Tempesta

di NonnaPapera
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L’ acqua scrociava a fiotti e i tuoni rimbombavano violenti, Dimitri era impassibile, fermo sotto la pioggia con la rivoltella in mano. Akim era entrato nella casa di uno spacciatore da meno di cinque minuti ma al russo pareva passata un’eternità.
Quando i primi spari si levarono nell’aria, Dimitri ringraziò la pioggia battente e il rumore dei tuoni che, con tempismo impeccabile, coprivano le detonazioni della battaglia. Passarono altri minuti prima che il russo vedesse finalmente profilarsi dall’uscio della casa la figura di Akim.
Il ragazzo si avvicinò con passo calmo alla macchina e nel farlo cominciò a spogliarsi lentamente dei vestiti finchè non arrivò davanti all’amante completamente nudo e bagnato fradicio.
Dimitri lo fissò con la bocca spalancata fissando la pelle lucida di pioggia del suo compagno, stava per allungare la mano per toccarlo quando l’altro lo fermo con sguardo glaciale.
“Non voglio scopare, avevo semplicemente i vestiti sporchi di sangue” e con questa frase aprì la portiera e salì in macchina chiudendo il discorso.
A Dimitri non rimase altro che mettere in moto l’auto e partire.




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