ascoltate
questa
canzone per vivere la full experience
e
anche per chi non conoscesse la storia di questi due uuh spoilers??
l'ho già segnato negli avvertimenti ma non si sa mai
Hai
mai provato a connettere le stelle per formare una figura? Quella
sembra un coniglio.
-
-
I
vecchi cani ringhiano, mostrano i denti e un'espressione agguerrita;
fanno paura. I vecchi cani sono tutto fumo e niente arrosto, come si
suol dire. I vecchi cani abbaiano ma non hanno la forza di mordere.
Soldier
76 punta il fucile, alza il mento, gonfia il petto di quello che
tempo fa avrebbe definito come orgoglio, e che ora è solo
polvere e
cenere; l'aria sa di sangue, le mani tremano, le ginocchia tremano,
ferite che si sono rimarginate da anni bruciano come in un mare di
sale; un buco sulla spalla destra, ouch, dov'è Mercy quando
serve.
“Cosa
stai aspettando?” è la voce di uno di quei cattivi
nei cartoni
animati che guardava da bambino, stereotipata e inumanamente cupa,
“Fallo. Spara.”
Rimbomba
come un pallone in una palestra vuota, e gli ricorda tanto uno di
quei cartoni che gli verrebbe quasi da ridere. Qualcuno del
team lo troverebbe divertente, di sicuro. McCree probabilmente.
La
cosa più divertente, sai qual è? Che se Reaper
è il cattivo, Jack
è quello buono.
“No.”
E
Jack non è, “buono”. Jack non
è buono a nulla. Jack punta il
fucile, alza il mento, gonfia il petto di quello che, tempo fa,
avrebbe definito come orgoglio; Jack non spara.
E
“No,” ripete, “Non voglio ridurmi come
te,” e lo dice con
tanta cattiveria e disgusto nella voce che qualcuno del team lo
troverebbe deludente.
Reaper
non risponde – prevedibile, confortante, Jack non vuole che
risponda, non vuole mai più sentire la sua voce –
e lo sta a
fissare con la sua maschera impassibile, dal cipiglio arrabbiato,
arrabbiato con il mondo, arrabbiato con se stesso, forse,
perché se
Reaper non lo è, Jack di sicuro sì.
“Vattene,”
continua, calcia via le due grosse pistole con un piede come se
quello lo fermerebbe dall'andarle a prendere e sparargli proprio
dietro la testa; gira i tacchi e si incammina, sentendo un grande
senso di pentimento e qualcos'altro di cui ormai si è
abituato, ma
niente di buono. Jack non è mai niente di buono.
Sente
Reaper muoversi e Jack si ferma, stringe il fucile tra le mani;
attende – cosa attende, non lo sa, una pallottola nel cranio
magari
– e passi pesanti battono sul terreno creando i loro propri
piccoli
e innocenti terremoti. “Jack,” lo sente dire, ma
reagisce come se
quel nome non fosse suo, “Non ti chiederò il
perché, perché già
lo so. Non ho nemmeno intenzione di ringraziarti.”
“Ma?”
Gli
fa pensare che non ci sia un “ma” all'inizio, ma
poi continua, e
Jack non sente nulla di quello che dice.
-
-
Ti
perdi sempre in certe scemenze, Jack. Torna a lavorare.
Ci
siamo battuti tanto per vedere quelle stelle, Gabriel. Voglio
godermele finché sono vivo.
-
-
“Sei
sempre il solito sentimentalista buono a nulla.”
Un
urlo e quello era il suo segnale: via, in una nuvola di fumo nella
notte nera, senza stelle.
A
Gabriel le stelle non sono mai interessate. Un passatempo per stupidi
idealisti e sognatori, si diceva (continua a dirsi), perché
non si
era mai permesso di esserne uno e mai se lo permetterà
tutt'ora. Gli
idealisti erano Overwatch, e lui non era Overwatch. Lui non
è
Overwatch.
Vede
Lena Oxton corrergli appresso, urlare “76 è a
terra! 76 è a
terra!”; sente un cumulo di passi farsi strada tra le pozze,
un
tuono in lontananza, la pioggia cadere. Sente lo scoppiettare di
proiettili che gli ricorda un vecchio cartone con un picchio che
picchia – ah – sulla superficie
dura di un albero, in
lontananza; vede McCree e il suo cappello inzuppato della pioggia,
vede Mercy che si avvicina a Tracer sul vertice delle lacrime, vede
tutti gli altri eroi, immobili, il suono di proiettili ancora marcia
con la professionalità di un soldato. Solo che ora non
può essere
il soldato a sparare.
Non
sente altro, oltre che la pioggia e il temporale, perché
l'unica ad
urlare è Tracer, e gli altri si sono alzati in un lieve
borbottio;
non vede altro, perché non vuole vedere altro, e si
allontana con
l'immagine di Jack Morrison, Soldato n° 76 dell'armata militare
americana, con un buco sulla spalla destra e uno nel cuore.
L'aria
sa di sangue, il petto si gonfia di fumo e polvere; i vecchi cani
ringhiano e abbaiano, non mordono, ma Gabriel non è un
vecchio cane
– i vecchi cani vivono.
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