2.16 anni dopo
- No. Ti ho già detto di
no-
- Dai papà, ti prego. Ormai ho sedici anni e posso
farlo-
A villa McLean, girava aria di discussione e le due persone coinvolte erano Chris e suo figlio Matthew.
Erano passati sedici anni dal giorno in cui era nato e quel piccolo
bambino che dormiva tra le braccia di Chris, era sparito, lasciando il
posto a un giovane ragazzo sui sedici anni che sembrava la fotocopia
del noto conduttore in tutto e per tutto. Li avrebbero scambiati per
due fratelli se non fosse stato per i lineamenti giovani e meno marcati
di Matthew.
L’argomento del giorno era la partecipazione allo show “A
tutto reality” e i due McLean avevano pareri diversi: mentre
Matthew voleva assolutamente partecipare, Chris non era per niente
d’accordo.
– No, Matt. Tu non parteciperai e questa è la mia ultima
parola- chiuse la discussione il conduttore, dirigendosi verso la
cucina.
– Perché non vuoi che partecipi? Non mi accadrà
niente di male- per il giovane invece la faccenda non era ancora chiusa
e segui il padre in cucina, dove Chef stava preparando la
colazione.
Il conduttore continuò a ignorare il figlio e incominciò
a bere il suo caffè mentre leggeva il giornale. Matt, capendo
che la discussione era conclusa per il padre e che sarebbe stato
inutile continuare cosi, si arrese. Ma solo per il momento,
perché lui era pur sempre un McLean e i McLean ottenevano tutto
ciò che volevano in un modo o nell’altro.
La colazione si consumò nel più completo silenzio e,
quando fini, Matt sali in camera sua. Il suo insegnante privato sarebbe
arrivato alle nove e mezza ma lui voleva farsi trovare pronto e
puntuale.
Quando il ragazzo sparì al piano superiore, Chef si rivolse all’amico mentre si sedeva di fronte a lui.
- Sai che tuo figlio non si arrenderà cosi facilmente, vero?-
- Ovvio che lo so. Per chi mi hai preso? E’ un McLean, dopotutto-
- E ti assomiglia ogni giorno di più-
-Già- disse il conduttore, immerso nei suoi
pensieri.
Erano passati anni dall’ultima volta che aveva tenuto tra le
braccia il figlio per farlo calmare e adesso quella piccola pesta si
era trasformata in un ragazzo sui sedici anni. Era stato difficile
crescerlo ma insieme a Chef aveva fatto un ottimo lavoro e il
conduttore era orgoglioso di Matt.
Preso da un ricordo improvviso, il conduttore si mise a ridere, ricevendo un’occhiata stupita da parte del cuoco.
– Cosa c’è di tanto divertente?-
-Oh, niente. Stavo solo ripensando a quando ti sei travestito da donna per far divertire Matt -
Il conduttore continuò a ridere divertito mentre Chef ringhiava
e roteava gli occhi al cielo. Se lo ricordava bene quel giorno: Chris
era andato a lavoro mentre lui era rimasto a casa a badare a un Matt di
appena nove anni. Il piccolo era triste e, per risollevarsi il morale,
aveva chiesto allo zio Chef di travestirsi da donna. Era stato
esilarante per Matt e imbarazzante per Chef che si era ritrovato ad
assecondare quella ridicola richiesta cosi simile a quelle del padre
del bambino. Anche Chris aveva trovato divertente la cosa e
l’aveva preso in giro per giorni prima che il cuoco, per
vendetta, gli nascondesse il suo adorato gel per capelli. A quel punto,
si che era stato divertente.
– Non c’è niente di divertente. Quanto hai
intenzione di rimanere fermo sulla tua
decisione?-
- Finchè sarà necessario, Chef. Non lascerò che
mio figlio partecipi al
reality-
Nonostante il suo carattere fermo e deciso, il conduttore dovette
cedere alle insistenze del
figlio.
- Va bene. Vuoi partecipare al reality? Accomodati pure, io non ti
fermerò- si arrese Chris, dopo una settimana in cui Matt aveva
fatto in modo che tutte le cose del padre sparissero o che si
rompessero misteriosamente.
– Sì. Vittoria!- esclamò il ragazzo, scambiandosi un cinque con Chef, suo complice in quella folle impresa.
– Non sarà una passeggiata, ragazzo. Sei pronto ad
affrontare una cosa del genere?- gli chiese il cuoco, mentre sentiva
Chris borbottare qualcosa su cuochi complici e figli
ricattatori.
Ovviamente ce l’aveva con loro ma ai due non importava: Matthew
McLean sarebbe stato ufficialmente un nuovo concorrente di A tutto
reality e solo questo
importava.
– Sì, zio Chef. Non vedo
l’ora-
I mesi passarono e Matt era sempre più impaziente. Non vedeva
l’ora di partire. Chissà quanti sarebbero stati e se si
sarebbe fatto nuovi amici. Lo sperava con tutto il cuore.
Arrivò il giorno prima della partenza e il ragazzo stava
preparando i propri bagagli quando senti la porta aprirsi, senza che
lui accordasse il permesso
– Dimmi papà - rispose, mentre infilava una maglietta nella valigia posta sopra al letto e senza girarsi.
Sapeva per esperienza che il solo a entrare nelle stanze altrui senza
chiedere il permesso e soprattutto senza avvisare era proprio il padre.
Ed era la stessa brutta abitudine che stava prendendo anche lui.
– Allora, come si sente il mio
concorrente?-
-Oh, benissimo. Non vedo l’ora di parlare e… papà,
cos’hai?- s’interruppe Matt, quando vide
l’espressione triste che si era dipinta sul volto del
padre.
Non gli aveva mai visto quell’espressione in volto e il giovane
era abbastanza preoccupato. Non era abituato a un padre cosi abbattuto.
Il conduttore fece finta di niente e disse:- Niente. Dai, ti aiuto a
fare la
valigia-
Ok, adesso era abbastanza stupito. Non capitava spesso che il padre si
proponesse di aiutarlo cosi facilmente. Era strano, molto strano. Cosa
l’aveva spinto a comportarsi cosi diversamente dal solito? Ora
che ci rifletteva, giunse a una conclusione che non aveva calcolato.
– E’ per la mia partecipazione al reality, vero?- senti il padre sussultare al suo fianco. Colpito e affondato.
– No. Che cosa dici? Io sono felicissimo per te. Allora, la porti
questa maglietta azzurra?- cercò di cambiare discorso Chris,
mostrando al figlio una maglietta a mezze
maniche
Matt aveva capito che il padre non voleva parlare dei propri sentimenti
con lui e non lo voleva forzare ad aprirsi. Sapeva che il genitore era
molto orgoglioso e che raramente esprimeva i suoi sentimenti ad altri e
che se lo avesse forzato sarebbe stato solo peggio. No, meglio lasciar
perdere
Per questo, rispose con un gran sorriso alla domanda dell’altro:-
Certo,
papà-.
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