In destiny. Forever.

di Anastasija00V
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Scendendo la scalinata del palazzo reale, una principessa piange.

È destino si ripete.

Le cola il mascara sulle guance, le principesse non devono piangere.

Cammina scompostamente, non più come una bambola delicata.

La corona tra i capelli che le pende da un lato della cotonatura dorata e i vestiti sgualciti.

Inciampa e strappa un lembo del suo abito nuovo di zecca.

Ma a chi importa?

I vestiti si possono sistemare, non provano dolore, non sentono il peso del destino.

Alla fine della festa tutto si trasforma in cavi elettrici e ferro, legno, pietra a cemento.

E le rose, non sono più fresche, ma appassiscono perché strappate alla loro piante.

La gente parla, ma le parole non hanno più nessun significato.

Quella principessa non è più una principessa, è ritornata ad essere il chitarrista che tutti amano, l'amico di sempre e sempre presente.

Nel camerino la foto di un uomo, vestito da donna e stoffe viola elaborate, con tante piume e brillanti sul vestito. Ride e sembra una regina con quelle lunghe ciglia nere che rendono i suoi occhi solo più belli di quanto già non siano.

Fiori freschi attorno alla cornice.

Hizaki sorride, non voleva piangere davanti a quell'immagine, si era ripromesso e aveva giurato a Yuuichi di non farlo.

Ma è impossibile sforzarsi di essere allegri quando sai di non poter più riabbracciare la persona con cui hai condiviso tutto.

Kamijo entra nel camerino dalle luci soffuse. È vestito con gli abiti di sempre, non è più un principe. Nemmeno lui.

Abbraccia l'amico.

Anche lui lo sa e deve cantare bene, senza che la voce si spezzi in un acuto.

Doveva essere tutto come prima.

Ci dovevano credere con fede.

Ci dovevano tutti credere con decisione.

Perché Yuuichi non provava più sofferenze e dolore e avrebbe raccolto le rose dei ricordi, portandole con se sul palco celestiale, dove la sua musica avrebbe aleggiato per l'eternità superando il mondo, ma anche il destino, che l'aveva strappato così giovane alla vita e all'amore dei suoi cari.

I Versailles avrebbero sempre cantato e suonato insieme, ora in sei, all'unisono, per sempre.

Perché l'amore supera il destino.

È più forte di tutto e non muore con la morte.



Ispirata a "Faith and decsion" dei Versailles.





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