Baskerville, momenti nel tempo

di Alice_nyan
(/viewuser.php?uid=689019)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


~Baskerville, momenti nel tempo~
 Sarete soli, insieme

Prompt: Solitudine

Lasci cadere la testa all’indietro, privo di forze; una melodia incolore soffia, accompagnata da un venticello notturno, accarezzando gelida le tue orecchie. Note che conosci bene, quelle note, librano guidate dalla voce che solitamente le dirige; il suo sguardo purpureo s’incrocia col tuo viso.
«Fratello, non vieni a dormire? Domani sarà un giorno importante.»
Il freddo s’insinua nelle tue ossa e una goccia di disperazione scivola sui solchi già tracciati dalle sorelle sulle gote gonfie e rosse.
Le rivolgi un cenno desideroso di vicinanza mai colmata, di parole non dette, di scuse.
«Allora ti aspetto.» Dice appollaiandosi vicino e canticchiando serenamente.
Quanto vorresti che Lacie non ignorasse le tue lacrime.

 
~ ~
Un fulmine, i tuoi occhi sguazzano da una parte all’altra cogliendo ogni movimento, ogni volto, ogni presenza.
Un secondo e si posano sul proibito, sull’altare sacrificale ornato da fiori rossi.
Sai bene che i veri fiori sono davanti a te, quei rubini incastonati in un viso così sereno. Purtroppo, però, quelli proprio non riesci a fissarli.
Ci hai provato, ma erano troppo vivi e penetranti: ti spaventavano.
Sollevi la spada all’altezza del suo collo niveo, ti si appannano gli occhi di lacrime che piangerai, in silenzio.
Pronunci frasi ormai incomprensibili, compiendo il tuo dovere assaggi l’amaro sapore della solitudine, quando sai che il suo vero peccato è l’averti lasciato solo.

 
Il passato, ormai, non ha più importanza, quando è stata esaudita la tua più grande preghiera. Finalmente puoi rivederla, toccare quell’angelo nero caduto, stringerla forte a te, chiederle scusa in ginocchio, prometterle il mondo pur di farla rimanere tra le tue braccia in eterno.
Eppure non si muove nemmeno un muscolo, l’aria è immobile.
La spada cade lentamente, ancora macchiata di sangue, e con lei anche le tue forze cedono, ogni ragione svanisce.
Giaci a terra, tra la neve gelida, eppure un tepore nostalgico ti intorpidisce le membra e ti immobilizza.
Lacie non ti ha mai voluto lasciare solo, ecco il significato delle sue ultime parole, del suo ultimo sorriso.
 


Triple Drabble, 110 parole ciascuna. La prima drabble è ambientata il giorno prima della seconda, ovvero il momento in cui Oswald diventa Glen e sacrifica Lacie. L’ultima drabble, invece, è ambientata al capitolo 101 del manga, dove Glen viaggia nel tempo per uccidere la sorella. Volevo omaggiare così il loro legame indissolubile e le emozioni contrastanti di Oswald che, però, di facciata si mostra sempre serio e imperturbabile, pur essendo in realtà vittima e succube del destino.
Mi cimento in una raccolta di drabble, con l’intento di omaggiare questo manga stupendo e i suoi personaggi. Se qualcuno vuole consigliarmi dei prompt, lo faccia pure, stimolerà la mia voglia di scrivere e favorirà aggiornamenti meno sporadici (dato che mi risparmierà il tempo di cercarli e decidere quali usare). Inoltre puntualizzo che tutti i personaggi presenti in questa storia non mi appartengono, ma sono di proprietà dell'autrice del manga Jun Mochizuki.
Grazie per aver letto fin qui, lasciate pure un commento!




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3516307