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In preda
alla rabbia, se ne era andato sbattendo la porta e lasciando Peter da
solo. Quando Sam l’aveva chiamato per riferirgli che Peter Burke
aveva indagato su di lui, la rabbia si era mescolata alla delusione.
Colui che considerava essere il suo secondo migliore amico
l’aveva tradito, infrangendo la promessa che si erano fatti e
facendo allontanare l’unica persona che era legata sia a Ellen
sia a suo padre. E tutto perché l’agente federale non si
fidava di lui. Dopo tutto quello che avevano passato, ancora non si
fidava.
Strinse i pugni mentre si dirigeva verso casa. Non sapeva se essere arrabbiato o deluso.
Arrivato, entrò nell’edificio, chiudendo con forza la
porta alle sue spalle. Sordo alle parole di June, attirata sicuramente
dal rumore, prese a salire le scale e si rinchiuse nella sua camera.
Guardandosi intorno, notò che il sacco da boxe che avevano usato
era ancora li, al centro della stanza, insieme ai guantoni. Un ottimo
mezzo per sfogarsi.
– Ciao, June. Neal è di sopra, vero?- chiese Mozzie quando la padrona di casa lo fece accomodare all’interno.
– Sì. Mi è sembrato piuttosto arrabbiato. E’
successo qualcosa?- domandò la donna, preoccupata. Si era
affezionata a quel ragazzo.
– Sì. Vado a controllare- confermò Mozzie, sospirando e indicando il piano superiore.
Era
sinceramente preoccupato per il suo amico. Conosceva Neal da anni e non
l’aveva mai visto cosi arrabbiato. Quando era salito sul ring,
aveva sentito i suoi nervi tendersi ed era apparsa una scintilla di
rabbia nei suoi occhi. Aveva iniziato a colpire Peter e solo nel
secondo round si era attenuto al piano, scendendo dal ring una volta
che l’altro era stato nominato vincitore. Dopo esser usciti
dall’edificio, aveva seguito prima l’agente federale e poi
il suo migliore
amico.
– Neal… - chiamò Mozzie, aprendo lentamente la porta.
Un sospiro di sollievo sfuggi dalle sue labbra quando vide un Neal
notevolmente più tranquillo rispetto a prima. Anche se era fermo
per riprendere fiato, portava ancora i guantoni e proprio da questi
Mozzie capi che l’amico si era sfogato prendendo a pugni il sacco
davanti a
lui.
Quando si era fermato per riprendere fiato, si sentiva sicuramente
meglio. Aveva scaricato tutte le sue
emozioni.
Fece dei respiri profondi mentre si toglieva i guantoni e li gettava da
una parte. Quando il suo respiro si fu normalizzato e
l’adrenalina nel suo corpo si esaurì, Neal cominciò
a sentire il dolore per i pugni ricevuti durante lo scontro. Certo che
Peter picchiava davvero forte.
Probabilmente, Mozzie si accorse del suo stato perché disse:-
Sarai dolorante. Perchè non vai a riposarti? Parleremo quando ti
sentirai meglio-
Le parole dell’amico fecero sorridere Neal che rispose con un –Grazie, Moz- mentre si dirigeva verso il bagno
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