Paura e Coraggio

di ImperioMagicum
(/viewuser.php?uid=946013)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era ormai mattina , una piccola bambina dai riccioluti capelli color miele stava saltellando per la stradina sterrata. Indossava una gonna fatta a mano dalla nonna ed un completino grigio-marroncino di seconda mano , un po' insozzati dal fango che lei stessa aveva schizzato saltellando.Infatti la notte prima aveva piovuto molto forte . Il cielo era diventato nero come pece ed i tuoni avevano percosso i vetri della sua casa per molte ore. Era riuscita ad addormentarsi solo mettendosi a dormire nel lettone con mamma e papà. Ora i raggi del Sole stavano già asciugando il terreno. Il Paese era un luogo freddo , piuttosto a nord dell'Equatore , ma l'estate era ormai alle porte e vi era un sottile e rassicurante tepore.

L'altra faccia della medaglia era sicuramente l'andamento della Guerra del Nord ( GdN ). Anche alle estreme latitudini il caldo sarebbe ormai arrivato , sbloccando la situazione di stallo che impediva alle truppe dell'Infallibile di sferrare attacchi ai Popoli Liberi Nordici ( PLN ). Così procedeva da anni. Durante l'estate il Paese riusciva a conquistare qualche territorio del Nord , la zona occupata dagli oppositori del regime , mentre d'inverno le truppe rimanevano con pochi rifornimenti e , nella migliori delle ipotesi , rimanevano fermi perdendo circa la metà dei soldati inviati alla conquista . Solitamente di anno in anno entrambe le fazioni non riuscivano a compiere il minimo risultato che permettesse loro di avanzare in modo rilevante o di poter minacciare di vincere la Guerra.

Ma torniamo al presente , al momento abbastanza sereno per la bambina dai cappelli di miele . Era molto allegra quel giorno e si sentiva felice , semplicemente felice , forse perchè ancora in quell'età dove ogni cosa assume una sfumatura fiabesca e magica , dove il cielo è azzurro anche nella tempesta e le foglie sono più verdi.

Saltellava così per la campagna , guardando estasiata i campi , ancora un pò coperti dall'acqua e dai residui che il vento aveva raccolto nella notte di tragenda . Non vi era filo d'erba , sassolino , albero o arbusto che non fosse stato sconvolto e inzuppato dalla burrasca . Anche le costruzioni erano state colpite , come quella piccola tettoia che serviva a tener riparata la legna ed il fieno che era rimasto dall'inverno trascorso da qualche mese . Laggiù vi era stata trasportata qualcosa che sembrava essere una coperta , o roba simile . La bambina volle andare a guardare.

Con grandi balzi , o almeno nella sua fanciullesca mente lo erano , raggiunse la tettoia e lo vide . La coperta che aveva avvistato era in realtà una specie di tappeto , sporco di fango e terriccio . Al suo interno vi si era infilato qualcuno , probabilmente per avere un riparoo dalla pioggia . Sembrava infatti che quel qualcuno , di cui si intravedevano sollo gli arruffati capelli neri spuntare da un capo del tappeto , mentre dall'altro si vedevano due scarpe infangate , avesse passato la notte in quella situazione .

La bambina ancora più incuriosita si inginocchiò e scosse con la manina il tappeto arrotolato. Tra qualche gemito e sbuffo infastidito vi usci un ragazzo dall'aria stanca ed infreddolita . Con uno sguardo inizialmente sofferente , vide la bambina e per lei sforzo un sorriso: < Ciao...> disse.

< Ciao! Come ti chiami? > Chiese la bambina sempre più curiosa.

< Ecco io...> il ragazzo si bloccò un attimo a pensare < Il mio nome è Kelvin , qual'è il tuo piccolina? > Chiese cercando di essere abbastanza convincente. < Manuela > disse la bimba < Cosa ci fai in quel tappeto? E perchè indossi quella strana giacca bianca ? Sembri uno scienzato pazzo così! > e continuò inondandolo di decine di domande sul suo aspetto , sul tappeto , sul perchè avesse dormito all'aperto , eccetera.

Il ragazzo , piuttosto divertito dalla bambina , aspettò che finisse le domande. < Sei una curiosona. Se mi accompagni in una fattoria , avremo tutto il tempo di parlare e rispondere alle tue domande . > le disse. Le sue parole furono però incoriciate da un forte brontolio proveniente dalla sua pancia. Era da ore che non mangiava .

La bambina se ne accorse e cominciò a frugare nel suo zainetto marroncino. Ne tirò fuori due fette di pane inburrato che porse al ragazzo: < Tieni , se vuoi puoi prendere metà della mia merenda. >

Il ragazzo prese una fetta di pane commosso dal gesto e la mangiò.

La bambina fece lo stesso e poi disse: < Facciamo una gara? Chi arriva primo mangia la terza fetta . > e così dicendo cominciò a correre verso la sua casa . Il ragazzo ridendo la seguì.

 

NOTA: Scusate se ho fatto passare molto tempo dal prologo , ma ho avuto dei contrattempi . Spero che la storia vi piaccia , tratta di un personaggio a cui sono affezzionato. Lasciate commenti in modo che possa sapere le vostre opinioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3481446