Saphira
Sento la vita attorno a me.
Persone buone, cattive, stupide o sagge che siano… sono pervase
dall’aspettativa. Ovunque. Ogni tocco, ogni mano che mi afferra, …. Tutto
quello che vorrei è non essere così importante. I miei fratelli si sono
schiusi, io no. Non voglio queste creature. Tutti si aspettano grandi cose da
me, tutti. Voglio qualcuno che non pensi a me come se fossi l’unica cosa
importante.
Elfi, nani, umani… quando mi
hanno tra le mani sentono che potrò cambiare il mondo con loro. Renderlo
migliore, oppure peggiore, a differenza della persona, ma indistintamente
tutti guardano il mio uovo e vedono cose
grandi.
Tremano al pensiero della mia
grandezza.
Mi guardano con aspettativa,
pregustano la vittoria, esaltati. Io non mi schiudo. Secondi, ore, anni. Dov’è
il mio cavaliere?
***
Un’altra persona mi ha trovata.
Come d’abitudine scruto il suo cuore e la sua mente.
Circospezione, curiosità. Le
mani che mi prendono sono di un giovane umano. Un ragazzo.
Finalmente noto qualcosa che
manca. Aspettativa. Oh, dal suo cuore intuisco che il ragazzo ha sogni, ha
aspettative… ma non su di me.
Con maggior attenzione scruto
più a fondo, e ciò che vedo mi piace. Coraggio. Capacità di amare.
Determinazione. Libertà. Non è sottomesso a nessun padrone, a nessuna idea
inculcatagli da terzi. Semplicità. Correttezza. Rimorso verso i piccoli sbagli
della sua vita. E le sue mani non mi stringono bramose.
Eragon.
So chi sarà il mio cavaliere.