Choked with a kiss
Choked
with a kiss
In
un battito di ciglia, Will ha detto addio all'FBI.
E'
stato facile, un sollievo, come togliersi un cappotto indossato senza
motivo per tutta l'estate.
Si
sente il corpo invaso da brividi, percorso da brevi e intense
scariche di elettricità.
-
Will?-
lo richiama Hannibal e la sua voce, roca e dolce, fa vibrare corde
del suo essere che non pensava di possedere.
-
Sì.- ansima, ad una domanda che ancora non è stata posta, poi si
sporge in avanti e gli posa una mano sulla guancia
Hannibal
s'irrigidisce:- cosa stai facendo?- domanda, ed il genuino sconcerto
nella sua voce fa sorridere Will.
Sorride,
inebriato dall'idea di non avere più legami, più confini, di non
avere più obblighi verso l'FBI. Si sente travolto dal sollievo di
non dover più fungere da esca ed aspettare che Jack strappi l'amo
dalla gola di Hannibal. Per la prima volta, si sente libero di
desiderare quello che vuole, di non imporsi di accantonare pensieri
sconvenienti, troppo vicini alla follia.
Prima
ancora di accorgersene si allunga, colmano il vuoto che separa le
proprie labbra da quelle di Hannibal.
E'
un bacio leggero, disorientato, che sa di cuoio e di vino rosso. Dura
pochi secondi, poi Hannibal si ritrae.
-
No – mormora, sottovoce, posandogli una mano sulla gola – o,
meglio, perché adesso?-
Will
può sentire il desiderio, nella sua voce, qualcosa che assomiglia in
maniera devastante alla vulnerabilità.
-
Non penso ci sarà mai un momento più perfetto di questo.- Will
sorride e, di nuovo, le sue mani si muovono da sole. Le sue dita
s'infilano fra i capelli di Hannibal, mentre posa il palmo sulla sua
tempia.
Sente
la sua presa farsi più ferrea, attorno alla propria gola, il
conflitto tendere i suoi muscoli.
-
Non ti fidi di me?- gli chiede, cercando di nascondere una vena di
divertimento.
Hannibal
chiude gli occhi per un qualche istante, deglutisce, li riapre:- non
mi fido e basta.- risponde, mollando la presa.
-
Mi hai chiesto di scegliere fra te e Jack.- mormora Will, posando la
mano libera sul petto di Hannibal, fino a sentire il battito del suo
cuore, sotto la camicia – e vorrei che rispettassi la mia scelta.-
E'
la goccia che fa traboccare il vaso, e Will lo sa, l'ha premeditato.
Un gemito di soddisfazione gli sfugge dalle labbra, quando Hannibal
scatta, gli afferra la nuca e s'impossessa delle sue labbra. Lo bacia
a lungo, possessivamente, e lo lascia andare solo quando entrambi
sono senza fiato, boccheggianti.
-…
Will – ansima -… Will.-
Will
poggia la mano sulla sua guancia, accarezzandogli dolcemente le
labbra col pollice.
Hannibal
socchiude gli occhi e preme il viso contro il palmo di Will, come per
imprimersi per sempre quel contatto nella memoria. Chissà,
si domanda Will, oziosamente, magari
sta stendendo il progetto per la prossima ala del suo palazzo
mentale.
-
Sembri confuso
–
Hannibal
scuote la testa, ancora con le palpebre serrate, e Will sente uno
sbuffo d'aria calda lambirgli le dita:- la confusione è un lusso che
non posso permettermi. E' qualcosa che ho determinato di escludere
per sempre dalla mia esistenza.-
Will
posa la fronte su quella di Hannibal, strusciando il naso contro il
suo:- ho scelto te.-
ripete, in un roco sussurro – voglio che ce ne andiamo. Che
dimentichiamo Jack, e Alana, e la prigione, e l'encefalite, e
Abigail, ed i fiumi di sangue e di menzogne che ci hanno divisi.
Voglio che ci lasciamo tutto questo alle spalle, voglio seguirti
ovunque vorrai condurmi. Voglio che la vita che abbiamo costruito in
queste settimane non finisca mai.- la sua voce è sempre più bassa,
l'ultima frase è un mormorio a malapena udibile – questo
è il mio disegno.-
Di
nuovo, preme le labbra su quelle di Hannibal, e rabbrividisce, perché
il suo respiro spezzato è il suono più dolce e disarmante che abbia
mai udito.
-
Oh Will – ansima lui, sulla sua bocca, prima di restituirgli il
bacio, affondandogli una mano fra i capelli ed aggrappandosi con
l'altra al suo fianco – non smetterai mai di sorprendermi, non è
vero?-
Will
abbassa lo sguardo e, per un attimo, si sente sopraffatto dal senso
di colpa. Anche solo per aver pensato
di sottomettersi al giogo dell'FBI. Si sente schiacciato
dall'enormità della tragedia che ha sfiorato, dall'infame tradimento
che è stato solo ad un passo dal perpetrare.
-
Andiamocene stanotte – dice, urgentemente. Vuole solo mettere la
massima distanza possibile fra loro e quell'ipotesi,
quell'agghiacciante eventualità che è stata troppo, troppo vicina
al diventare reale
-
Aspetta – lo trattiene Hannibal. Gli cinge ancora la vita con le
braccia, ma sembra aver recuperato il controllo di sé stesso, la
maschera di fredda imperscrutabilità e di superiorità
intellettuale. Ha gli occhi scuri, ma una scintilla continua ad
ardere, seminascosta sotto le bronze.
-
Cosa c'è?-
-
Dimmi perché.-
Will
inarca un sopracciglio:- perché?- domanda, incredulo, anche se sa
benissimo che gli deve quella spiegazione, che quella è forse la
prima richiesta veramente legittima che Hannibal Lecter gli abbia mai
rivolto.
-
Non mortificare la tua intelligenza, Will. Voglio sapere perché hai
scelto di abbandonare Jack.-
-
Non ho scelto di abbandonare lui - Will sospira, poi posa una mano
sulla spalla di Hannibal, per stringersi al suo petto – ho scelto
di non abbandonare te – lascia cadere la testa sul suo torace,
respirando il suo profumo, ascoltando il flusso del suo respiro,
meravigliandosi di come riesca a sembrare di nuovo regolare, e
controllato, ingannevolmente calmo.
-
Perché?-
Stavolta
è il turno di Will di piegare le labbra in un sorriso e ribattere:-
non mortificare la tua intelligenza, Hannibal.-
-
Non te l'ho chiesto perché ignorassi la risposta, Will – lo
rimprovera Hannibal, ma senza rancore, anzi, con un tono quasi dolce
– te l'ho chiesto perché devi dirlo. A voce alta, senza che sia io
a sussurrarti la risposta. Voglio che tu lo dica, e che lo dica con
la tua voce, e non con la mia.-
-
Pensavo ti piacesse. Pensare i miei pensieri.-
Hannibal
gli posa una mano sulla gola e delicatamente gli solleva la testa,
per guardarlo negli occhi:- mi piace che i tuoi pensieri siano
nostri.
Non solo tuoi, non solo miei.-
-
Ma stavolta è diverso.- intuisce Will, e potrebbe affogare nelle sue
iridi, e sarebbe una morte dolce come miele, una morte più splendida
e gloriosa di qualunque paradiso – lo è, non è vero?-
Hannibal
annuisce - Questa è una decisione che non posso prendere assieme a
te.-
Si
china su di lui, finché solo uno sbuffo d'aria separa le loro
labbra. Will tentenna, mentre sente il cuore pulsargli direttamente
nella gola, minacciare di sfondare le pareti della sua trachea per
giacere per sempre sul pavimento della cucina di Hannibal. Sorride.
Dio, sarebbe addirittura appropriato.
-
Sembri confuso, Will.-
Will
sorride. Come sempre, si inseguono. Persino le loro conversazioni
sono una l'eco dell'altra.
-
La confusione è un lusso che non posso concedermi.- mormora, e sente
le labbra di Hannibal incurvarsi in un sorriso – non mentre sono
qui, con te. Non mentre…- non sa come concludere la frase (e
avrebbe senso farlo? Non ha appena statuito che le loro chiacchierate
non sono altro che un serpente che si morde la coda?), ma è sicuro,
dannatamente
sicuro, di volerlo baciare di nuovo. Di voler passare il resto della
sua esistenza in un loop, in una ripetizione infinita della loro
ultima cena.
-
Resta con me, Will. Temo che non potrei sopportare di perderti
adesso.-
E,
di nuovo, quell'accenno di debolezza, il pallido baluginare di un
fianco scoperto, e il petto di Will va letteralmente a fuoco al
pensiero di poter essere la causa di quell'emozione. E brucia così
intensamente che Will a stento riesce a parlare:- non preoccuparti –
ansima, prima di ghermire con le labbra la bocca di Hannibal – non
t'azzardare a preoccuparti.-
Hannibal
gli restituisce il bacio, ed è un bacio ardente, un bacio di denti e
disperazione, un bacio che sa di sangue, e di vino, e di pura ed
oscura eternità. Lo bacia fino a soffocarlo e anche se il debito
d'ossigeno comincia a stringerli la gola, Will affonda le mani fra i
suoi capelli e preme più forte le labbra sulle sue. Come se potesse
vivere solo dell'energia e della gloria accecante di quell'attimo.
Poi
Hannibal si ritrae, e gli posa le mani sulle guance, accarezzandogli
gli zigomi con le lunghe dita – respira, Will.- gli mormora,
dolcemente, e solo in quel momento Will si rende conto che ha la
vista offuscata ed i polmoni affamati
-
Se mai tenterai di nuovo di uccidermi – boccheggia, mentre Hannibal
gli tempesta il viso di leggeri baci – sappi che è così che
voglio morire.-
-
Soffocato da un bacio?-
-
Da un tuo
bacio. Mi raccomando, prendi nota. Per il futuro.-
Hannibal
non risponde, ma Will sente le sue mani che tremano. E' solo un
istante, un riflesso incontrollato e incontrollabile, un fremito che
gli scuote le dita, al suono della parola "futuro".
Perché
Will ha scelto lui, ha scelto loro.
In
un battito di ciglia, Will ha detto addio all'FBI. Ed è stato
davvero, davvero facile, perché sull'altro piatto della bilancia
c'era il loro futuro, una vita intera da trascorrere uno fra le
braccia dell'altro.
-
I Tre Campanelli della Giullaressa
Primo:
di norma e regola, quando si comincia qualcosa bisognerebbe
concentrarsi e finirla, non scrivere altre cose a random. Ma, ehy,
sono appena tornata dalle vacanze, ho rivisto il finale della seconda
stagione e boh, questa cosa è venuta fuori
Secondo:
è davvero insopportabilmente melensa, ma non so voi, io a volte ne
ho bisogno
Terzo:…
perché, Will, perché?
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