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Fanfiction
scritta per il gruppo Facebook
We are
out for prompt.
Event: Drabble Flash - 3 aprile 2016
Prompt: Anna
e Kristoff non hanno bisogno del fuoco del camino
per scaldarsi l’un l’altra.
Di montanari e
principesse
[You
melted my frozen
heart]
#01. Caldi abbracci
Quando sentì bussare alla porta della sua baita, Kristoff si
chiese inizialmente chi avesse avuto il coraggio di attraversare una
bufera di neve solo per venire a trovarlo, ma poi non si
stupì molto di trovare sulla soglia della porta la sua
ragazza avvolta solo da un misero cappottino primaverile. Nemmeno una
sciarpa o un cappellino di lana.
«C-ciao».
Anna batteva i denti per il freddo e teneva le braccia incrociate sotto
il petto cercando di riscaldarsi. Il naso era rosso e lucido, i capelli
e le sopracciglia erano diventati bianchi per la neve come quando Elsa
l’aveva colpita con la sua magia. Al solo ricordo di quel
corpicino freddo e duro come il ghiaccio, Kristoff sentì
un’oppressione insopportabile al cuore.
«Hai i-intenzione di lasciarmi qui a morire di
fr-r-reddo?».
Kristoff scosse la testa, mandando via tutti i brutti pensieri.
Si mise da parte e lasciò che Anna entrasse in casa
barcollando a causa delle gambe intirizzite.
«Non saresti dovuta uscire con questo tempaccio».
«P-prima c’era il sole. Non e-era prevista una
b-bufera di neve, o-okay?», borbottò la
principessa, accasciandosi sul pavimento di fronte al camino e
avvicinando le mani al fuoco per riscaldarsi. Emise un sospiro di
sollievo. «Non sei nemmeno un po’ contento di
vedermi?».
«Certo, ma l’idea di un ghiacciolo come fidanzata
non è che mi alletti molto».
«Ma come?! A te piace così tanto il
ghiaccio!», scherzò Anna.
Kristoff pensò che lui, il ghiaccio, non avrebbe potuto
abbracciarlo, baciarlo e... sentì le gote arrossarsi, quindi
preferì sviare l’argomento con una risatina
nervosa. Sparì per qualche minuto, poi tornò con
una coperta e una tazza di cioccolata calda.
Il volto di Anna si illuminò. «Oh, questo
è proprio quello che mi ci vuole!»,
squittì contenta, coprendosi con la coperta e stringendo la
tazza fra le dita congelate. Soffiò sul bordo e ne bevve un
sorso assumendo un’espressione deliziata.
«Hai ancora freddo?», le chiese Kristoff sedendosi
vicino a lei.
Anna nascose il mento nella coperta. «Un
po’».
«Magari...», tentò il montanaro sentendo
nuovamente le guance calde. Non riusciva a capire perché gli
venisse meno l’uso della parola ogni qualvolta si trattasse
di gesti affettuosi. «Be’, potrei...
ecco...».
«Oh,
Kristoff, siamo fidanzati»,
gli ricordò Anna sorridendo. «Non
c’è bisogno che tu mi chieda il permesso per
abbracciarmi».
Kristoff si grattò la testa imbarazzato, poi si
sistemò alle spalle di Anna e la abbracciò da
dietro. La principessa voltò la testa verso di lui,
stampandogli un bacio sulle labbra in segno di ringraziamento. Kristoff
la baciò a sua volta, assaporando il gusto della cioccolata
direttamente dalla bocca di Anna.
Non seppe come, non seppe nemmeno quando, ma all’improvviso
si ritrovò le braccia sottili di Anna strette intorno al
collo e il suo corpicino incollato al proprio. La coperta giaceva per
terra insieme alla tazza ormai vuota, ma Anna non sembrava
più avere freddo.
I vestiti scivolarono lentamente lungo i corpi di entrambi con un
leggero fruscio.
Nudi, stretti l’uno all’altro, si amarono per la
prima volta con un po’ di incertezza e imbarazzo. Anna non
avrebbe mai dimenticato il tocco delle grandi mani callose di Kristoff
che vagavano sul suo corpo, non avrebbe mai dimenticato la delicatezza
con cui l’aveva fatta sua e quel “Ti amo”
che le aveva sussurrato in un orecchio facendola fremere tra le sue
braccia.
Con la testa poggiata sul petto di Kristoff, Anna guardò le
fiamme del camino crepitare ancora un po’ e infine spegnersi.
Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal battito cardiaco del ragazzo.
Decisamente lei e Kristoff non avevano bisogno del fuoco del camino per
riscaldarsi l’un l’altra.
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