Storie da tributo

di piccoloMellark
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L'uomo truccato mette, con il sorriso stampato sul volto coronato da una bruttissima parrucca verde, la mano dentro la boccia e ne pesca qualcosa, poi si avvicina al microfono e comincia a srotolare il biglietto, poi lo legge.
«Finch Fovex» e la volpe, terrorizzata, si incammina verso il palco.

È a questo che penso.
Ormai sono caduta, la Volpe è caduta.
Proprio quello che mi avevano raccomandato di non fare.
Ma la caduta non si può arrestare.
Reggerò ancora per poco tutto questo stress, questa pressione.
Sono tra gli ultimi tributi ancora in vita, e questo significa che prima o poi dovrò uccidere, o essere uccisa.
Ma non diverrò una pedina di Capitol City, nel loro sadico e stupido gioco che solo una Rivolta potrà fermare.
Non mi macchierò dell'omicidio, nè qualcuno si pulirà le mani del mio sangue.
La ragazza del 12 è una persona forte. Lei sì che potrebbe dare iniziò a una rivolta. Ma io assisterò dall'alto.
Adesso basta indugiare. Ho rubato i Morsi della Notte, bacche velenosissime, al ragazzo del 12, Peeta.
Ora è arrivato il momento di dimostrare che non sono una pedina. Comincio a parlare.«Ascoltate, Capitolini! Non diverrò mai una vostra pedina! Addio!»
Prendo una manciata di bacche dalla tasca e le metto in bocca. Le ingoio. Dopo un pò il sapore metallico del sangue mi riempe la bocca, rovino al suolo e muoio. È una cosa semplice e indolore.
Finch, la volpe, esce di scena.


Questa è la prima storia, spero vi sia piaciuta. Come ho detto, l'ho pubblicata da prima su wattpad.
-piccoloMellark





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