Storie di Ordinaria Amministrazione

di behindamask
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5.30
La sveglia gracchia quel suo motivetto irritante.
Primo trillo.
Secondo.
Terzo.
Dall'altra parte della stanza, un esemplare di Homo Sapiens Sapiens lascia il suo habitat naturale per entrare in contatto con le ostilità del mondo esterno, di cui la sveglia rappresenta il primo grande nemico per la sua specie,e il freddo il secondo.
Il suo verso mattutino gli fa eco in tutta la stanza.
Meccanicamente scende dal letto.
Lato destro.
Ancora in piena fase REM.
Tre passi e mezzo.
Il braccio proteso in avanti,bastano 53° perché la sua mano arrivi al telefono e lo zittisca e un gesto esperto e preciso per sopprimerla.
Altri tre passi.
Scosta le coperte.
Si siede sul letto.
Afferra il primo libro della pila sul comodino come per un riflesso involontario.
Odore di scuola.
Il suo olfatto è particolarmente sensibile a questo stimolo, ne va della sua sopravvivenza.
L'evoluzione della sua specie dipende dalla capacità di riconoscerlo e di saper fuggire al momento propizio.
Il cuore smette di pompare sangue: ecco che entra in circolo l'adrenalina e nel giro di poco gonfia le vene.
Si sveglia completamente, già legge.
I suoi cento miliardi di neuroni iniziano a scambiarsi informazioni a quattrocentotrenta kilometri orari.
Realizza.
Di nuovo in ritardo.
Si alza ancora. Uno. Due. Tre. Quattro passi ed è fuori dalla stanza.
Senza accorgersene mette i piedi nello stesso punto del giorno prima e di quello prima ancora.
Svolge il suo rito di purificazione in quello che nel suo gergo è identificato come cesso.
Si lava.
La razza umana è stupida: il contatto dell'epidermide con l'acqua a temperatura troppo bassa per i suoi vizi provoca in loro un immediato stimolo alla piloerezione, peccato che la sua specie li abbia persi da giusto qualche luna. Non se ne sono ancora accorti, poverini.
Scopriamo però che il nostro esemplare campione è di sesso femminile solo dopo un'acuta osservazione, mentre per il genere si dovrà ancora aspettare: si definisce solitamente dopo il secondo caffè, seguito dalla vestizione.
Esce di casa.
Piove.
Nervosamene tiene sotto controllo l'ora sullo schermo luminoso dello smartphone.
Un minuto di ritardo.
-Cazzo*- invoca sommessamente.
Fuori, oltre i tetti della città, l'alba.
Il mezzo di trasporto arriva con il suo puntuale ritardo.
6.45
Da questo momento in poi, l'istinto guiderà il nostro umano.

Ogni mattina una gazzella si alza al sorgere del sole e sa che deve correre per non essere divorata dal leone.
Ebbene.
Ogni mattina uno studente si alza due ore prima dell'alba e sa che deve iniziare a leggere e sottolineare compulsivamente per non essere divorato dal professore della prima ora.

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*Note:
Cazzo: divinità fallica a cui l'umano si appella quando il suo spirito manifesta la sua natura debole e impotente
 




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