« Sembri felice »
Occhi stretti, labbra distanti.
Lo vedi laggiù? È grazie a lui.
Il carrillon sta suonando la sua melodia.
Ma perché sembra a tratti così
contorta?
Un due tre, un due tre.
C'è da chiedersi come due esili gambe possano reggere una danza eterna.
Sono ortiche, quelle.
Sfiorarle un attimo comporterebbe una lunga sofferenza.
Osservare. Bisognerebbe osservare.
« Sono ortiche quelle che vivono sulla tua pelle? »
Il mare è calmo, non c'è grigio all'orizzonte.
Il Sole c'è, si vede ancora.
Ma non è vederlo, la chiave.
La chiave è sentirlo.
Lui lo sente, questo Sole.
Un rintocco. Un respiro. Un'ortica.
« Se lui è felice, lo sono anche io »
Una risata. Una melodia. Una luce.
Una voce interrompe le danze:
È un tipo di felicità che non risana le ferite.