La morte in breve

di Anoubis Deus Demise
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La morte.

La morte non fa male. Affatto. Lei arriva - in rispettoso silenzio - ti si avvicina e come un bacio lieve sulla nuca ti prende e ti porta via con sé. Dolcemente. Perché la morte agisce in questo modo, con dolcezza. Lei non è rude, non è goffa. La morte è dolce, anche fin troppo. A differenza della vita. La vita è caotica, confusionaria, rumorosa, troppo, ma troppo colorata. La morte è bianca come il latte, un solo neutro colore, semplice. La vita è complicata, difficile, fatta solo per chi è temprato veramente. E poi, alla fine, nessuno lo è. La morte è così come la vedi, senza sfaccettature e doppie facce. Non è una che ti prende in giro. La vita invece si burla di te in continuazione, come un ciclo perenne. Sembra che ci trova del gusto immane nel farlo. Ti ride sfacciatamente senza rimorso. La morte è sincera, ti dice le cose come stanno, sapendo magari che non sono proprio quelle che ti vuoi sentir dire. Eppure lo fa, perché la morte dice la verità. La vita dice bugie su bugie, con costanza, senza fermarsi. La vita è a breve termine, un lasso di tempo con una scadenza che prima o poi arriva inesorabile. La morte non ha fine, è eterna, non c'è alcun tipo di vincolo con essa. Si prende cura di te fino all'ultimo. Senza volere niente in cambio. È la vita quella egoista.
Quasi tutti amano la vita, nonostante questo. Quasi tutti disprezzano la morte. Eppure è la vita che fa male, la morte da il sollievo. Tutti vogliono il male, il dolore, nessuno che opta per la felicità, per la sensazione di pace.
La vita ti consuma fino a che non ti corrode fino alle ossa. La morte... la morte non fa male.




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