Dei delitti del mio pene

di L_yukari
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- Dei delitti del mio pene, si narra. Non per i deboli di cuore (o di stomaco)! -
Un ragazzo passeggiava tranquillamente sul litorale con il proprio Scroto al guinzaglio. Arriva a un tratto il Pene, un pene enorme e livido di rabbia, che gli intima di consegnargli il guinzaglio: << Dammi il tuo Scroto!>>, disse agitando un coltellaccio, <>. Ahimè il povero ragazzo, timoroso per la propria vita, dovette cedere il suo Scroto al Pene, ma si promise che non gliel’avrebbe data vinta. Vagando da solo in cerca di aiuto trovò per caso la Pantegana, maestosa e imponente più che mai, con la coda lunga almeno 3 metri: <>. <>, disse la Pantegana, <>. Detto ciò il ragazzo saltò in groppa alla Pantegana e, facendosi spazio tra famiglie di blatte e pulci che correvano impaurite nelle loro case, ne afferrò saldamente il pelo sudicio e i due partirono al galoppo. Qualche minuto più tardi giunsero alla tana del Pene, una mutanda lezza e fetida sorvegliata da Orecchio. Non fecero in tempo a nascondersi che subito Orecchio li vide e iniziò a correre verso gli intrusi caricando il colpo. Avevano una sola speranza: il Salmonella-attack della Pantegana. Iniziò una battaglia all’ultimo sangue, il ragazzo cercava di evitare le ondate di cerume della sentinella distraendola, mentre la Pantegana rantolava caricando il colpo finale. Ed ecco che proprio mentre il ragazzo stava per essere investito dal cerume, la Pantegana gli si fiondò addosso spingendolo di lato e con un altro balzo fu subito sopra l’Orecchio, strinse il ventre più forte che poteva e gli spruzzò addosso un enorme cagata intrisa di Salmonella. L’Orecchio morì qualche minuto dopo accasciandosi lentamente nella poltiglia e i vincitori entrarono nella tana, dove trovarono Scroto rinchiuso in una gabbia. Appena Scroto fu libero dalla gabbia ringraziò con una leccata affettuosa la Pantegana, trattenendo qualche pulce sulla lingua, e si precipitò subito sul suo padrone ricoprendolo di altri baci.
Poche ore dopo Pene tornò alla tana per organizzare i suoi affari e trovò il ragazzo, Scroto e Pantegana morti stecchiti a terra, uccisi della peste portata dalle pulci della Pantegana. E niente, fine.




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