Rosehill Academy

di BlueRon
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Dopo la morte del marito, Evangeline De Ville venne allontanata da La Lyange e accusata di tradimento del senso morale. In cuor suo la vedova sapeva che non era stato suo marito a compiere quello scempio, quei bambini erano morti per colpa del demonio che lo aveva abitato.

Evangeline, seduta immobile sotto il porticato, guardava suo figlio crescere. Jebedia non avrebbe mai conosciuto il padre e la donna sperava che non conoscesse nemmeno il suo ultimo operato.

Quando lo metteva a letto, raccontava a Jebedia anche della sua infanzia alla fattoria, degli alberi da frutto che vedeva dalla sua finestra. Dei pruni in fiore e delle mele acide che mangiava con i suoi fratelli. Rideva Evangeline, ricordando il passato felice. Prima degli aborti, prima di Franco, prima che la vita le cadesse a pezzi tra le mani.

Evangeline dai lunghi capelli biondo grano, con gli occhi verdi e le gote rosate. Evangeline con il vestito a quadri della domenica e le scarpe di vernice. Evangeline durante la guerra, con le mani arrossate e piene di vesciche purulente per il lavoro nei campi. La fuga con Franco, la promessa di una nuova vita.

Jebedia crebbe lontano da La Lyange, senza conoscere la vera storia di suo padre, del quale resistevano solo alcune foto. Frequentò la scuola parrocchiale del piccolo paesino dove la madre si era rifugiata, ignorando l'esistenza dell'oscuro passato a La Lyange e della Rosehill Academy. Terminate le scuole medie venne preso come apprendista panettiere nel negozio del suo patrigno. Evangeline, da fervente cattolica, era stata restia all'idea di concedersi nuovamente, lasciandosi alle spalle la vedovanza. Franco era stato per lei un punto di forza, ma l'amore per Jebedia e la loro situazione finanziaria, le imposero di mettere la religione in un cantuccio e fare tutto il necessario per il figlio.

Jebedia, che aveva il cognome del padre, riuscì ad ottenere quello del patrigno, diventando a tutti gli effetti Beauregard. Evangeline era sollevata dalla decisione del figlio, lasciandosi alle spalle il cognome De Ville sarebbe potuto tornare a La Lyange e trovare un buon lavoro nell'allora centro nevralgico dei commerci dello stato.

Nel 1959 Marco Antonio Beauregard presentò a Jebedia Alexandra, la figlia minore di un suo compagno d'armi, sopravvissuto alla chiamata contro i tedeschi via ferite riportante durante la Grande Guerra. Tra i due scoccò la scintilla e il matrimonio fu immediato, l'anno dopo nacque il primo figlio: Theodore Beauregard. Otto anni più tardi, Alexandra rimase incinta nuovamente, questa volta nacque una bambina, Lucinda Beauregard.





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