Alieno e Amore iniziano entrambe per A.

di SerenitaDolce95
(/viewuser.php?uid=731541)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Prologo
 

Era mezzanotte di una fredda notte di Novembre. Il signor Antonio Busari stava rientrando dal lavoro. Lui era medico preso l'ospedale Sant'Anna di Torino e quella sera aveva ricevuto una chiamata urgente. Un ragazzo era rimasto vittima di un incidente stradale e se non fosse stato per il nostro signor Busari, sarebbe diventato un martire.

Il signor... no, aspettate! Il nostro dottor Busari era un'uomo che si stava avvicinando alla cinquantina d'anni. Aveva un viso molto amichevole, portava degli occhiali da vista da lettura con lenti rotonde alla Harry Potter, e la maggior parte delle volte, usciva di casa con il camice da medico del pronto soccorso. I suoi capelli erano castani un po' mossini. Gli occhi erano di colore marrone e aveva dei baffi castani sotto il naso. Slanciato di fisico e altro un metro e ottantaquattro.

Come ho già detto, quella notte, stava rientrando a casa, dopo una chiamata urgente di lavoro. Era ormai a due passi da casa, quando la sua macchina si fermò di colpo. Spaventato, era sceso dalla sua macchina. La sua macchina una semplice Panda Fiat nera, non era la prima volta che riceveva un guasto al motore e Antonio si era anche fatto l'abitudine dei frequenti blocchi della sua macchina.

Decise di chiamare sua moglie per avvisarla che avrebbe tardato il rientro a casa. Peccato che il cellulare non prendeva la linea e non poteva neanche fare chiamate d'emergenza. Si rimise all'interno della sua vettura, ma non appena fu entrato, cominciò a sentire dei versi strani.

Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

Avavavavavav.

"Che cos'erano quei versi?" si chiedeva nella mente. Cominciò a pensare che qualche animale doveva essere finito sotto il suo veicolo. Pensò che si doveva trattare di uno scoiattolo.

Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

Avvavavavav.

Di nuovo quegli strani versi. Eppure, venivano dall'interno della macchina, non da fuori quindi, Antonio escluse fortemente l'idea che poteva trattarsi di uno scoiattolo. Poi, era in pieno centro di Torino. Era molto improbabile l'idea di investire uno scoiattolo.

Stava per scendere di nuovo dal veicolo, quando involontariamente si girò nel sedile affianco a lui e... corse fuori di scatto dallo spavento. Nel sedile affianco, c'era un neonato. Strano. Lui non aveva mai avuto figli in vita sua. Si chiedeva come quel bambino fosse finito dentro la sua vettura.

Eppure, per essere un neonato faceva degli strani versi. Antonio decise che non aveva scelta. Doveva portare il bambino o bambina (perchè non aveva ancora verificato se maschio o femmina) a casa sua, da sua moglie. Forse lei essendo ginecologa di professione avrebbe potuto consigliare a lui cosa fare. 

La signora Rosanna era preoccupata per il marito. Il telefono era staccato e non riusciva a raggiungerlo telefonicamente. L'unica cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stata andare a cercarlo. Decise di aspettare ancora un po' poi, si sarebbe messa a cercarlo.

Quando all'improvviso, qualcuno suonò alla porta di casa. Era il suo amato maritino. Si accorse però, che il marito non era da solo. Teneva qualcosa tra le braccia.

Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.

«Che cosa stai tenendo in braccio? » domandò al marito.

« Cara, non so come sia stato possibile. Questo bambino appena nato è apparso misteriosamente sul mio sedile a destra... » spiegò Antonio.

Rosanna era una donna alta un metro e settanta, slanciata anche lei di fisico. Capelli lunghi bruni e lisci. Carnagione abbronzata. Occhi marroni come il marito. Lei aveva fatto quarantacinque anni da poco. Si era sentita svenire, quando vide quella piccola anima che il marito aveva portato in casa loro. Lei non voleva avere bambini nonostante la sua professione che le avrebbe permesso di avere tutti i bambini del mondo.

« Tesoro, lo sai che non voglio bambini... » disse al marito, un po' dispiaciuta.

« Se la riporto lì, morirà di freddo. Era sola. Non c'era nessuno, oltre me » disse Antonio.

« Probabilmente è stato abbandonato, domani lo porteremo ai carabinieri » disse Rosanna.

Sarà effetivamente così? 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3391180