UNA
FAVOLA TRISTE
< Grazie per aver
accettato di
badare ai bambini. So di chiederti un grosso favore, ma andavi a
scuola con mia madre, e... >
< Non fa nulla.
Ormai mi chiamano
nonno. >
< Nonno, ci racconti
una storia? >
< Quale storia,
Nick? Quella delle
Quattro Dame, o... >
< Quella la
conosciamo già! >
< Va bene, Anfy.
C'è una storia che
non vi ho mai raccontato. Una storia di tanto tempo fa, quando i
vostri genitori non erano ancora nati. È una storia di
avventure, di
amore, e di persone straordinarie. Ma vi avviso: è una
storia molto
triste, ma che vi insegnerà qualcosa. Ora, vediamo, come
faceva? Ah,
sì: c'era una volta... >
C'era una volta un
castello
incantato, raggiungibile con una nave volante.
In questo castello
viveva un vecchio
Mago saggio: insieme ad una Strega buona, ad un Cacciatore dal cuore
d'oro e ad uno studioso di tutte le storie del mondo, insegnava agli
eroi come proteggere la gente.
Ma, vedete,
bambini, questo Mago
nascondeva un segreto: insieme ad un soldato di metallo, ad una
spadaccina dai capelli di ghiaccio, ad uno spaventapasseri coraggioso
e ad un Leone, era il custode dei poteri segreti delle Quattro Dame,
e impediva che cadessero nelle mani di gente cattiva.
Ma purtroppo, un
giorno non ci
riuscì: una delle Dame si fermò per aiutare una
bambina, ma era un
trucco, escogitato da una perfida strega, che rubò parte dei
poteri
della Dama.
Tempo dopo, al
Castello Incantato
giunse un ragazzo.
Molti eroi sono
prodi cavalieri,
imbattibili con la spada.
Molti eroi sono
astuti, e
sconfiggono i nemici con la furbizia.
Altri ancora
contano solo su un
coraggio che permette loro di superare qualunque ostacolo.
Lui non era
nessuna di queste cose.
Anzi, era proprio
un gran fesso,
talmente fesso da non capirlo.
Mentre viaggiava
sulla nave volante,
incontrò una giovane ragazza dai capelli rossi, vestita di
rose e
argento: anche lei voleva diventare un'eroina, e il giovane
provò a
farla innamorare, ma non ci riuscì.
Poco dopo,
incontrò una fata dei
ghiacci; provò a fare innamorare anche lei, ma per quanto ci
provasse, nemmeno ora ci riuscì. La fata non era amichevole,
ed era
scontrosa con tutti, ma non per cattiveria: era cresciuta a lungo da
sola, e quindi non sapeva come fare ad avere degli amici.
Mentre studiavano
tutti insieme al
Castello incantato, lui era troppo stupido per capire che una ragazza
era innamorata di lui: una bellissima principessa guerriera con i
capelli rossi come l'amore e gli occhi dorati come il sole d'estate.
Lei lo aiutava di continuo, curava le sue ferite e cercava di
renderlo un cavaliere più forte, ma lui continuava a non
capire, e a
credere che fosse solo un'amica.
Nel corso delle
sue avventure,
incontrò altre persone straordinarie: una ragazza dai
capelli
dorati, una gatta che fuggiva dalle grinfie di un terribile mostro,
una donna armata di martello e il di lei innamorato, che non parlava
mai.
< Chi era il mostro?
>
< Beh, Anfy, vedi...
>
Il mostro non era
sempre stato un
mostro: una volta era un guerriero coraggioso, che si opponeva
all'odio e proteggeva il suo popolo, e rubava ai ricchi per dare ai
poveri.
Poi,
però, a furia di essere odiato
perché era diverso, cominciò ad odiare tutti:
oramai non amava più
la gatta, la voleva come oggetto, ed era intenzionato a fare alla
gente tutto il male possibile, non solo ai suoi nemici, ma anche a
coloro del suo popolo che non volevano essere violenti come lui.
Quello che gli
eroi non sapevano,
era che il mostro aveva cominciato a lavorare insieme alla perfida
strega e ad un malvagio bandito.
Questo bandito non
rubava per le
ricchezze, ma per il gusto di fare del male.
Tuttavia,
riuscirono a fermare il
piano del bandito, anche grazie all'aiuto di un principe scimmia che
viaggiava come ladruncolo di strada, di un maiale che aveva paura
dell'acqua, un coraggioso generale trasformato in demone del fiume e
un drago pirata.
C'era anche una
bambola dotata di
anima, di cui la ragazza vestita di rose divenne amica.
Non solo: il
principe delle scimmie
si innamorò della gatta, e quando il Mago diede un ballo nel
suo
castello, il maiale e la fata dei ghiacci cominciarono ad
innamorarsi.
Fu poco dopo,
durante il torneo di
cavalieri, che la strega cattiva colpì con tutta la sua
perfidia.
Risvegliò
un terribile drago, che
attaccò il castello: il drago era grande come una montagna,
e il
sudore della sua pelle si trasformava in mostri quando toccava terra.
Molte persone
soffrirono, per colpa
di quella strega: la bambola venne distrutta, l'avventuriera bionda
perse un braccio, e il Mago sembrò sparire per colpa della
strega.
Il bandito
malvagio, con un
incantesimo, prese il controllo dell'esercito di armature magiche del
soldato di metallo, e lo scatenò sulla città
intorno al castello.
Il mostro fece di
nuovo la sua
comparsa, colpendo con la sua spada maledetta, contro cui nessun
incantesimo può difendersi, la gatta.
Fu allora che la
principessa dai
capelli rossi decise di affrontare la strega: baciò il
giovane
stupido e lo mise al sicuro, e andò poi a combattere.
Fu allora che il
giovane capì
QUANTO era stato stupido: non si era reso conto di quanto lei lo
amasse, né di amarla lui stesso, e dopo tutte le volte che
lei
l'aveva aiutato... lui non era in grado di aiutarla l'unica volta che
ne aveva bisogno.
Infatti, un
terribile incantesimo
della perfida strega ridusse la principessa in cenere, lasciando solo
la sua coroncina, e alla vista di un'azione così malvagia,
la
ragazza vestita di rose scoprì di poter fare una magia: la
usò per
pietrificare il drago, e sventare i piani della strega.
Dopo la battaglia,
gli eroi si
separarono, e il giovane soffrì e si disperò
più di quanto
chiunque avesse mai fatto.
Era stata solo
colpa sua se la
bellissima principessa era morta, no?
<
Nonno, stai piangendo? >
<
Scusa, Nick. Questa parte mi rende sempre triste. >
Lui,
la fanciulla col
martello e il ragazzo silenzioso si misero in viaggio insieme alla
ragazza vestita di rose, si misero in cerca della strega, per fare
giustizia, mentre gli altri si erano separati per il dolore.
Ma
scoprirono un
terribile segreto: che la strega in realtà obbediva ad un
altra
strega, molto più potente e crudele.
< E
chi era questa strega? >
<
Beh, quasi non era neanche una persona. Era come se qualcuno avesse
mischiato il buio in cui si nascondono i mostri con la pura
cattiveria, e poi ne avesse fatto un essere parte donna e parte
mostro. Odiava le persone e tutto ciò che erano riuscite a
realizzare nel corso dei secoli, e ogni giorno pensava solo a come
rendere le loro esistenze miserabili, e distruggere tutto. >
<
Come si chiamava? >
<
Anfy, so che sei coraggiosa, ma lei era così cattiva che, se
solo
sentiste il suo nome, avreste solo incubi terrificanti per il resto
dei vostri giorni. >
La
magia della Grande
Strega era potente e terribile, ma il Mago aveva sempre sostenuto che
la vittoria fosse in un'anima semplice.
E
quell'anima semplice
era, finalmente, una virtù che il giovane possedeva.
Ovviamente,
non fu l'eroe
neanche stavolta, ma riuscì a dare una mano agli altri,
salvando il
mondo dalla guerra e abbattendo la strega che aveva ucciso la
principessa.
Quando
finalmente il Male
venne sconfitto, il giovane cominciò a vagare per i Regni,
senza
meta né scopo.
Alcuni
dicono che, avendo
sconfitto le streghe, non avesse più motivo per vivere.
Aveva
vissuto per la vendetta, ora cosa gli restava?
Altri
dicono che avesse
voluto onorare la memoria della principessa proteggendo la gente.
Altri
ancora, che volesse
solo togliersi tutta quella storia dalla mente.
< Chi
sono quelli che hanno ragione? >
< Si
sbagliano tutti. Non ditelo a nessuno, ma la versione vera la so solo
io. La verità è che non lo sapeva neanche lui.
Era molto confuso,
capite? Andò avanti senza capire cosa fare, per lungo tempo,
finché... >
Arrivò
un giorno in una
terra lontana, lontana, al di fuori dei Regni: una terra irta di
pericoli e di insidie, infestata da mostri e animali feroci.
Attraverso
un deserto di
cenere nera, pieno di crepacci che sputavano fuoco e fumo velenoso,
scalò un ghiacciaio col vento che minacciava di farlo
schiantare
dalla montagna ad ogni passo, e arrivò alla fine in una
specie di
valle incantata, piena di fiori e alberi in frutto.
Si
sentì, per la prima
volta da tanto tempo, in pace.
Si
mise quindi in marcia,
annusando i fiori, rincorrendo gli uccelli, rotolandosi sull'erba
come un bambino, fino a quando giunse sotto un albero, un albero che
gli ricordò qualcosa.
Si
ricordò che aveva
parlato con la principessa sotto un albero come quello, poche ore
prima dell'attacco della strega; quella volta aveva cercato di
consolarla, ma aveva solo peggiorato le cose, visto che era un fesso.
Immaginate
comunque la
sua sorpresa quando, sotto quell'albero, lancia a scudo appoggiati
sull'erba, vide la Principessa, con la sua armatura splendente al
sole del mattino e i capelli rosi che venivano agitati dal lieve
vento di quella valle.
Il
giovane si sfilò il
pesante spadone, per correrle incontro si tolse l'intero gabbione,
liberandosi della propria armatura, e le pose nuovamente sul capo la
coroncina.
Tempo
dopo, quando il
mondo fu davvero in pace, in quello stesso luogo venne costruita una
statua per quegli eroi.
Potrei
dirvi che vissero
tutti per sempre felici e contenti, ma non lo farò.
<
Perchè? >
<
Perché questa non è quel tipo di storia. Il
dolore che tutti
avevano provato stava guarendo, ma non sarebbe mai andato via del
tutto. Qualche volta, di notte, avrebbero rivissuto quei momenti nei
loro incubi, e avrebbero cercato il conforto di una mano amica, con
la paura di non trovarla. E non vissero felici e contenti
“per
sempre”, perché ovviamente vissero altre
avventure. Ora andate in
cucina, se il naso non m'inganna la prozia vi ha preparato della
cioccolata. >
Il
vecchio si alzò dalla poltrona, guardando i due bambini
correre come
missili verso la cucina: non si sarebbe mai aspettato di vedere
bambini di quella famiglia comportarsi effettivamente come bambini,
ma i capelli bianchi degli Schnee erano inconfondibili.
Sentì
dei passi avvicinarsi, e quando si voltò si
ritrovò davanti Weiss,
che lo guardava con aria di finto rimprovero: il tempo era stato
generoso con lei, molto più che con lui.
Meno
rughe, meno acciacchi e meno cicatrici.
<
“Fatina dei Ghiacci”? > commentò
< Seriamente? >
<
Lavoro con quello che ho, Regina dei Ghiacci. >
<
Perché hai raccontato la storia in quel modo? Sappiamo
entrambi che
non è finita così, con Pyhrra. >
< Non
volevo renderla troppo pesante. Sono ancora bambini, dopotutto. >
< E
il cielo sa se avranno bisogno dell'innocenza della
gioventù, più
avanti non potranno semplicemente attaccarsi a cose da bambini,
quando il Male si farà più vicino. >
ammise Weiss.
<
Hanno del potenziale, te lo dico io. > le rispose < Per
ora
sembreranno anche dei semplici bambini, piccoli e indifesi... ma
sorprenderanno il mondo, quando dei guerrieri si scateneranno,
selvaggi. >
<
Già, ma per ora voglio tenere i figli di mio figlio al
sicuro. Nel
vecchio Team RWBY nessuno ha avuto un'infanzia normale o anche solo
serena. Per loro voglio di meglio. >
< Lo
avranno. Stavolta siamo pronti, non commetteremo lo stesso errore due
volte. >
< Sei
un brav'uomo. Lo sei sempre stato. >
< Eh,
qualcosa per compensare la debolezza e la stupidità dovevo
pur
averla, no? >
Cominciò
ad avviarsi alla porta, appoggiandosi al bastone, quando Weiss
parlò
un'altra volta.
< Ah,
quasi me ne scordavo: Ruby ha invitato tutta la vecchia banda ad una
rimpatriata durante il ballo studentesco di quest'anno, alla Beacon.
Voleva la conferma che ci saresti stato. >
< Le
ho già detto che sarei venuto. E un Arc mantiene sempre la
parola
data. >
NOTE:
Eh-ehm,
a tutti i lettori: buongiorno.
Mia
prima fanfiction su RWBY, nonché mia prima fanfiction seria
in sei
anni, se non si conta una rating rosso che nessuno s'è
cagato manco
di pezza.
Spero
che questa sia una storia piacevole, e che vi abbia fatto piangere
per i feels.
Riguardo
al commento di Weiss su “come è andata a finire
con Pyhrra”,
personalmente lo lascio aperto a interpretazioni: può voler
dire che
Pyhrra è rimasta morta, o che quello che Jaune ha dovuto
fare per
salvarla è molto meno idilliaco.
No,
non mi importa del canon.
Mi
rifiuto di accettare che sia morta e basta, lo accetterò
soltanto
quando la serie sarà ufficialmente chiusa per sempre senza
che nulla
faccia anche solo pensare ad un suo ritorno.
Dopotutto,
lo staff ha cambiato già idea su diversi elementi, quindi...
Cooomunque,
passando oltre, la descrizione del Team SSSN nella favola è
basata
sulle figure del Viaggio in Occidente su cui sono basate:
-
Sun Wukong,
ovviamente, il Bel Principe Scimmia.
-
Sage Ayana
è, verosimilmente, basato su Sha Wujing, con cui condivide
la saggezza, la calma e l'arma gigantesca.
-
Scarlet, avendo il
design ispirato ad un pirata, ovvero un elemento legato al mare, e a
causa del tatuaggio a serpente sotto l'occhio, potrebbe essere
assimilato, oltre che al già confermato Peter Pan, anche a
Yulong, il Drago che alla fine del Viaggio in Occidente diventa un
Naga, ovvero uno spirito-serpente.
-
Neptune
è ispirato a Zhu-Bajie, il “Maiale Sottoposto agli
Otto Divieti”; come lui, è un gran figo (Bajie era
Grande Generale dei Mari della Via Lattea, e “Neptune
Vasilis” può significare “Re
Nettuno”), ma ha anche lui il vizio delle donne e non
è bravo a mantenere i segreti.
Ho
infilato nella storia delle citazioni, vediamo che le imbrocca tutte.
Mi
scuso se le parti dialogate possono sembrare difficili da seguire, ma
quelle iniziali sono fatte così di proposito, per impedire
di capire
troppo facilmente chi sia coinvolto nella vicenda.
Beh,
questo è quanto, grazie di avermi sopportato e, mi
raccomando,
recensite!
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