quiet
Note: Shusaku x Makoto | R - Giallo/Arancione
Parole: 986
Be quiet.
{Or they'll discover us.}
__
Con le piccole mani
strette assieme, saldamente intrecciate l'una all'altra, un bambino
castano e uno coi capelli violacei si erano nascosti in una specie di
piccolo fossato, lontani dalle pareti verdognole dell'asilo.
Avevano entrambi il
fiatone per la corsa, le loro gambe ancora sottili e corte avevano
faticato per coprire quella distanza. Più che altro, avevano
sudato a scavalcare la staccionata che separava l'edificio dal suo
cortiletto.
Eppure, il sorriso sui loro volti fanciulleschi era impossibile da malinterpretare. Erano entrambi felicissimi.
Narumi alzò appena
la testa oltre il bordo della collinetta, i capelli all'epoca
già lunghetti che si mossero, scossi dal vento. L'aria era calda
e il sole piacevole, pronto a baciare la loro pelle giovane e pallida.
«Ci troverà,
Shusaku?» - Domandò il bambino, abbassando gli occhi
nocciola in quelli del compagno, ancora chiusi. Aveva la testa
abbandonata contro all'erba, lui, e cercava di riprendere fiato. Nel
correre si era anche sbucciato un ginocchino, eppure non sembrava
starci facendo troppo caso. Ciò che gli importava era al suo
fianco.
«Fai piano, Makoto. Se parli a voce così alta ci sentirà.»
Fece appena in tempo a
dirlo che le esili spalle del castano si irrigidirono di colpo e il suo
viso tornò giù, schiacciato nella terra per non farsi
notare. A quanto pareva, era già successo.
La voce della donna arrivò alle loro orecchie pochissimi istanti dopo. E fu la fine della marachella.
❀
Le lezioni della vita
sono tante, ma ci sono sempre e soltanto due modi, per recepirle. Il
primo è quello di imparare a non ripetere lo stesso errore,
evitando così di cacciarsi in una situazione simile a quella
già vissuta.
Il secondo è
quello di credere che sia stato soltanto un caso, è quello di
rifare all'infinito le stesse cose fatte in precedenza.
Per Makoto e Shusaku fu così.
Era un pomeriggio ventoso
e caldo, e il sole dell'estate era particolarmente generoso nel
distribuire calore e raggi. La brezza gentile che spirava sapeva di
mare.
Sotto alla finestra della
stanza dell'amico, Shusaku lo fissava con le mani affondate nelle
tasche, mentre Makoto passava ripetutamente davanti ad essa,
trafficando in giro per la stanza.
Il segnale del momento
giusto arrivò quando una borsa gli cadde quasi in testa,
facendogli sibilare un insulto a denti stretti. Il sorriso impaziente
di Narumi, però, spazzò via tutto non appena gli comparve
nel campo visivo.
Una delle proprie
qualità migliori era la silenziosità. Non si sentiva
praticamente mai, l'Iwasaki, né in classe né mentre
camminava in giro per casa o spostava delle cose.
Tale pregio, tuttavia, non era attribuibile al compagno di scorribande.
Uscì una specie di
piccolo grido, al castano, mentre si calava dalla finestra e poi
atterrava con un tonfo non troppo simpatico sull'erba vicino a lui.
Inutile parlare dei vaghi lamenti e mezzi insulti che gli uscirono
quando iniziò a tastarsi in giro.
Non perse tempo, il
più giovane, ben sapendo che i Narumi non ci avrebbero messo
troppo a capire che quel suono era venuto dal loro figlio.
Si gettò la sua
borsa in spalla, afferrandogli rapidamente una mano e aiutandolo a
tirarsi su mentre partiva di corsa, nel medesimo istante.
La calda risata di Makoto
gli invase le orecchie poco dopo, come un'onda che colpisce
improvvisamente la propria spiaggia, fondendosi placida con ogni
granello di sabbia.
«Fai piano, scemo, o ci scopriranno subito!»
Il tono con cui lo disse
mentre scappavano via sotto al sole estivo, però, era tutt'altro
che un rimprovero. E il modo in cui la stretta delle loro mani si
addolcì, mentre le dita si intrecciavano, ne fu una prova.
«Prima o poi ti farò pentire di questi tuoi continui ordini, Shu-kun.»
❀
Com'è strana,
l'adolescenza. Un istante prima si è amici, un istante dopo si
litiga. Si tiene il muso per qualche minuto, ora o giorno, poi qualcosa
di più grande scatta, e torna la calma, l'amicizia, la
complicità.
Succede anche,
però, che le cose diventino un po' più complicate. Un
istante prima si è amici, un istante dopo si è
avviluppati, all'ombra di un albero, le labbra premute assieme in
un'impeto impulsivo e incontrollabile. Le dita corrono ovunque
riescano, le mani si fanno più bramose, desiderose di qualcosa
che si ha sempre avuto vicino, ma a cui non si è mai fatto caso
per davvero.
La bocca di Makoto era inspiegabilmente buona per quella di Shusaku, la linea pallida del suo collo inspiegabilmente allettante.
C'era solo la natura a
guardarli mentre correvano assieme, mentre si allontanavano solo per
gettare in mezzo all'erba i vestiti , per poi aggrapparsi di nuovo
l'uno all'altro, divorandosi nel modo più dolce che la storia
potesse mai sperimentare.
Il caldo del sole era
uguale a quello di quel giorno di qualche anno prima, uguale a quello
che li aveva sempre accompagnati e osservati, forse compiaciuto.
Sembrava che il mondo fosse rimasto lo stesso, mentre i loro corpi
crescevano e da ragazzini si facevano giovani uomini. Era cresciuta
anche la fame reciproca, assieme a loro?
La collina su cui erano
in quel momento era apparentemente vuota, ma entrambi sapevano che non
era raro che diverse persone passassero di lì. Loro due, a
propria volta, fino a nemmeno una mezz'ora prima stavano facendo una
semplice passeggiata.
Il gemito che uscì
dalle labbra di Makoto quando i loro corpi si sfiorarono in maniera un
po' troppo diretta fece fremere Shusaku molto più di quanto non
avesse fatto il gesto stesso. Eppure, per quanto gli fosse piaciuto, si
vide costretto a portare una mano contro alle sue labbra, i loro occhi
socchiusi che si incontrarono, quelli castani del ragazzo appena
sommersi dai capelli sciolti.
«Fa' piano, Makoto. Potrebbero scoprirci.»
Fu lui stesso,
però, ad arrossire, quando fu il ragazzo a strappargli un
lamento. E il sorrisetto che avvertì sotto alle dita gli
ricordò della vendetta che, tanto tempo prima, il più
anziano gli aveva promesso.
Quale modo migliore di punirlo, se non soddisfacendolo al tempo stesso?
{Post Scriptum:
Per quanto Makoto e
Shusaku compaiano poco sia nel manga che nell'anime mi sono sembrati il
tipo di coppia che va oltre persino alla fratellanza, un po' come Yuu e
Mika.
Non potendo accettare la
fine drammatica di Shu (pace al pulcino mio) ho deciso di scrivere una
AU dove non ci fosse nulla di drammatico e dove potessi descrivire
l'ispirazione avuta giusto questa mattina.
Spero che la storia, per quanto diversa dal mio genere (difficilmente scrivo incomplete) vi sia piaciuta~
|