"Birra?"
"Non
si può rifiutare."
"Stai
tremando. Nervoso?"
"Decisamente.
Tutta...tutta questa situazione...non era come me l'hai venduta."
"Non
rischi nulla. Pensa al lavoro."
"Lavoro...qui
si rischia la morte, o peggio, la cattura."
Hunter
sorrise, poi si sedette accanto al ragazzo.
"Nick,
ho chiesto espressamente di te perché so che ce la puoi
fare. E anche perché sei pulito. Finito questo lavoro sarai
libero di andartene, non ti possono trovare. Lascia a noi il lavoro
sporco."
Nick
si strinse nelle spalle. Con un cenno del capo indicò il
fondo della stanza, illuminato solo dal tavolo olografico. Una figura
di spalle, esile, era curva su di esso.
"Che
mi dici del capo?"
"Fai
come dice."
"Tutto
qui?"
"Ah,
ovvio, non guardarla negli occhi, aspetta che sia lei a parlarti per
prima e non fare movimenti bruschi."
Vedendo
lo sguardo spaventato di Nick, Hunter rise. Poi aggiunse: "È
una persona normale, come me e te. Solo che ha una mente incredibile.
Qualcuno potrebbe pensare che sia...estrema, ma ho capito che non
esiste nulla di estremo. Esiste solo ciò che è
giusto, e ciò che è necessario."
"E
noi qui vogliamo fare il..."
"Entrambi."
Nick
deglutì.
"Come
sei passato dalla loro parte a...beh, qui?"
"Più
semplice di quel che pensi. Lo SHIELD non è mai stato in
grado di occuparsi di nulla. La soluzione per New York? Bomba atomica.
La faccenda Hydra? Ottant'anni di incompetenza all'opera. Di recente,
hanno fatto cadere in mare dei cristalli Inumani, e sai
com'è finita. Potrei andare avanti per ore, ma non sapresti
nemmeno di cosa parlo. E poi...mi hanno fatto qualcosa. Personale. Da
allora, è stato un fallimento epico dopo l'altro. Anche se,
devo dire, in questi due anni hanno dimostrato veramente di essere i
peggiori."
"Capisco."
"No,
non credo. Aspetta."
Hunter
si alzò in piedi, si recò al tavolo
più vicino, sfogliò alcuni fascicoli ed estrasse
un singolo documento. Poi lo porse a Nick.
"È...è
redatto, non riesco a leggere nulla."
"Prendi
questo".
Hunter
gli diede una piccola lente rettangolare.
Nick
lo passò sulle linee nascoste.
"Ma...è
ufficiale? Cosa significa?"
"Una
condanna a morte, per troppe persone. Il vecchio Direttore era
completamente pazzo, verso la fine. Lei", disse indicando la donna in
fondo alla stanza, "se ne è occupata, e non potrei esserle
più grato. Io non ci sarei mai riuscito. Ora dobbiamo
occuparci dell'altra metà del problema, e finire una volta
per tutte la questione."
"Scusa
se sono indiscreto...cosa è successo quel
giorno...là...Operazione Winchester?"
"Guerra.
Pura e semplice. Una follia. Un errore. Non c'ero quel giorno,
altrimenti sarei morto anch'io. Però..." Lance si
interruppe. Scosse la testa, si alzò in pedi e
camminò lentamente per la stanza.
"È
successo qualcosa là dentro. Qualcosa che mi ha convinto a
lasciare per sempre lo SHIELD. Che CI ha convinti."
Si
sedette di nuovo. Poi allungò un braccio e cercò
alla cieca una cartelletta sul tavolo dietro di lui. La
aprì, le diede un'occhiata, poi la diede a Nick.
"Questo
è il mio motivo, questo il suo."
Nick
guardò brevemente le foto di due visi, giovani, eppure
già temprati da chissà quali eventi: una donna,
attraente, lunghi capelli biondi, e un ragazzo, barba incolta, sguardo
perso nel vuoto. Poi scorse un terzo profilo.
"E
questo?"
"Ti
presento...l'ex Direttore."
Nick
restò sorpreso.
"Come
avete fatto ad avere questi documenti? Avete una talpa allo SHIELD?"
Hunter
non fece in tempo a rispondere.
"C'è
un problema".
Nick
e Hunter si voltarono di scatto. Jemma Simmons stava in piedi, vicino a
loro, fissando un palmare.
"Lo
SHIELD è sulle nostre tracce. Stanno diventando sempre
più aggressivi. Guardate."
Sul
piccolo schermo scorrevano le immagini di un telegiornale. Alcune
squadre di agenti in tenuta d'assalto irrompevano in un casolare e
osservavano il teatro di una carneficina. Corpi riversi costellavano il
pavimento, le apparecchiature elettroniche perforate da proiettili
d'energia. Diversi tavoli erano stati accatastati da una forza
invisibile; le linee elettriche era come se fossero state strappate dai
muri.
"Erano
miei collaboratori. Solamente scienziati, ingegneri e meccanici.
Quindici vittime, nessun sopravvissuto."
"Oh
cazz-"
"Sì,
mi ci vorrà ben più di questa birra", fece Nick.
"Abbiamo
due opzioni: andare avanti con questa operazione e occuparci dell'Hydra
prima che possa sfuggirci di nuovo, o prepararci ad affrontare lo
SHIELD, difendere le nostre risorse prima che possa attaccarci ancora."
"Finiamo
l'Hydra. Non possiamo permetterci di perderla di vista, ancora", fece
Hunter.
"Se
volete vi lascio parlare.." fece Nick.
"No,
puoi restare. Non ci sono segreti tra di noi. È importante
ascoltare tutti. Dimmi, cosa ti dice il tuo istinto?"
Nick
sentì su di sé gli sguardi di Jemma e Lance.
Incerto, disse: "Credo che non possiamo lasciarci altri cadaveri alle
spalle. Questo attacco", indicò le immagini del
telegiornale, "è solo il primo. Sono disperati, diventeranno
solo più aggressivi."
"Anche
questo è vero. Ma è anche vero che non sappiamo
quando ci colpiranno ancora. Abbiamo coperto le nostre tracce, non
è detto che riescano ad attaccarci prima che abbiamo
concluso la faccenda Hydra."
"Ed
è anche vero che l'Hydra al momento non sembra disporre di
forze sufficienti per creare problemi, non nell'immediato futuro."
Jemma
li guardò entrambi, pensierosa.
"Venite
al tavolo, è ora di prendere una decisione."
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