26 istantanee
Questa serie
di drabbles sono state scritte per l’
Alphabet!Challenge
di §PucchykoGirl§ In
poche parole si tratta di
scrivere 26 drabbles, una per ogni lettera dell’alfabeto. Ho
trovato la sua idea davvero molto carina e stimolante e mi ha fatto
venire voglia di scrivere qualcosa sulla mia coppia preferita! Il
contatore delle parole è quello di word.
Una nota sul
titolo: tanto perché mi devo distinguere (e
perché le combinazioni con alfabeto e lettere erano tutte
prese XD) ho pensato che in realtà queste 26 drabbles
possono essere considerate altrettante istantanee della storia tra
Kathryn e Chakotay. Tanto più che alcune sono basate su
momenti ben circoscritti della serie (v. note alla fine).
Disclaimer: i personaggi (purtroppo)
non mi appartengono, non ci
guadagno niente, solo un po’ di mal di testa e molto
divertimento!
Aveva quel modo di sorridere, quando era rilassata,
che Chakotay
trovava estremamente sexy. Agli angoli degli occhi le si formavano due
piegoline e in viso le si diffondeva una dolcezza rara. Il bel volto
del Capitano era spesso tirato in un’ espressione tesa,
più spesso corrucciata, e il Secondo avrebbe dato
chissà cosa per cancellarle dal viso la stanchezza e
l’amarezza. Chakotay trovava sempre più difficile
starle accanto, man mano che il viaggio proseguiva Kathryn era sempre
più distante e inavvicinabile. Eppure, a volte, mentre erano
insieme, Kathryn riusciva ancora a rilassarsi gratificandolo con uno di
quei suoi ineguagliabili sorrisi.
*******
Ballavano
strettamente allacciati, Kathryn poteva sentire il suo buon
profumo che le riempiva le narici: mascolino, un poco speziato. Le
ricordava una notte nel deserto, le agavi che dondolavano dolcemente al
vento. Kathryn scosse piano la testa, solo Chakotay era in grado di
farle fare questi voli di fantasia. Alzò il capo ed
incontrò i suoi occhi scuri attraversati da
un’espressione tra la tenerezza e qualcosa di più
oscuro. La stringeva con le sue grandi mani dorate, Kathryn
esalò un sospiro e riappoggiò la testa al suo
petto. Sapeva che Chakotay intuiva ogni suo singolo pensiero. Ma non le
importava.
*******
Chakotay
teneva il Capitano tra le braccia,
l’appoggiò delicatamente a terra. Non riusciva a
comprendere cosa fosse accaduto. Un momento ridevano e quello
successivo erano schiantati al suolo. Kathryn era immota. Chakotay
l’accarezzò piangendo. Iniziò la
rianimazione, comprimendole il petto. Quando le labbra toccarono quelle
del Capitano Chakotay pensò che quello sarebbe stato
l’unico bacio che avrebbe avuto da lei. Scacciò il
pensiero che tuttavia gli diede la forza di continuare a soffiare aria
nei polmoni. Kathryn lo chiamò piano e lui la strinse a
sé ringraziando gli Spiriti che non gliel’avessero
portata via. Avrebbe dato la vita per lei. [1]
*******
Doveva farlo
subito, pensò Chakotay osservando la linea
sinuosa del suo collo. Kathryn era seduta comodamente sul divano, aveva
le gambe raccolte e teneva con indolenza un calice di vino. Chakotay la
guardava con un desiderio tale da dilatargli le pupille. Lei gli
sorrise, con uno sguardo malandrino lo indusse ad avvicinarsi un
po’. Adesso erano così vicini che potevano
percepire il calore dei propri corpi, Kathryn lo stuzzicò
con un piede nudo e Chakotay ghignò. Le bloccò il
piede e lo carezzò delicatamente. Kathryn
ridacchiò, si sporse verso l’uomo e gli
lasciò un bacio leggero sul collo. Chakotay
rabbrividì.
*******
Era bastato
uno sguardo. Kathryn ricordava ogni istante del loro primo
incontro. Quando i maquis erano saliti a bordo della Voyager e Chakotay
si era parato di fronte a lei, sovrastandola con la sua mole.
Era furiosa, era il Capitano e non avrebbe permesso che la sua
autorità fosse minata da nessuno e a nessuna condizione.
Chakotay, il volto tirato, lanciò uno sguardo circolare ai
suoi maquis, poi i loro occhi s’incontrarono. Per un istante
Kathryn temette di affogarvi, il carisma di lui rischiò di
schiacciarla. Ma Chakotay confermò la sua
autorità di Capitano: Kathryn aveva vinto, ma era perduta.
[2]
*******
Forse
avrebbe permesso a se stessa di lasciarsi andare, quella sera. Le
luci soffuse, la musica bassa, Chakotay aveva pensato a tutto. Lei lo
amava, ormai doveva ammetterlo. Lui non era più solo il
fidato Secondo, il buon amico che la consolava e la faceva ridere. Si
era ritrovata innamorata quasi senza accorgersene. E sapeva che lui
ricambiava il suo sentimento. Eppure dopo ancora tutto quel tempo,
nessuno dei due si era ancora mosso, in preda a un labirinto di se, ma,
girando intorno alla questione. Perdendosi e trovandosi, ogni volta un
po’ più vicini. Kathryn aveva deciso: voleva
amarlo.
*******
Generalmente
non avrebbe accettato un comportamento simile: Chakotay
aveva esagerato. L’aveva apertamente sfidata e la cosa
più grave era che molti dell’equipaggio, non solo
gli ex maquis, erano d’accordo con lui. Il Capitano si era
rifugiata nel suo studio, per riflettere. Cosa doveva fare? Se gli
avesse dato ragione avrebbe perso la faccia, al contrario si sarebbe
mostrata dispotica. Chakotay era alla porta, lo fece entrare di
malavoglia. Era rigido ma nei suoi occhi c’era un espressione
che Kathryn aveva imparato a conoscere bene. Era un’offerta
di pace, un compromesso. Poi Chakotay l’abbracciò
e suggellarono l’accordo con un lungo bacio.
*******
- Hai un
minuto? – chiese Chakotay sulla porta. Kathryn aveva
il volto corrucciato e sapeva che la colpa era sua. Non gli piaceva per
niente, ma era anche suo dovere di Secondo pensare al benessere
dell’equipaggio. Voleva rimediare e sapeva come: le avrebbe
proposto un compromesso. Lei non avrebbe perso la faccia, lui non
sarebbe indietreggiato. In fondo era per questo che il loro rapporto
durava così a lungo. Finalmente Kathryn sorrise, gli si
avvicinò e gli diede la mano. Chakotay
l’attirò a se e la strinse in un abbraccio. Quando
le loro bocche s’incontrarono capì che lei aveva
accettato.
*******
Insieme
erano una squadra perfetta. Quando Kathryn gli aveva chiesto,
dopo aver fatto avanti e indietro nel tempo, se tra loro ci sarebbe
stato solo quel tipo di affiatamento, Chakotay fu tentato di
stravolgere le regole, di fregarsene della Prima Direttiva, di
mentirle. Avrebbe voluto dirle che il loro rapporto si sarebbe
approfondito, che sarebbero diventati una coppia. Kathryn attendeva la
risposta con un sorriso fiducioso. Chakotay sospirò e
accennò ad un sorriso:
- Ci sono certi confini che non abbiamo mai superato.
Rispose infine. Aveva fatto la cosa giusta. Ancora una volta. Ma non se
lo sarebbe mai perdonato. [3]
*******
- Janeway
chiude –
con un colpetto sul combadge il Capitano interruppe la comunicazione.
Poi guardò Chakotay. E nei suoi occhi lesse rimpianto,
amarezza e impotenza. Gli stessi sentimenti provati da lei. Dopo aver
vissuto da soli per tutto quel tempo, entrambi risentivano del peso
delle loro azioni. Avevano avuto l’illusione di poter essere
di più che un team leader, avevano creduto di poter dare
libero sfogo alla loro reciproca attrazione. Potersi amare, finalmente.
Pochi secondi prima che il teletrasporto distruggesse per sempre quella
chimera.
- Kathryn io…
lei annuì, un sorriso mesto che era il riflesso di quello di
Chakotay. [4]
*******
Kes li
osservava da lontano, non vista. Era appena uscita da una serra
idroponica e li aveva trovati in uno dei ponti panoramici: erano
rilassati, i volti sorridenti, impegnati in una conversazione animata.
Kathryn scoppiò a ridere mentre il Comandante ghignava.
Intanto i loro corpi continuavano ad avvicinarsi sempre
più, iniziarono a sfiorarsi, come casualmente: una
mano poggiata sulla spalla, un fianco che strusciava; si poteva
avvertire una tensione particolare nell’aria. Kes sorrise,
non c’era bisogno di essere un’ocampa per capire
che tra il Capitano e il Secondo c’era qualcosa di
più del semplice affiatamento tra due ufficiali in comando.
*******
Le dita si
cercarono, s’accarezzarono,
s’intrecciarono. Lì al buio mentre ascoltavano un
concerto, apparentemente concentrati solo sulla musica, Kathryn e
Chakotay scoprirono un nuovo livello d’intimità.
In quello stringersi spasmodico c’era più che
amicizia e complicità, c’era un desiderio
disperato, un’avidità febbrile: era come se
stessero facendo l’amore attraverso quello sfiorarsi. Kathryn
chiuse per un momento gli occhi, il contatto di quelle dita calde e
asciutte le provocava dei brividi. Lanciò
un’occhiata di sottecchi al Comandante: era serio ma il suo
pomo d’adamo si muoveva convulso. Kathryn sentì il
proprio battito accelerare e strinse di più la mano di
Chakotay.
*******
Mancavano
pochi mesi al ritorno della Voyager a casa. Sulla nave si
respirava un’aria fatta d’entusiasmo e attesa. Ma
Janeway provava anche una sottile inquietudine al riguardo: non sarebbe
stato semplice giustificare tutte le azioni commesse e di cui aveva la
responsabilità in quanto Capitano. Mentre rifletteva,
Chakotay l’abbracciò da dietro e le
posò un bacio sul collo. Kathryn sorrise e
sospirò. Si rilassò contro l’ampio
torace dell’uomo. Le sfiorò un orecchio con le
labbra. Soprattutto, pensò Kathryn mentre le mani di
Chakotay si muovevano lungo il suo corpo, non sarebbe stato facile
spiegare la sua relazione con il Comandante!
*******
Non riusciva
a pensare ad altro che a lei, al tocco gentile delle sue
mani, al suo sorriso, alle sue battute salaci. Chakotay
sospirò, non aveva mai amato una donna in quel modo. Neanche
quando era adolescente. C’era più che desiderio o
semplice piacere nello stare insieme. Chakotay voleva prendersi cura di
lei, totalmente. E anche se Kathryn era forte, sicura di sè,
Chakotay sapeva che il Capitano era capace di una materna tenerezza
verso il suo equipaggio ed era dotata di una fragilità
nascosta che la rendeva umana e incredibilmente sexy. Ed era questo che
Chakotay amava in lei.
*******
Ossidiana
sono i suoi occhi e oro brunito la sua pelle, Chakotay
è come un monile antico, prezioso e discreto: quel genere di
gioiello di cui non ti stanchi mai e che continui a portare anno dopo
anno. A volte ne dimentichi perfino la presenza fino al momento in cui
la mano corre a cercarlo col terrore di averlo perduto. E quando lo
trova e lo stringe un confortante sollievo ti pervade e non sapresti
dire neanche perché…E la sua voce, una sorta di
pregiata miscela che scende calda lungo le orecchie come una ricca e
densa cioccolata. Kathryn sospira.
*******
Più
di ogni altra cosa al mondo Kathryn Janeway adorava il
caffè, ne beveva quantità spropositate, tanto che
il Dottore aveva cercato di porre un freno a questo suo vizio. Ma
Kathryn non vi avrebbe rinunciato mai. A meno che non fosse stato
impossibile procurarsene dell’altro. Ed era grazie al
caffè che Chakotay era riuscito ad aprirsi un varco nel
cuore del Capitano: regalandole la sua razione. Ma nessuno sapeva che
“caffè” era divenuta la loro parola:
c’era qualcosa di più innocente di
un’innocua tazza di quella fragrante bevanda? Nessuno poteva
immaginare che quello era il preludio di notti appassionate.
*******
Quelle
fossette, Kathryn si stupiva ogni volta che un semplice
particolare come quello avesse il potere di farle perdere la testa.
Adorava Chakotay quando sorrideva, provava un immediato bisogno di
baciargli gli angoli della bocca. In realtà amava tutto di
Chakotay, ma quelle fossette…e lui lo sapeva benissimo.
Avrebbe potuto ordinargli di non usare il suo sorriso come arma
impropria? Riflesse oziosamente. Chakotay la chiamò e
riuscì a tornare in sé. Ma lui sorrideva ancora e
Kathryn, in preda ad un impulso più forte di lei, gli prese
il volto con entrambe le mani e lo baciò, lasciandolo di
stucco.
*******
Rimasero
entrambi in silenzio per qualche minuto, Kathryn si
alzò e guardò fuori, nella notte infinita
punteggiata da centinaia di stelle. Chakotay era di fronte a lei e
l’osservava tenero.
- Quando arriverà quel momento, l’affronteremo
insieme e prenderemo la giusta decisione. Non sei sola, Kathryn.
– disse.
Il volto del Capitano si aprì in un dolce sorriso:
- Tre anni fa non conoscevo neanche il tuo nome. Oggi non saprei
immaginare un giorno senza di te.[5] – mormorò
affettuosamente. Gli accarezzò il viso. Chakotay le prese la
mano e la baciò, Kathryn si premette contro di lui,
assaporando il suo calore.
*******
Sentiva
fischiare i proiettili intorno a sé, i nazisti
l’inseguivano, Kathryne si rifugiò in
un portone. Una mano la spinse dentro. La donna iniziò a
divincolarsi ma si calmò quando capì che si
trattava del Capitano Miller. Si appiattirono contro il muro mentre gli
stivali dei soldati nemici colpivano pesantemente il selciato. Per
lunghi minuti restarono immobili, aspettando che il pericolo passasse.
Il volto di Kathryne premuto contro il petto ansante
dell’americano. Quasi senza rendersene conto una mano di lui
cominciò ad accarezzarle i capelli. Si fissarono a lungo
negli occhi e lento un ricordo affiorò:
- Chakotay…- mormorò Kathryn.[6]
*******
Tuvok ne
aveva più che il sospetto. Piccoli indizi, sottili
segnali che ad altri sarebbero sfuggiti erano per lui inequivocabili e
aggiungendosi l’uno all’altro erano divenuti per la
sua mente razionale prove schiacciati. Quelle occhiate che si
scambiavano, gli sfioramenti continui, parole ad un primo ascolto
innocenti, risatine e battute quasi incomprensibili… Il
vulcaniano conosceva entrambi molto bene e li teneva
sott’occhio in una sua discreta e personale indagine ormai da
tempo. Ed era giunto alla logica ed inoppugnabile conclusione che tra
il Capitano e il Comandante stesse accadendo qualcosa. La domanda
successiva era: avrebbe dovuto fare qualcosa al riguardo?
*******
Una promessa
è una promessa: Chakotay entrò
sospirando nell’holodek. Arachnia lo aspettava con
un’espressione algida.
- Così, ci incontriamo di nuovo, Capitan Proton!-
esclamò guardandolo seduttiva. Con un balzo l’uomo
si appressò a lei.
- E questa volta non ci sarà Caotica a
proteggerti, mia regina! – esclamò.
- Presto sarai avviluppato nei filamenti della mia ragnatela
– promise Arachnia sfiorandogli il viso con
un’unghia affilata. Capitan Proton le bloccò la
mano.
- Non credere di potermi insidiare così facilmente!
– sussurrò duro. La costrinse a voltarsi e
affondò il viso contro il collo mordendolo piano. Arachnia
mugolò. Oh, Kathryn adorava
quell’holonovel! [7]
*******
- Wow!
- fu tutto quello che Chakotay
riuscì a mormorare, accasciandosi esausto accanto a lei. I
respiri ancora pesanti e i corpi madidi di sudore. Poi Kathryn si
stiracchiò con un espressione soddisfatta e si
accoccolò al fianco di Chakotay. Lui le prese la mano e la
tenne appoggiata al petto, poteva sentire il battito rassicurante del
suo cuore. Kathryn pensò a come i loro corpi aderissero
totalmente l’uno all’altro, quasi fossero stati
fusi nello stesso stampo. Lo baciò sul collo, Chakotay
rispose catturandole le labbra con le sue. Poi, si rilassarono e
scivolarono lentamente in un sonno ristoratore.
*******
Verità,
finzione, tutto era confuso nella sua testa. Kathryn
non riusciva a distinguere più cosa fosse sogno, desiderio,
e cosa realtà. Sentiva su di sé le labbra di
Chakotay, le sue mani che l’accarezzavano. Quel bacio nel
turbolift la perseguitava. Quando fu tutto finito e si
scoprì che le visioni erano indotte dai botha Kathryn fu
pervasa dal sollievo. Ma nello stesso tempo provava uno strano
rammarico, non riusciva a dimenticare, il desiderio che ciò
che ricordava fosse avvenuto realmente cominciò ad
intossicarle la mente. Verità, finzione, sogno, fino a quel
momento non aveva compreso quanto fosse attratta dal Comandante.[8]
*******
Xerostomia,
così in medicina si indica una ridotta
secrezione salivare. Bè non le interessava quale fosse il
termine medico, ma era proprio così che si sentiva, con la
bocca arida. E il motivo era il corpo seminudo dell’uomo che
aveva davanti. Kathryn non avrebbe dovuto guardare, non avrebbe dovuto
nemmeno essere lì, in verità. Ma non riusciva a
distogliere lo sguardo da quel torace massiccio e quelle gambe robuste.
Chakotay grondava sudore e colpiva il sacco con pugni veloci e potenti,
si fermò e si voltò. La scorse lì
impalata e sorrise. Questo era davvero troppo, imbarazzata Kathryn si
dileguò. [9]
*******
Yati[10], la
parola le era balenata in mente all’improvviso e
non sapeva neanche cosa significasse. Era troppo impegnata a rimuginare
sul perché Hannika avesse scelto proprio Chakotay per fare i
suoi esperimenti di “umanizzazione”. Si, lei
l’aveva incoraggiata in tale direzione, ma perché
scegliere proprio il Comandante? Non sapeva forse che era territorio
proibito? Ok, la cosa non era proprio esplicita, ma almeno il sospetto
le sarebbe dovuto venire. Ma la cosa che più turbava Kathryn
era che Chakotay sembrava accettare con piacere le avances
dell’aliena bionda. Era incomprensibile.
Yati…yati…Kathryn aggrottò le
sopracciglia nel tentativo di ricordare poi fece spallucce.
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Zero
possibilità, nessuna scelta. Era questo a cui tutto si
riduceva con lei: obbedienza e lussuria. Ma Chakotay conosceva il
sapore della ribellione e non era uomo da lasciarsi sottomettere
facilmente. Dominare e farsi dominare in un gioco perverso, un paso
doble violento e dissoluto che avevano imparato a danzare con assoluta
sfrenatezza. Adorava quando l’impassibile e crudele Capitano
lo implorava, miagolando e contorcendosi sull’orlo del
baratro a cui lui l’aveva trascinata. E amava pagare il
prezzo della sua insubordinazione, la lenta, agonizzante, sensuale
tortura a cui Kathryn lo sottoponeva. Era questa l’essenza
definitiva del loro rapporto: tormento e desiderio. [11]
*******
E questa è la mia frase di 26 lettere!
Un viaggio lungo una vita, Amore.
[1] basata sull’episodio 15x3 “Circolo
chiuso” (Coda). Questa scena è così
romantica! *__*
[2] basata sull’episodio 1x1 “Il guardiano
dall'altra parte dell'universo” (Caretaker)
Questo video vale più di mille parole!
[3] basata sull’episodio 11x7 “Nelle pieghe del
tempo” (Shattered). Anche qui la frase che pronuncia Chakotay
fa parte del dialogo originale. E come gli pesa!
[4] basata sull’episodio 25x2
“Risoluzioni” (Resolutions)…questo
episodio è semplicemente amore <3 <3 <3
*w*
[5]…se non è una dichiarazione d’amore
questa…i dialoghi sono reali, la drabble è basata
sull’episodio doppio 26x3/1x4 “Il patto dello
scorpione” (Scorpion)
[6] basata sull’episodio doppio 18x4/19x4 "Giochi di
morte" (The Killing Game)
Ok questa drabble va un attimo spiegata! La Voyager è stata
catturata da un vascello di hirogeni che grazie alla tecnologia
olografica mettono in piedi questo ipotetico episodio della II Guerra
Mondiale. Loro sono i nazisti, l’equipaggio della Voyager la
resistenza francese. In particolare Kathryn assume
l’identità di Genevieve, capo della resistenza e
Chakotay del Capitano Miller. Il problema è che inizialmente
nessuno, a parte gli hirogeni, sa che è tutta una finzione.
[7] Non è proprio basata su un episodio, quanto su una
holonovel che compare diverse volte nel corso della storia (v.
“Nelle pieghe del tempo”, 11x7 e “La
sposa di Caotica”, 12x5 ). Si tratta di “Le
avventure di Capitan Proton” che si rifà ad un
certo tipo di fantascienza degli anni ’30 e ricorda molto da
vicino Flash Gordon. Caotica è
l’antagonista, mentre Arachnia (interpretata da Kathryn)
è un personaggio conturbante, regina del pianeta dei ragni e
amata da Caotica.
[8] basata sull’episodio 7x2 "Visioni mentali"
(Persistence of Vision)
Ovviamente (dannati autori! >__< ) il bacio nel turbolift
non è stato tra Kathryn e Chakotay, ma tra lei e Mark, il
suo fidanzato lasciato sulla terra. Comunque questo video mostra come sarebbero dovute andare le cose!
[9] che cosa mi sono dovuta inventare per la x…btw questa
drabble è basata sull’episodio 19x5 "Il
combattimento" (The Fight) dove si vede un Chakotay in perfetta forma
tirare di boxe…impossibile non capire la reazione di Kathryn!
*çç*
[10] Yati sta per Yet Another Trek Inconsistency (un'altra incongruenza
dell'universo Trek). Per me la contraddizione in questo caso
è il fatto che dopo sette stagioni di ust tra Kathryn e
Chakotay in quattro puntate si costruisca una relazione campata in aria
tra il Comandante e Sette di Nove che non si sono quasi mai guardati in
faccia!
…ok, ok ero disperata, maledetta y non sapevo proprio che
parola andare a riperticare! XD
[11] questa drabble molto dark si basa sull’episodio 23x4
“Testimone oculare” (Living Witness). La
particolarità di questo episodio è che si vede un
ribaltamento in negativo dell’equipaggio della Voyager.
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