non gli era piaciuto, era stato inebriante, vi
aveva affogato ogni senso di colpa e per qualche tempo era riuscito a
soffocarci dietro la malinconia legata alla prigionia.
Quella forse, era una delle
droghe più pericolose ed intossicanti di cui Galbatorix era
mai
riuscito a disporre.
A distanza di secoli,
Murtagh non ne era completamente guarito. Poteva sentire ancora una
piccola parte di lui ribollire di piacere al solo pensiero di poter
riprovare ancora quella sensazione di forza incontrastata.
Scacciò quei pensieri
fastidiosi, raggiungendo con lo sguardo Sigrid.
Il suo volto era contratto,
apparentemente calmo, ed i suoi occhi velati di concentrazione,
immersa in una quieta meditazione. Ma il suo sguardo colse la presa
nervosa delle sua dita sulla stoffa degli scuri pantaloni di stoffa.
« Le
tue parole aprono nuove domande » ammise Murtagh incrociando
lo
sguardo di Castigo.
Se
ciò che dici è vero, come è riuscito
Jörmungandr a mantenere
intatta la propria coscienza? Da quello che ci hai raccontato, sembra
possedere anche poteri maggiori di noialtri se possiede il dono della
parola.
Gli
occhi di Heidael si fecero gravi, piegò la testa scrollando
il
grosso capo. Ahimé temo ci
siano magie ed entità così oscure da non poterle
comprendere. Se
Bard è davvero riuscito a evocare lo stesso
Jörmungandr delle
leggende, ho paura che quello sia ancora solo un piccolo assaggio di
ciò che è capace di fare...
Ma
questi non sono argomenti da affrontare con il buio, questo luogo
è
pacifico ed ospitale e non voglio far calare alcuna ombra su di esso.
« La
situazione è ancor più grave di quanto osassi
immaginare » disse
Murtagh, afferrandosi il mento con le dita, lasciando vagare lo
sguardo sulla foresta « Bard va fermato, in un modo o
nell'altro...
»
«
Vedo che siete giunti alla mia stessa conclusione » li
interruppe
Sigrid, lo sguardo dei presenti corse verso di lei, soffermandosi
sulla sua schiena « Come sua Regina devo proteggere Ostagar
da
qualunque minaccia, ed ora che ho appreso la verità,
è mia
responsabilità rimediare a ciò che è
stato fatto da Bard » si
voltò, non vi era vacillamento in quelle parole.
Sigrid...,
la chiamò Heidael debolmente, forse timorosa della sua
rabbia nei propri confronti. La giovane donna, però, la ignorò
ed avanzò verso
Murtagh.
«
Bard ha rinnegato il suo stesso sangue con le sue azioni, maledetto
per sempre è colui che si rivolta contro un proprio
familiare
pianificandone la morte. Qui ed oggi, io rinnego di avere un
fratello. Ad aspettarmi ad Ostagar, vi è solo un nemico
»
Parole
dure e brutali, ma se vi era qualche segno di rimorso nel
pronunciarle, Sigrid non lo diede a vedere. Se a
parlare fosse la regina o la donna che vi si nascondeva dietro, era
difficile a dirsi, ma certamente tale decisione non era stata presa a
cuore leggero. Ogni
sillaba pesava gravosamente sulle sue labbra ed a giudicare dal suo
sguardo, era sua ferma intenzione mantenerle.
Il
Cavaliere si ritrovò a chiedersi se anche Eragon, dopo la
battaglia
e le rivelazioni ad essa seguite sulle Pianure Ardenti, avevano
lasciato in lui la stessa amarezza di cui adesso erano sature le
parole di Sigrid. Ai suoi occhi, non vi era molta differenza fra le
imprese compiute da lui e quelle di Bard.
L'unico
debole appiglio a cui poteva aggrapparsi era forse quel giuramento
che lo aveva incatenato mente e corpo agli ordini del Re. Ma per lui,
era già abbastanza. Ancora una volta, aveva agito al solo
scopo di
sopravvivere, se nel mezzo aveva arrecato danni ad altri, quelli
erano stati spiacevoli effetti collaterali di cui tutt'ora ne stava
pagando il prezzo.
Immagino
tu abbia già un piano,
Castigo si alzò sulle zampe, allargando le ali, come se
fosse pronto
a partire lui stesso.
Murtagh
batté una mano sul suo ampio torace, grattando energicamente
le
squame, intimandogli di star calmo. Quella non era certo una
battaglia su cui gettarsi a capo fitto.
«
Sì, ed è lo stesso su cui sto lavorando da giorni
» ma non rivelò
nient'altro e si allontanò verso la casa-albero di
Elfeiren, il
vecchio elfo guaritore.
Non
mi ha neanche guardata,
mormorò la dragonessa, affranta.
Castigo
le sfiorò la punta del naso con la sua, tentando di lenire
le sue
pene, sebbene nessuno conoscesse davvero cosa si celasse dentro al cuore
di un drago, neppure il suo Cavaliere, Murtagh sospettava che fra i
due stesse nascendo qualcosa di più di quanto Castigo non
volesse
raccontargli.
Dalle
tempo, ha avuto troppo su cui pensare in poco tempo.
Sigrid
è una donna risoluta ma testarda, ho paura che se anche il
suo cuore
comprendesse le mie ragioni, il suo orgoglio le impedirebbe di
accettarle.
«
Forse, allora, tu la vedi ancora come una ragazzina, la persona con
cui ho parlato oggi non sembrava incline al perdono, ma di certo,
prova un amore cieco nei tuoi confronti che va ben oltre qualunque
orgoglio »
Quelle
parole sembrarono infondere nuovo coraggio nel cuore della
dragonessa, finché un pensiero non la colpì e la
rese di nuovo
tesa. Al suo ruggito, uno stormo di uccelli si alzò in volo
dalle
chiome degli alberi a Nord, fuggendo spaventati.
Sta
partendo senza di me.
«
Cosa? »
Sigrid...
raggiungila! Vista la situazione, darà più
ascolto a te che a me!
Heidael,
tu...
So
quando è il momento di farmi da parte, la
dragonessa interruppe Castigo, la lingua sibilò tra i denti,
ora
non potrei esserle d'aiuto, è troppo adirata con me, ogni
mia parola
sarebbe gridata al vento!
Poi
si rivolse a Murtagh, in un accorata preghiera, ha
stima di te, Cavaliere, terrà di conto ciò che le
dirai. Le hai
salvato la vita e questo ad Ostagar è un gesto di cui
difficilmente
ci si scorda.
« Ci
proverò » le promise, correndo nella direzione in
cui era scomparsa
Sigrid.
Heidael,
abbattuta per quanto avvenuto, si lasciò cadere tra l'erba
alta. Le
ali di Castigo si chiusero intorno a lei, mentre le si piegava
vicino.
Murtagh
trovò la giovane Regina di fronte alla porta del vecchio
Elfo.
Ai
suoi piedi c'erano una borsa ed un fagotto chiuso con un nodo veloce,
fra le mani stringeva una logora sella di cuoio.
Elfeiren
le stava porgendo le briglie di un bellissimo cavallo, una creatura
dalla criniera bianca e dal manto grigio, dal corpo asciutto e
affusolato.
«
Sei sicura di voler partire? Se posso esprimere un parere, un cavallo
è di ben poco rimpiazzo rispetto ad un drago »
«
Per quanto ti sia grata dell'ospitalità, temo di aver
indugiato
troppo in questo luogo » posò la sella sul dorso
dello stallone.
Nonostante il braccio infermo, riuscì a sistemarla poco al
di sotto
del garrese.
Sigrid
si soffermò un momento, accarezzando la criniera del
cavallo, la sua
espressione si contrasse in un muto segno di dolore.
Fu
allora che Elfeiren lo vide, mentre si avvicinava alle loro spalle.
«
Adesso ci penso io » congedò l'elfo, afferrando
le redini al suo
posto e chinò la testa in segno di ringraziamento. Il
guaritore non
aggiunse altro, comprendendo ciò che stava avvenendo,
tornò
ai suoi appartamenti con discrezione.
Lo
sguardo di Sigrid si soffermò su di lui con sospetto, aveva
già
compreso le sue intenzioni « Se è stata Heidael a
mandarti qui per
farmi cambiare idea, puoi riferirle che è inutile, io ho
preso la
mia decisione » la vide stringere con una forza tale il
sottopancia
da far fremere l'animale, che con uno sbuffo avvicinò il
muso
contro di lui, strusciandosi sulla sua giubba.
Murtagh aggrottò la fronte
« Potresti dirglielo tu
stessa, non credi? Ho
controllato, fino a ieri non ero un messaggero né tanto meno
un tuo
suddito »
Sigrid si fermò,
osservandolo accigliata «
Non eravate voi di
Alagaësia
quelli che tenevano tanto all'etichetta? »
«
Sei stata tu a lasciarmi la libertà di trattarti come un mio
pari,
non essendo la mia Regina » le ricordò, ribadendo
quanto detto quel
pomeriggio.
La
vide alzare gli occhi al cielo, mentre allungava e controllava la
correggia della staffa « Non mi sono mai pentita
così in fretta di
una mia decisione »
Ignorando
quanto aveva appena detto e il suo evidente disappunto, Murtagh
continuò « Non sono io che devo farti notare la
stupidità del
gesto che stai per compiere, non è vero? » con la
mano libera
strinse quella della ragazza, costringendola a guardarlo dritto negli
occhi « Tralasciando le tue ferite, stai partendo verso un
Regno
raggiungibile solo a dorso di drago per combattere quella che credo
voi definiate una divinità o una leggenda da
sola e senza
nemmeno Heidael al tuo
fianco? Eppure mi eri sembrata una ragazza intelligente ».
Sigrid
ritrasse il braccio, fronteggiandolo « Questa è la
mia guerra,
scelgo io come combatterla »
«
Sarebbe più corretto ammettere apertamente che stai andando
a
morire, se riuscirai a sopravvivere alle Montagne del Lupo, sempre
che tu riesca a trovare un modo per attraversarle a cavallo, allora
troverai la morte per mano di tuo fratello »
Sigrid
non rispose, voltò le spalle, piegandosi sul fagotto per
controllare
che il nodo resistesse ad un viaggio sul dorso del cavallo.
«
Avevi detto di avere un piano, sarebbe questo? » Murtagh
lasciò le
redini e si avvicinò ai bagagli, frapponendosi fra lei e il
destriero, deciso a non lasciarla partire.
«
Anche se fosse? Mi avete già dato tutti per morta, a quanto
pare.
Quindi mi sembra inutile discuterne » commentò
adirata fra i denti,
raccogliendo un pezzo di pane raffermo che era scivolato dalla borsa
per infilarlo con rabbia tra le altre cose.
«
Hai ancora una possibilità »
Sigrid
si fermò, alzandosi e studiando il suo volto, circospetta,
non le ci
volle molto prima di capire a cosa si stesse riferendo Murtagh.
Sgranò
gli occhi e scosse la testa « Non chiederò ad
altri di morire per
le mie battaglie » stabilì duramente, con il
cipiglio di una vera
regina. Afferrò il fagotto con una mano e lo
superò, ritenendo il
discorso concluso.
Murtagh
alzò gli occhi al cielo, esasperato da così tanta
testardaggine,
mai aveva incontrato un essere così cocciuto. Forse solo i
Nani o
quello sconsiderato del suo fratellastro.
«
Cosa accadrà quando tuo fratello non si
accontenterà più solo di
Ostagar? » le chiese, fermandola per l' avambraccio
« Il potere è
pericoloso. Una volta che ne avrà avuto un assaggio, ne
vorrà
sempre di più e sarà solo questione di tempo
prima che volga il suo
sguardo ad Ovest. Quando accadrà saremo tutti in pericolo e
presto,
questa diverrà anche la nostra guerra, se Bard non
verrà fermato ».
«
Cosa credi che io stia cercando di fare? »
« Lo
stai facendo nel modo più sbagliato, il tuo sacrificio non
aiuterà
nessuno, te per prima » ribatté, fissandola con
intensità, lei non
sembrò spaventata ma adesso, dopo le sue parole, sembrava
più
propensa ad ascoltarlo « Ciò che ti sto proponendo
è un'alleanza.
Anche
se non ho il potere per stringerla, ho la certezza che dopo averti
dato udienza, tutti i popoli di Alagaësia
si uniranno a te per la tua causa. Il
ricordo del regno di terrore di Galbatorix è ancora troppo
vivido
nei ricordi perché non ti ascoltino, non vorranno rischiare
di
finire sotto il giogo di un despota ancora più potente.
Da
sola le tue possibilità sono esigue, ma forse, con un
esercito
potresti farcela ».
«
Sembra una pazzia » mormorò poco convinta Sigrid,
abbassando lo
sguardo, lentamente Murtagh lasciò la presa sul suo braccio
« Un
intero popolo che aiuta una Regina di cui non conoscevano nemmeno
l'esistenza a riconquistare il proprio Trono per paura di un fantasma,
sareste la barzelletta di tutte le taverne da Darnek a Waterford
»
«
Saremo anche una barzelletta per voi, ma siamo la vostra unica
risorsa al momento » ribadì seccamente.
Sigrid
sospirò, arrendendosi all'evidenza « Immagino di
sì, ma se non
verrò ascoltata, partirò da sola »
decise lanciandogli un'occhiata
significativa.
«
Non penso che si presenterà una simile
eventualità »
Sigrid
accarezzò distrattamente il collo del cavallo, per poi
rivolgersi a
Murtagh, la sua voce tremò per un breve attimo di incertezza
« Non
credevo che avrei mai pronunciato simili parole prima di stanotte,
ma... a quanto pare, siamo in guerra aperta con Ostagar e
ciò che ci
aspetta non piacerà a nessuno dei due ».
GLOSSARIO E CURIOSITA':
Anziani: Antenati e parenti di Sigrid ritirati dal Trono, possono vivere a Munin o vagabondare per Ostagar privi di titoli.
Bard: Fratello maggiore di Sigrid.
Bjorn: Amico di infanzia di Sigrid, ora maestro d'armi.
Caldron: Capitale di Estos
Cancelli Neri: cancelli che proteggono Darnek da attacchi via terra
Celtor: Drago di Re Bothvar, il padre di Sigrid.
Cerimonia della Schiusa: Rito
attraverso il quale la famiglia reale di Ostagar determina il prossimo
erede al trono. L'uovo di un drago deve schiudersi per uno dei figli o
nipoti dell' attuale Re perché essi possano regnare in un
futuro, colui che alla fine della cerimonia non possiede un drago non
può più divenire re o regina. Se c'é più di
un contendente che ha superato il rito, allora si segue l'ordine di
nascita.
Darnek: Capitale di Ostagar.
Dragonsearch: Palazzo Reale di Darnek.
Dvergfjell: o Montagne Nane, in realtà sono i Monti Beor.
Eske: Amore mio, inteso come tesoro o cara.
Estos: Continente ad est, conosciuto per i suoi mercati, commerci e la sua ricchezza.
Freya: Novizia della Grande Sacerdotessa dell'Ordine del Drago.
Gamsted:
Antico nome con cui gli antenati di Sigrid chiamavano Alagaesia
Giganti: Creature
umanoidi alte diversi piedi dotati di una forza mostruosa, ma sono
anche stupidi e grossi. Popolano le caverne dei monti che
circondano Ostagar, ma si possono spingere fino alle steppe per
cacciare.
Hamlen: Dea minore figlia di Ymvir e Jormungandr, da lei presero vita i primi uomini.
Hedeby: città marittima di Ostagar a sud-est.
Mare stretto: Mare che bagna le coste ad Est di Ostagar.
Metallo Nero: metallo molto resistente ricavato dai monti Ulvfjell.
Montagne del lupo: o Ulvfjell, catena montuosa che circonda i confini di Ostagar isolandola da Alagaësia.
Munin: Isola ad est in cui si raccolgono i re e le regine ritirati dalla loro carica assieme ai loro draghi
Olifant: Bestie simili ad elefanti che popolano le steppe di Ostagar
Ordine del Drago:
antico ordine di sacerdotesse devote alla Dea Hamlen che hanno dedicato
la propria vita a vegliare sulle uova di drago e sugli Eldunarì.
Ostagar: Regno ad Est di Alagaësia.
Re Asbjorn:
Il primo Re, colui che giurò nell'Antica Lingua che né
lui né qualcuno della sua stirpe avrebbe regnato su Ostagar
più del necessario
Re Bothvar l' Ammazzagiganti: Padre di Sigrid e Bard.
Re Judas: Re di Estos
Regina Brunilde la Vergine: Madre di Bard e Sigrid, deceduta dopo la nascita di quest'ultima.
Scudo Giurato: Membro
della famiglia reale -non salito al trono- o persona di fiducia del
regnante che ricopre la carica di consigliere e guardia del Re o della
Regina.
Sorresen il Re Colosso: Padre di Re Bothvar e nonno di Sigrid e Bard.
Sterjell: come gli abitanti di Ostagar chiamano gli Eldunarì
Stigg: membro del Consiglio, ex Scudo Giurato e migliore amico di Re Bothvar, ora consiglia la figlia, Sigrid.
Storskog: o Grande Foresta, è in realtà la Du Wendelwarden.
Syrax: Drago argentato della Regina Brunilde, muore con lei per il dolore.
Tempio del Drago: luogo in cui vengono custodite e covate le uova di drago, a nord-est di Darnek.
Torre del Corvo: torre in cui sono rinchiusi i corvi messaggeri, ne è stata costruita una per ogni città.
Ymvir: Dea Maggiore, madre di Hamlen e dalla sua ombra si generò Jormungandr, suo amante e fratello.
Jormungandr: Dio Maggiore, padre di Hamlen, amante e fratello si Ymvir. Fu lui a creare i primi draghi.
Valhalla: Mondo dei Morti nella religione di Ostagar
Vecchia Nan: Grande Sacerdotessa ancora in carica.
Vegard: membro del Consiglio, capo dell'esercito, amico di infanzia e coetaneo di Bard.
Vergini dello Scudo: Ordine militare formato solo da donne, combattono con spada e scudo. Sigrid ha il loro stesso addestramento.
Waterford: città marittima di Ostagar, a sud.
Ulvfjell: vedi Montagne del Lupo.
Uther: Emissario di Estos.
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