Hai amato la mia anima o il mio corpo?

di Annalisa Roses
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« Mio detestato, impossibile amore.
Quest'attesa a cui tu mi hai obbligato mi sta trascinando verso una viscida mutazione,
Verso una ridicola dichiarazione di pentimento.
Perché mi hai lasciato,
Inerme,
A penzoloni sul filo della mia esistenza?
Ora tutto ciò che abbiamo avuto è corso via assieme alle onde dello sconosciuto mare,
Le quali,
Codarde,
Tengono in equilibrio la barca con la quale hai effettuato il tuo congedo. 
Non so adesso quanto questo possa importare,
Avere valore,
Ma avrei preferito ritrovarmi col mio palmo trafitto da un tuo colpo,
Piuttosto che ritrovarmi il cuore spezzato da ciò che non ti appartiene,
Non ti è appartenuto,
E mai ti apparterrà. 
Tuo, Arthur. »




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