Leggende del Fato: L'ombra del passato

di Vago
(/viewuser.php?uid=905411)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 Questo è già il terzo capitolo in cui io mi sbatto da solo per quei ragazzini maledetti.
Sono diventato importante ai fini della storia, starete pensando.
No. Per niente. Sono semplicemente stato coinvolto in questa pazzia. Non era mai successo che Loro mi chiedessero di intromettermi così tanto. Qualche morte su commissione, voti truccati, ma nulla di più.
Questa cosa mi preoccupa non poco, devono aver paura di qualcosa se mi spingono a fare tanto.

Ma l’aria tra le piume riesce a scacciare ogni tensione da questo corpo. È questo il corpo che sceglierei, se perdessi la mia capacità di mutare.
Il mio riflesso scuro che scivola veloce sulle increspature del mare, mentre i venti fanno vibrare ogni piuma che riveste queste carni.

In questo momento nemmeno una freccia lanciata da una balestra potrebbe superarmi in velocità. Non ho il tempo di godermi questi minuti di libertà da ogni vincolo. Quei ragazzini lasceranno la spiaggia tra cinque giorni e non ho nessun modo per accelerare il volo di Réalta. Ho meno di un giorno per raggiungere El Terano e convincere il re a dare uno strappo a quei marmocchi fino alle Terre.
Forse, a ben pensarci, avrei fatto prima a ritrovare il relitto di quella bagnarola e trascinarlo fino a loro…

Se solo conoscessi meglio il nuovo reggente dei draghi mi si semplificherebbe il lavoro. Con Fariuna era stato facile, l’avevo conosciuta durante la mia prima visita con i diplomatici all’isola dei draghi, certo, non avrei mai immaginato che quella servitrice avrebbe mai potuto sedere sul trono di El Terano.
Ma si, di cosa mi preoccupo? Un po’ di effetti speciale e chiunque si lascia convincere. È sempre stato così, in fondo.

Guardala là, l’isola dei draghi…
Che schifo.
No, seriamente, che schifo. È uno scoglio mal cresciuto, una fornace di fango e roccia. Uno schifo.
Ora non devo fare altro che trovare Réalta…
Spero solo sia nella sala del trono, non ho voglia di mettermi a scartabellare nella Trama del Reale per cercarlo.
Si, certo. Un corvo che si butta nelle fauci di un vulcano passa sicuramente inosservato… forza, torniamo fumo e finiamo questo maledetto lavoro.

E ti pareva? Ovviamente la sala del trono è vuota. Mai una volta che il Fato mi sorrida.
Non ho tempo da perdere, prima lo trovo, prima posso uscire da quella melma che è la trama.
Vediamo… Réalta è… allora. Non è lui quello, quella coppia di draghi lasciamola da sola… vediamo se nelle latrine… no. Dove altro posso controllare?
Ah! La testa! Perché diavolo la Trama del Reale deve essere così opprimente?
Ma certo! Quella maledetta sauna bollente! Perché non ci ho pensato prima?
Eh… eccolo. Beccato!
Ora devo solo convincerlo… Facile, no?

Potrei stare dentro questa stanza per le eternità… è meravigliosa questa sensazione di tranquillità.
Ma bando alle ciance!
Vediamo… solita roba? Magari un esserino di luce, ma non una fata, altrimenti sarà un casino spiegare a quel re che sono un messaggero magico e non una mosca intelligente.
Dicevamo… ah, si. Altezza, cinque dita. Due braccia, due gambe, una coda fa sempre piacere… certo che se potessi prendere le sembianze di un drago in versione tascabile sarebbe meglio…
Lasciate perdere l’ultima parte, ve lo spiegherò più avanti cosa significa, promesso.
Una piacevole, e visibile, aurea rossa tutto intorno, due grandi occhioni che fanno pena… dovrei aver fatto tutto. Bene.

- Sto cercando il grande re dei draghi Réalta. – la vocina acuta fa sempre un certo effetto.

- Chi mi cerca?! –

Stai calmo, amico. Sembra che tu abbia visto un fantasma.
- Sono un messaggero mandato dal gruppo di assassini. I miei padroni sono sulle coste del continente a occidente delle Terre. –

- Cosa vogliono?-

Non sei particolarmente bendisposto verso gli altri, vero?
- Chiedono il vostro aiuto. La loro missione ha avuto successo, per lo meno fino ad ora, e per proseguire il loro compito necessitano di tornare sulle Terre. Inoltre… -
Pausa ad effetto che ci sta sempre bene.

- Inoltre cosa? –

Ha abboccato come un pesce.
- Inoltre mi hanno incaricato di portarle i saluti più sentiti e gli auguri della deposta regina Fariuna e del consorte Erdost. –
Boom, mettiamola sul personale. Se ora ha ancora il coraggio di rifiutare il suo aiuto a quei ragazzini, i draghi sono proprio messi male in fatto di governo.
Tra l’altro la sua arte oratoria finora si è fermata a domande quasi monosillabiche.

- Messaggero, ritorna dai tuoi padroni e digli che avranno ancora una volta il mio aiuto. –

“Digli che avranno ancora una volta il mio aiuto gne gne gne”. Non ti sembra di esagerare un pochino? La prima volta hai avuto bisogno delle pagine di un diario per farti convincere,  ora hai cambiato idea solo dopo aver “sentito” i tuoi nonni.
Ricordati che il tuo ruolo al momento si ferma a mulo da trasporto dei cieli, non crederti così importante.
- Si, re Réalta, signore dei draghi, vado a riferire il suo messaggio.-
Quanto detesto i regnanti di questo tipo. Non li sopporto.
Comunque tutto è bene quel che finisce bene, no? Speriamo…
Magari ora ritorno su quella spiaggetta e li trovo tutti sbranati da un orso, con la fortuna che ho. 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3442998