Three's a Charm

di Sigyn
(/viewuser.php?uid=194175)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

 

 

Three’s a Charm

 

 

 

 

 

 

 

Quando Loki glielo chiede per la prima volta, Sigyn scoppia a ridere. Il fatto che Loki se ne esca con una proposta di matrimonio dal nulla, nel bel mezzo di una conversazione normalissima, senza assolutamente nulla di fuori dall’ordinario, non aiuta affatto. Secondo me dovremmo sposarci, le dice, Tu che ne pensi? E poi scrolla le spalle, come se non fosse un argomento strano di cui mettersi a discutere così all’improvviso, come se non importasse. E allora Sigyn alza gli occhi al cielo e ride, e risponde con una battuta, prima di lasciar cadere l’argomento. Loki le sorride e non dice nient’altro, prima di voltarle le spalle e andarsene.

 

È ancora convinta che si tratti di uno scherzo, la seconda volta – anche se in effetti il tono che Loki usa è più serio, e lui la fissa dritta negli occhi, e il sorriso sulla sua faccia le sembra meno beffardo del solito. C’è un breve attimo di silenzio e di dubbio in cui lei trattiene il fiato e si morde il labbro, in realtà, ma poi decide che lui non può essere serio. Insomma, Loki che si sposa? Loki che si sposa con lei? Lei, tra tutte le sue – e i suoi – amanti? Sigyn, non particolarmente bella, non particolarmente audace o focosa o brillante, perfettamente ordinaria? Stavolta la sua risata è più che altro uno sbuffo ironico e un po’ infastidito, e c’è un sapore amaro sul fondo della sua bocca, e una stretta vaga ma scomoda all’interno del suo petto. Loki alza un sopracciglio e le chiede se quello è un sì o un no, ma lei si limita a scuotere la testa in silenzio. Poi gli dice che dovrebbe davvero rinnovare il suo repertorio, perché sta iniziando a diventare monotono. E dopo, per tutti i giorni che seguono quella domanda e la separano da quella successiva, non riesce più a smettere di pensarci – non vorrebbe continuare a ripetere quella conversazione nella sua testa, sul serio, ma i ricordi non ne vogliono proprio sapere di sparire.

 

La terza volta, Loki la guarda e poi prende le sue mani tra le sue, la sua stretta calda e gentile, e quando glielo chiede di nuovo – voce e sguardo sinceri, nessun sorriso sulle labbra ma la bocca così vicina alla sua che riesce a sentire il suo respiro tiepido sulla sua pelle – ci tiene a mettere in chiaro che lei è l’unica alla quale l’abbia mai chiesto, l’unica alla quale lo chiederà mai. L’unica alla quale vorrà mai chiederlo. Sigyn a quel punto non sa cosa rispondere, e per un momento rimane bloccata sul posto, ad aprire e chiudere le labbra senza che ne esca un suono, e basta, sentendosi vagamente stupida – e sentendosi come se qualcosa dentro di lei stesse tremando, anche. Quando le torna la voce, però, in qualche modo riesce a mantenerla salda, tranquilla: - Se questa è una bugia, lo scoprirò. E te la farò pagare. –

- Oh, davvero? –

Loki non smette di ridere nemmeno quando lo bacia.

 

 

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3406990