Dove non puoi amare, non soffermarti

di Adele_
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Ballo.
Con tutte le preoccupazioni, con tutte le critiche negative che mi sono sputate addosso da persone superficiali, banali e di cui non dovrebbe importarmi.
Ballo e vorrei essere libera.
Ballo e vorrei essere come sembro.
Tengo gli occhi chiusi non perché non sto pensando a niente, ma perché voglio cacciare via i pensieri grigi e tentare di essere solo la musica, nient'altro.
Ballo e vorrei sentire la leggerezza.
Invece ballo e mi sento pesante.
Ballo e vorrei essere innamorata.
Invece ballo e indosso un vestito stracciato da una rabbia cattiva, piena di rancore e desolazione e di ingiusto senso di colpa.
L'amore dovrebbe essere brivido di gioia e l'amore mi ha lasciata persa, senz'ancora, sola, abbandonata in questa continua disperazione inspiegabile che cerca di non sembrare disperata e mi tiene attaccata a terra.
Arranco, e a volte mi sembra di non riuscire a respirare.
Sto mettendo ogni giorno una nuova maschera di indifferenza, di spensieratezza e superficialità.
E sminuisco, rido.
Ma non ce la faccio.
Non so quante maschere ancora ho nell'armadio. Vorrei averne per l'eternità, perché la debolezza annoia le persone.
La debolezza non fa teatro.
Le persone adorano la teatralità.
Ballo e simulo la leggerezza a cui aspiro tanto.
Nessuno è leggero come dà a vedere, tutti abbiamo Grandi Massi nel petto con cui ci tocca avere a che fare.
Vorrei trovare qualcuno che faccia fiorire la mia ferita come Siddhartha ha trovato il fiume.




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