Titolo: Sweet
Little Sin
Fandom: Lucifer
Personaggi: Lucifer, Trixie
Words: 396
Genere: Fluff
Rating: Verde
Note:
Scritta
per il drabble event dell'8 Luglio 2016, con il prompt:
'Lucifer&Trixie, "What about your mum?"'
SWEET
LITTLE SIN
Era davvero difficile
incastrare il Diavolo in una tale spiacevole situazione.
Chloe Decker era una donna non umana, questo è
certo.
Infatti, aveva lo strano potere di imporsi su di lui e rovinargli ogni
tipo di divertimento, come il fatto che adesso lei era sulla scena di
un crimine piuttosto bizzarro – e quindi affascinante
– mentre lui era bloccato a casa del mostro, assieme alla
fastidiosa progenie che infestava quel luogo.
«Sembri arrabbiato»
Erano entrambi seduti al tavolo della cucina, così che la
bambina potesse dilettarsi con carta e matite, mentre lui era intento a
escogitare la propria fuga.
Trixie posò il pastello rosso e, con le braccia poggiate sul
tavolo, si mise in attesa della sua reazione.
Lucifer schioccò le labbra infastidito.
«Non sono arrabbiato, ma semplicemente contrito»
La bambina corrucciò la fronte al termine complesso, ma lui
non ci fece caso.
«Tua madre si sta divertendo senza di me, capisci?
È inaccettabile»
Sbuffò nell'evidente fastidio.
Trixie abbassò gli occhi in gesto riflessivo, non proprio
sicura di aver capito tutto.
«Non ti stai divertendo? Vuoi disegnare anche tu?»
La guardò esterrefatto.
«Io? Non credo che quel tuo piccolo cervellino si sia del
tutto sviluppato, mia cara bambina.»
Trixie si mise a ridere, a quanto pare il suo fastidio era una profonda
fonte di gioia per lei.
I bambini. Piccole creature malefiche.
«Avrei davvero bisogno di un drink, in questo momento. Sai
dove tua madre tiene la roba buona?»
Lei lo guardò con un grande punto interrogativo sulla
faccia, facendolo sospirare sconfitto.
«Non importa.»
«Non so di cosa tu stia parlando, però la torta al
cioccolato è molto buona!»
«La torta? Quella che tua madre ha detto che non devi
mangiare?»
Trixie si piegò in avanti verso di lui, la voce bassa in
tono cospiratorio.
«E' nel frigo, in alto»
Inarcò un sopracciglio e il suo sorriso di fabbrica
tornò inevitabilmente a far capolino sulle sue labbra.
«Tu guarda, sei davvero un piccolo demonio. Che dire di tua
madre? Se lo viene a sapere, finirà per
arrabbiarsi!»
Lei alzò le spalle, noncurante.
«Come lei ha fatto arrabbiare te?»
Non aveva poi tutti i torti. Il suo sorriso assunse sfumature
diaboliche.
«Mi piace come pensi. E torta sia, allora!»
Trixie sobbalzò sulla sedia con un gridolino di vittoria.
Era davvero un piccolo mostro.
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