Most Ardently

di MrsDarcy_27
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Capitolo I: Sorpresa. 

Essendo promessi sposi, Elizabeth e Darcy avevano diritto a passare più tempo insieme, sebbene sempre sotto la supervisione di un accompagnatore.                                       Quest'oggi, gli accompagnatori erano due, ovvero Mrs Bennet e Miss Bennet, madre e sorella minore di Elizabeth. 
Le due, tuttavia, non prestavano la benché minima attenzione ai due giovani dietro di loro: in quel momento erano ardentemente impegnate nel valutare che tipo di nastro avrebbero dovuto prendere a Meryton; nonostante ciò, la madre, decisa ad essere un esemplare genitore, lanciava di tanto in tanto delle occhiate furtive ai giovani dietro di loro: erano sotto il suo controllo, in fin dei conti. 
Mr Darcy ed Elizabeth quindi mantennero un portamento adeguato, sebbene stando per conto loro, conversando e guardandosi fissi negli occhi, come se lo sguardo dell'altra potesse dargli vita.
Un argomento in particolare stava animando la loro conversazione: la data delle loro nozze.

«Dovremmo farle quest'autunno, l'autunno mi mette una tale tranquillità! Sarebbe perfetto.»

Suggerì Elizabeth, con un rinnovato entusiasmo che manifestava ricorrentemente negli ultimi tempi, decisamente non solito della sua persona. 
Darcy sorrise, tra tutti i pregi di Elizabeth, forse era stata proprio quel suo essere piena di vita ad averlo ammaliato, e vederla così, energica, euforica, più del solito almeno, gli riempiva il cuore rimasto addormentato ed intorpidito da più o meno tutta la sua vita.

«L'autunno è molto bello, mette tranquillità a tutti, non c'è che dire, ma io preferirei decisamente la primavera. Tutto comincia a prendere vita in primavera. Non trovi, mia cara Elizabeth?»

Elizabeth lo guardò con uno sguardo abbastanza divertito, sebbene vi si celasse sotto qualcos'altro.
Non tardò a dire la sua, esprimendo i propri sentimenti a riguardo. 

«Signor Darcy, non stareste cercando di tardare le nostre nozze per timore di non riuscire più a contenere il mio animo irrequieto, state avendo dei ripensamenti?»

La sua voce oscillava tra un tono scherzoso e silenziosamente esitante.

«In primavera è il mio compleanno, potrebbe essere considerato un pensiero egoista, ma sareste il mio regalo di compleanno più bello di sempre, nonché il più agognato, Miss Bennet.»

Ogni sorta di sguardo scherzoso svanì facendo spazio a tutt'altre emozioni in Elizabeth. Le sue guance si tinsero timidamente di rosso, dandole colore e rivelando il suo animo più romantico, sebbene si fosse sempre sforzata di mostrarsi superiore a quelle frivolezze che facevano tremare le ginocchia di tante sue coetanee, che lei stessa considerava donnine sensibili.
Ma quello era tutto un altro paio di maniche, anzi era tutto cambiato, tutto completamente cambiato. Da quando i due cuori innamorati, ma separati, di Elizabeth e Darcy si erano ricongiunti, si era ritrovata a riconsiderare ogni cosa. L'amore, ad esempio, stava pian piano capendo, che era un'arma da maneggiare con molta cautela. Davvero molta. 
Quell'inaspettata dichiarazione l'aveva sorpresa, in un momento così spensierato, dove si sarebbe aspettata una battuta, più che altro.
La sua bocca era socchiusa, la quale desiderava rimanere aperta in segno di stupore. 
Il suo bellissimo -ed altissimo- Mr Darcy, si trovava di fronte a lei, calmo, rilassato, come se avesse detto una cosa come un'altra, aveva un grandissimo contegno -sebbene Elizabeth sospettasse centrasse il suo smisurato orgoglio- nel trattarla così, a cuore aperto.
Elizabeth non rispose, sebbene volesse, non le vennero le parole, per una delle prime volte nella sua vita; decise che sarebbe bastato sorridere, lievemente, come una sorta di ringraziamento, che in quel momento non riusciva ad esprimere con una delle sue doti più innate.  Come faceva Darcy a farle mancare persino le parole?
Mr Darcy la guardò e sorrise a sua volta.

«Cosa, Miss Elizabeth, vi ho tolto le parole di bocca? Vi assicuro non fosse mia intenzione.»

«Signor Darcy, mi avete colta inaspettatamente di sorpresa, ecco tutto.» 

«Dovrò ricordarmi di questo momento, sono sicuro che non capiterà presto.»

«Sono più facile da sorprendere di quanto crediate.»

«Oh, non direi proprio. Dovrò escogitare piani assai elaborati per potervi stupire, ne sono certo.»

Nel frattempo, mentre i due ragazzi erano immersi nella loro conversazione, le due dame più avanti erano giunte alla boutique di Meryton, entrando senza fare troppo caso ai due giovani alle loro spalle, consideravano il signor Darcy come un signore oltremodo altero per poter compiere qualche follia, quindi erano decisamente tranquille.
Darcy ed Elizabeth attesero fuori dalla boutique, essendo decisamente poco attratti dalla prospettiva di entrare a discutere dell'importanza del raso e del merletto. 

«Quando siete nato, Mr Darcy? », disse Elizabeth, cercando di riprendere il discorso, non facendo appositamente riferimento alla frase detta da lui. 

«24 aprile, e sarebbe un gran giorno per celebrare le nozze, per la ragione che vi ho accennato prima, sempre che siate d'accordo.» Darcy sorrise in attesa, come in cerca di approvazione, ostinandosi.
Ad Elizabeth il cuore le stava piano piano esplodendo di felicità. 
Quell'uomo, con piccole, semplici parole, la rendeva immensamente felice. 

«Voi chiedete il mio consenso, ma come negarvelo? Io stessa vorrei avervi come "regalo di compleanno", siete sopra tutte le mie aspettative, non avrei mai aspirato a tanto. Sono io a dovervi ringraziare, grazie per amarmi, grazie e..»

Elizabeth non terminò la frase perché Darcy le si era drasticamente avvicinato, riusciva a percepire il suo respiro su di sé, caldo e leggero. Non si erano mai avvicinati così tanto, e sapeva che teoricamente non avrebbero dovuto, non prima del matrimonio. Ma infondo, che male c'era? In primavera si sarebbero sposati, cosa cambiava?  Tutto ciò, comunque, Elizabeth doveva cercare di evitarlo, anche se solo per un minimo bacio.

«Darcy non..» accennò Elizabeth, invano. 

Darcy premette delicatamente le labbra contro le sue, in un dolce bacio.
"Oh", pensò Elizabeth.
Durò poco, purtroppo, visto la repentina uscita delle due donne dalla boutique. Ma Elizabeth era ormai irrimediabilmente asuefatta dalle labbra di Darcy, più morbide e delicate di quanto avesse mai potuto immaginare.

«Elizabeth!» ridacchiò Kitty, la sua sorella minore, con in mano un purpureo nastro rosso. «Ti piace?» disse, indicando il nastro.
«Oh..certo Kitty. È bellissimo..» disse, tuttavia non riuscendo a staccare gli occhi dal signor Darcy, come stregata, ammaliata: il suo sguardo l'attirava a sé come un magnete.

Ed era solo luglio, come avrebbero fatto, fino alla prossima primavera..?, pensò Elizabeth, ed anche Mr Darcy, infondo.





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