Dominga

di Selene123
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Nella sua memoria e nelle sue parole, Dominga è la donna più bella mai apparsa su questo pianeta: gli occhi color d’ebano brillavano nella loro profonda oscurità, la pelle d’ambra era liscia, il profumo sembra ancora inebriare chi ne ascolta il ricordo. Quando andavano alle feste in piazza, durante l’estate, tutti si fermavano per ammirare la grazia e la delicatezza di quella stupenda figura, della gonna bianca muoversi leggera nell’aria calda di fine luglio. Le lanterne appese ai fili che delimitavano la pista da ballo la illuminavano di un bagliore dorato quasi divino, niente in lei era fuori luogo; chi assisteva a quel meraviglioso spettacolo si aspettava, da un momento all’altro, che le nascessero un paio d’ali sulla schiena e che si librasse nell’aria.
Per lui Dominga era tutto e tale non può che continuare ad essere. Temo la comparsa del suo fantasma nei nostri discorsi, sentir pronunciare il suo nome è un brivido gelido che mi corre lungo la schiena. Sapere che c’è stata Dominga prima di me non fa altro che ricordarmi quali abissi ci separino. È più forte di me, ma non posso non pensare alla dolcezza delle innumerevoli carezze che gli avrà regalato, come fosse stato un bambino in cerca d’affetto, alla morbidezza dei suoi baci dati a quelle labbra che oggi si appoggiano alle mie e che, ogni volta che mi cercano, io fingo di dimenticare chi hanno sfiorato prima. Allontanare dalla mia mente il volto di Dominga è un impegno costante che non porta ad alcun risultato: non l’ho mai vista in vita mia, soltanto immaginata nei miei momenti di maggior disperazione, e quel che è peggio è che il solo pensiero mi uccide in silenzio. Lottare contro il presagio del primo amore dell’uomo che hai accanto non è mai facile e, in questo caso, lo è ancor meno. Per Dominga lui ha fatto di tutto, le ha donato ciò che di più personale ognuno di noi ha in una notte di primavera, gli ha insegnato cosa significa amare con il cuore e con tutti i sentimenti. Ed io, cosa faccio io per quell’uomo che adesso mi guarda con affetto, ma che sono sicura non sia lo stesso che provava per lei? Lo ascolto parlare di Dominga, della sua bellezza, della sua simpatia e, in silenzio, mi confronto con questa presenza del passato, mi rendo ossessivamente conto che il fantasma di Dominga c’è e non posso farne a meno. 




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