capitolo 21
Capitolo 21
Il ritorno del trio.
Era
da tanto che Lyla, Beki e Robert non uscivano tutti e tre insieme, per
andare a fare un giretto tranquillo per le vie della città.
Alla corvina erano mancati quei momenti.
L'idea era stata di Rebekka che, con la scusa di un meritato pomeriggio
di shopping, voleva interrogare i due amici sulle loro relazioni con i
fratelli O'Konnor.
- Non ci credo nemmeno un secondo che tu ed Alberich l'altra sera abbiate solamente dormito insieme - intervenne Bekka rivolta a Robert, mentre scrutava una camicetta color lavanda con fare critico - Tra
noi tre sei tu quello pervertito. È impossibile che tu non abbia
fatto proprio niente niente; non saresti il Robert Knight che conosciamo - seguendo il ragionamento della texana, Lyla dovette trovarsi d'accordo con il suo pensiero.
Certo, Robert non era uno che andava a letto con qualcuno al primo
appuntamento... ma non andava nemmeno a dormire a casa loro con
così tanta tranquillità!
C'era qualcosa che stava omettendo dal resoconto della serata. Se lo sentivano.
- Ok - alzò le mani in segno di resa Robert, avvicinandosi alle
due amiche - Non vi ho raccontato proprio tutto tutto... - ammise e Rebekka esclamò un "Lo sapevo!".
- Non pensiate male, però! - iniziò - Non abbiamo fatto niente di "troppo spinto" - mimò le virgolette - Ci
siamo solo baciati, tanto, e... coccolati un po'. Niente di male; anche
se Alberich, di tanto in tanto, allungava un po' troppo le mani - il volto di Robert divenne leggermente più colorito mentre raccontava.
Lyla alzò un sopracciglio dubbiosa - E tu ovviamente, mentre lui allungava le mani, da buona vittima rimanevi inerme sotto il suo tocco - disse, con l'accenno di un sorriso malizioso.
- Certo che no! -
ribattè lui, sfoggiando un sorriso molto più malizioso di
quello dell'amica e terribilmente simile a quello del suo ragazzo - Toccavo anch'io. Eccome se ho toccato -
L'ultima affermazione fece scoppiare a ridere di gusto Lyla e Rebekka, portandole a piegarsi lievemente in avanti.
Il vecchio Robert era tornato.
- E tu, cara la mia Lyluccia - la chiamò il ragazzo - Non
fare tanto la santarellina con noi. L'ho visto il tuo dottorino e, come
Bek non credeva a me, io non credo a te. Dicci come sono andate le
cose, per intero; un po' di coccole ci sono sicuramente state -
La corvina aveva paura a chiedergli cosa intendesse con "coccole". Lei
aveva una visione molto più innocente della cosa, ma molto
probabilmente Robert no. Ne era sicurissima.
- Di sicuro non sono andate come la tua mente pervessa sta immaginando - affermò con fermezza, girando un po' tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa di interessante - Ci siamo coccolati, ma non nel modo pervesso in cui lo intendi tu -
- Pervesso? - chiese, fintamente sconvolto lui portandosi una mano al petto - Con
tali parole ferisci il mio povero animo, Lyluccia. Non intendevo niente
di tutto ciò; ero solo curioso di venir a conoscenza se, per
puro caso, Ciel avesse improvvisato una piccola "visita medica",
lì sul divano di casa sua -
L'innocenza del tono di voce di Robert e il contenuto delle parole stesse, lasciarono Lyla ammutolita.
- Non so a te Lyla, ma a me Robert pervertito era mancato - ridacchiò la bionda, passandole un braccio intorno al collo, come per darle forza e sostegno morale.
Dopo aver passato un paio di orette in giro per negozi, il trio decise di fermarsi in un bar per prendere qualcosa da bere.
Fuori faceva ancora freddo, e dopo due ore di avanti e indietro, sentivano la necessità di ingerire liquidi caldi.
Si sedettero ad un tavolino quadrato, vicino alla parete opposta
all'ingresso, e sotto ad uno specchio rettangolare appeso lì.
Lyla e Beki ordinarono dei the al limone, mentre Robert un cappuccino.
- Ahahahahaha. Non ci posso credere! -
Rebekka non riusciva più a trattenere le lacrime dalle risate, e
Lyla non era da meno. Per fortuna la corvina possedeva molto più
autocontrollo, rispetto alla texana.
- Siete delle disgraziate! - squittì Robert, con voce acuta - Ridete delle mie disgrazie! - finì, allargando le braccia con fare teatrale.
Il ragazzo aveva appena finito di raccontare alle sue due migliori
amiche cosa Alberich aveva deciso di organizzargli per il week-end.
Una cosa che, agli occhi di qualsiasi persona, sarebbe risultata la
"cosa più dolce e romantica che un ragazzo potesse organizzare".
- Quanto sei teatrale, Robbie! - commentò Bekka, alzando gli occhi al cielo e puntandogli contro un'unghia smaltata di celeste - Dovresti essere felice che il tuo fantastico ragazzo ti organizzi una cosa tanto carina. Ad avercelo un ragazzo così! -
Robert fulminò la texana con lo sguardo - Io odio il campeggio con tutto il cuore. Lo sai! -
- Allora perchè non gliel'hai detto? -
La domanda di Lyla riuscì ad ammutolire il castano per alcuni secondi.
- Perchè quando mi ha detto di
voler organizzare questo campeggio/pic-nic era così entusiasta
che non me la sono sentita di dirgli che io odio andare per boschi,
dormire in tende e fare pic-nic sull'erba. Non sono mica cappuccetto
rosso, io! -
Lyla si trattenne dal fargli una battutina legata ai lupi.
Robert, per quanto ne sapeva lei, non era ancora venuto a conoscenza
della vera natura del suo orso-tattoo. Infatti, Alberich aveva voluto
organizzare quel mini viaggio proprio per rivelargli il proprio segreto.
- Dai, Robbie. Non sarà tanto male! - cercò di incoraggiarlo la corvina - Romperai
un po' la monotonia, ed andrai a fare qualcosa di nuovo con il tuo
ragazzo. Vedila come una semplice mini vacanzina romantica per voi due -
Il castano parve pensare alle parole dell'amica, ma non sembrava ancora convinto al 100%.
Dovette intervenire Rebekka per convincerlo una volta per tutte.
- Pensa solo a questo, Rob: voi due,
soli soletti, isolati dal mondo, in un bosco, in una tendina
microscopica, carne contro carne... Lascia lavorare la tua mente
perversa, e vedrai che questa sarà la migliore vacanza della tua
vita. In tutti i sensi, baby -
Il discorso della bella texana ebbe l'effetto sperato, e il cervello
del ragazzo iniziò a creare un vero e proprio film vietato ai
minori; la conferma fu l'ampio sorriso malizioso che apparve sul viso
di Robert.
- Ho la netta sensazione che lo stare sempre con Alberich non ti abbia fatto molto bene - e con l'ultima affermazione di Lyla scoppiarono a ridere tutti e tre ancora una volta.
- Questo pomeriggio avete qualcosa da
fare? Io sono bloccata al negozio di nonna fino alle quattro, ma
potremmo organizzare qualcosina - propose Rebekka agli altri due.
Erano da poco usciti dal bar dove si erano ritrovati, dopo aver bevuto
la loro bevande calde, a pranzare molto velocemente con dei sandwich.
- Mi sembra una buona idea; potremmo
andare a cenare al sushi. Nel pomeriggio sono un po' impegnato: fra
poco devo andare a lavoro, poi devi andare a prendere mia madre in
ufficio perchè è senza macchina ed infine Alberich mi
aveva proposto di andare a trovarlo nel suo studio di tatuaggi... ma
non so se ci andrò. Non mi fanno impazzire quei posti - riflettè Robert ad alta voce, elencando gli impegni del suo indaffarato pomeriggio.
Quando il suo orso-tattoo gli aveva proposto di andare a fargli una visita sul lavoro, era rimasto alquanto sorpreso.
L'ultima volta che era stato in uno studio di tatuaggi risaliva a tre
anni prima per accompagnare sua sorella Arianne appena maggiorenne;
è stata la prima ed unica volta in cui l'accompagnò.
Alla fine del primo tatuaggio di Rie, Rob era uscito dal negozio sconvolto e traumatizzato.
Molto probabilmente, quel pomeriggio, si sarebbe limitato ad aspettare Alberich all'ingresso, salutarlo e poi andarsene.
Sì, molto probabilmente avrebbe fatto così.
- Tu, Lyla? -
La corvina si volse verso Rebekka - Ti devi vedere con Ciel? - chiese poco dopo.
Lyla scosse la testa - Oggi lavora tutto il giorno fino a tardi. Sono liberissima -
- Ok. Allora! - esclamò - Facciamo alle 8:00 al solito ristorante giapponese -
I tre conoscevano un ristorantino, vicino a casa di Robert, in cui
andavano dai tempi del primo anno di Università. In quel posto
erano quasi di casa e conoscevano buona parte dello staff.
Era un locale aperto esclusivamente di sera, che faceva anche da sushi bar. Un posto davvero delizioso.
Certo, l'ultima volta che Lyla e Rob erano andati a mangiare giapponese
non era andata tanto bene in un primo momento, ma sicuramente quella
sera non ci sarebbero stati problemi.
Angolo della mente malata:
Mi sento uno straccio.
Ho finito gli esami, mi sono fatta 6-7 ore di macchina fino a Milano e
(dopo nemmeno 24 h che ero a casa) ho dovuto rifare la valigia e
partire per Verona con mia sorella maggiore. (Dei suoi amici hanno
partecipato ad una fiera,e un botto di altre robe ed io sono andata con
lei).
Se contiamo anche il fatto che il 18 parto e io devo lavare e stirare
il mondo (non sto scherzando. Sono due-tre giorni che faccio lavatrici
su lavatrici), potete comprendere in piccola parte il mio stato d'animo.
Sono a pezzi.
Lo dico già adesso, onde evitare problemi ed inutili ripetizioni: NON SO QUANDO AGGIORNERO'. NON LO SO.
Potrei postare un capitolo poco prima del 18, come uno agli inizi di luglio. Non lo so.
Perciò per favore, non riempite i commenti-messaggi privati di
"Aggiorna" o "Aggiorna subito". Non lo dico per essere sgarbata o
altro, ma mettetevi nei panni di chi scrive per un momento. Farsi il
mazzo per scrivere un capitolo, nonostante i problemi della vita di
tutti i giorni, e ricevere in cambio solo un "Aggiorna immediatamente"
(dopo neanche 30secondi dall'aggiornamento) ... non è proprio il
massimo. (Purtroppo non mi riferisco solo a questa storia).
Noi ci sentiamo alla prossima
- Harley
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