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di Scarlet Jaeger
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Capitlo 5 – Sergente

 

 

Nonostante quella mattina di festa dal mercato, si era comunque alzato presto Bucky, perché la sua mente continuava a rimandargli immagini sfocate su tutto il passato che pian piano stava ricordando. Erano piccoli passi che, per un uomo come lui, confondevano i sensi.
Si mise a sedere tra le coperte, in quella piccola stanza semi buia. I raggi del sole che stavano pian piano sorgendo, entravano prepotenti dai buchi della tapparella lasciata di proposito semi aperta.
Non amava il buio James, gli ricordava gli orrori della sua vita e la costrizione a passare gli anni più importanti in un sogno senza sogni.
Il sonno criogenico lasciava l'amaro in bocca al soldato d'inverno. Se fosse stato capace di provare paura, forse sarebbe stato il sentimento giusto. Ma lui no, non riusciva a provare queste emozioni complesse.
Tuttavia si passò la mano sana tra i capelli spettinati, togliendoseli da davanti gli occhi chiari, e scrutò pian piano tutto il perimetro della stanza. La vigilanza era un senso che Bucky non avrebbe mai perso.
Quando si rese conto che tutto attorno a lui era esattamente come lo aveva lasciato la sera prima, decise di alzarsi e vestirsi.
Con indosso una maglietta logora ed un paio di pantaloncini altrettanto consumati si diresse in bagno, dove lo specchio gli rimandava di fronte la sua immagine.
Si fermò a scrutare ogni lineamento tirato del suo viso, chiaro segno che non riusciva a rilassarsi neanche così lontano dall'HYDRA, spostando pian piano lo sguardo su tutta la superficie di specchio che catturava il suo corpo muscoloso.
Il braccio bionico era disteso lungo il fianco, splendente sotto la luce artificiale accesa e così immobile che quasi stentava a credere che fosse vero.
“E se quel braccio non fosse mai esistito?”
Mandò giù un groppo amaro di saliva, stringendo la mascella e chiudendo di colpo gli occhi, perdendosi nei ricordi.
Quando li riaprì, per un momento stava osservando un sorridente e vispo ragazzo col viso pulito dalla barba, i capelli corti ed indosso il cappello e la divisa che ricordava vagamente di aver indossato.
Per una manciata di secondi, era tornato ad essere il sergente James Buchanan Barnes. Lo stesso uomo che aveva osservato silente al museo Smithsonian.

Fine

 

 

Angolo autrice:

Eccomi qua ad aggiornare il quinto capitolo di questo progettino :3 che dire, per questa lettera ho scelto “sergente”, colui che pian piano sta ricordando di essere stato. Tuttavia è ancora difficile per lui rendersi conto di tutto ciò, nonostante abbia ricostruito alcuni pezzi della sua storia al museo. Ma ci vuole pazienza per la memoria, no? ;)

Bene, detto questo spero sempre che vi sia piaciuto ed aspetto sentenze eeheh

Un bacione a tutti

alla prossima!





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