Girl Interrupted

di Katy123
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Era cominciata come una giornata normale.

Mi ero preparata in anticipo, avevo preso un caffè da Starbucks, mi ero accorta di aver dimenticato le chiavi di casa (come sempre) così sono tornata indietro un attimo prima che mio fratello Ryan mi chiudesse fuori e mi lasciasse aspettare fino a sera prima che qualcuno finisse di lavorare e tornasse ad aprirmi. Poi sono corsa verso la metro rischiando di rovesciarmi addosso il caffè che non avevo ancora avuto il tempo di finire e quando ero quasi arrivata al lavoro, cado con un piede dentro un tombino aperto. L'unica differenza dai film americani era che il ragazzo superfigo in giacca e cravatta che ti salva appena in tempo e ti impedisce di fare una figura di me... ehm, di cioccolatino... Non era presente. E io mi sono dovuta aggrappare a un palo per non cadere. Beh, sempre meglio del bidone della spazzatura che mi ha sorretto l'ultima volta. 

Come ho detto all'inizio, era cominciata come una giornata normale e nonostante tutto ero arrivata sana e salva nel mio ufficio.
"Claire?"
"David! Lo so, sono in ritardo di... Quanto? Cinque minuti? Giuro non capiterà più, ma c'era il tombino del marciapiede aperto e io non mi sono accorta e..."
"Stai tranquilla, non sei in ritardo. E non è per questo che sono qui." David si sedette di fronte alla mia scrivania e mi indicò la sedia in fianco a me.
"Volevo parlarti di una cosa... Il siero che hai creato. Mi dispiace dirtelo con così poco preavviso, ma ne abbiamo bisogno subito. Dobbiamo distribuirlo a Chicago."
"Non è ancora pronto, lo sai."
"Lo so, ma non possiamo aspettare. E poi se non sbaglio non manca così tanto al suo completamento..."
"Quattro mesi al massimo" risposi d'istinto.
"Quattro mesi..." ripetè David pensieroso, un po' come fa il mio ragazzo quando gli ricordo da quanto tempo stiamo insieme. Anzi, ex ragazzo, mi correggo. Non sono ancora riuscita a trovare qualcuno che mi sopporti per più di qualche mese e poi, al contrario di quanto potrebbe sembrare, sto bene da sola... Diciamo che questo è quello che dico ai parenti a Natale, quando in realtà passo costantemente da "sto bene single" a "ti prego innamorati di me" ogni volta che passa un ragazzo.
"Potrebbe finirlo Jeanine Matthews." Chi? La stro*za di Chicago?
"La signora di mezza età che abita a Chicago?" dissi invece.
"Esatto, proprio lei. Che ne pensi?" Penso che sia una caz... Avete capito.
"E se dovesse sbagliare qualcosa? Rovinare il lavoro di tanti anni?" Ehi, ci ho messo quasi due anni per crearlo!
"Devi ammettere che è brava nel suo lavoro, Claire."
"Anche io." risposi e David alzò le mani come a dire "Allora la soluzione è ovvia."

Non mi ricordo precisamente ciò che dissi dopo, ma me ne pentii non appena arrivai a Chicago a lavorare come assistente personale di Jeanine Matthews, che intanto seguiva e perfezionava il mio progetto, facendolo diventare suo.



Ciao a tutti, io sono Katy! Questa è la mia prima fanfiction e, se avete voglia di scrivermi una piccola recensione, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e che impressione vi ha fatto il primo capitolo ;) 




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