Disclaimer: questi personaggi non mi
appartengono, ma sono proprietà di Ai Yazawa; questa storia è stata
scritta senza alcuno scopo di lucro.
Premessa: la
Fan Fiction ha inizio quando Hachi arriva nel suo vecchio appartamento,
suona ma nessuno la apre. Dentro c’è solo Nobu che influenzato dalle
parole di Nana non apre la porta per paura di "mettersi nei guai insieme a lei"
(ep 47).
I NEED YOUR LOVE,
NANA.
«Se dovesse
avere un’aria felice allora non potrei far niente. Non voglio
riconquistarla al punto di rubarle la felicità.
Però se avrà
un’aria triste di certo non la lascerò in pace.»
(Nobu)
«Sai Hachi, a volte
trasportati dagli eventi, prendiamo una decisione credendo che sia il
meglio per noi. La prendiamo senza pensare alle conseguenze, senza
pensare che quella decisione possa non renderci felici. E credo che tu
ora non sia per niente felice…»
(Nana)
Alla festa di paese tutti sembravano felici e spensierati: c'era chi
mangiava lo zucchero filato, chi tentava di catturare un pesce rosso o
chi, semplicemente, osservava con stupore i fuochi d'artificio nel
cielo.
Tra la folla solo un volto esprimeva tristezza e solitudine, Nana, che
non faceva altro che pensare alla sua Hachi e al fatto che
probabilmente l'avrebbe persa o che comunque il loro rapporto non
sarebbe
più tornato ad essere quello di una volta. Nemmeno i suoi amici, Yasu e
Shin, nei
loro buffi travestimenti per nascondere la propria identità, le
mettevano allegria.
Lo squillo del cellulare distolse il bassista dei Blast dalla visione
dei fuochi d'artificio.
«Pronto Hachi?»
«Ah, ciao Shin!»
«Che cosa è successo?»
«Sono arrivata all’appartamento ma non mi apre nessuno.»
«Ah...»
«Alla fine siete già usciti a vedere i fuochi? Però ho visto che c’era
la luce accesa. Ora dove siete? Shin?»
«Sì. Non resistevamo più e siamo andati avanti. Scusa.»
«No. Non fa niente sono io che ho fatto tardi. Vengo subito. Da che
parte siete adesso? Ahhh ho capito, se non vi vedo ti richiamo
allora...»
(ep. 47)
Erano
già andati tutti vicino al fiume a vedere i fuochi d'artificio, beh,
non proprio tutti.
Un po’ delusa, Hachi si lasciò alle spalle l’appartamento per
raggiungere gli altri. Ma un rumore, lo schiudersi di una porta, attirò
la sua attenzione. Rimase ferma a pochi passi dall'ingresso, indecisa
se
voltarsi o meno, se scappare o rimanere lì.
«Nanaaaaaa!» il grido di Nobu non incoraggiò Hachi a voltarsi, anzi
iniziò
a camminare più svelta verso le scale del condominio.
«Ti prego, fermati...»
«Non c’è bisogno che urli Nobu...»
Erano abbastanza vicini, così tanto che se avessero allungato entrambi
le braccia si sarebbero potuti toccare.
«Sono qui.» replicò Hachi ancora di spalle.
«Non capii mai perché non stessi scappando ma rimasi lì ferma come mi
aveva
chiesto lui. Aspettavo mi dicesse qualcosa, qualcosa per impedirmi di
andarmene. Ma la mia non sarebbe stata una vera fuga. Volevo scappare
per lasciarmi tutto alle spalle e non far riemergere altri dolorosi
ricordi.»
(Hachi)
«Devo parlarti, forse avrei dovuto farlo tempo fa.» la voce di Nobu si
fece sempre più flebile, più triste. Nana si voltò, con gli
occhi già pieni
di lacrime.
«Ora
che faccio? Non posso più scappare, non voglio scappare.»
(Hachi)
«Nobu
ti prego! Non permettermi che ti faccia soffrire ancora. Mi odierei
ancora di più.» Nana stringeva i pugni cercando di non scoppiare a
piangere a dirotto.
«Io
ti amo Nana. Ti amo ancora. Non c’è momento in cui io
non pensi a te. In
cui io non speri.»
«Ricordi
quella notte con la Luna piena? Ero davvero felice. Ora mi sembra tutto
così impossibile e assurdo.»
«Non
è vero!
Se solo tu lo volessi, lasceresti Takumi! Sappiamo tutti che non lo
ami, che lo sposerai solo per il futuro del bambino!» forse quella
frase era un po' azzardata ma era inutile nascondere la verità. In
fondo
Hachi non amava Takumi, era suo dovere
però sposarlo e tentava in tutti i modi di giustificare tale scelta.
«Sai
che non
è vero! Non sono quel genere di persona. Io...amo Takumi. È solo che
nel mio cuore e nella mia testa ci sei ancora tu, Nobu!»
«E
allora
perché? Lascia Takumi e torna a vivere con Nana! Come una volta, come
all’inizio. So che eri felice con noi come la notte dei fuochi
d’artificio.»
«E
tu
nonostante la pioggia battente, eri venuto, per me...»
«Non
mentivo
quando ti dissi che avrei fatto l’impossibile per renderti felice.»
«Ora
però è
impossibile che io sia felice ed è ancora più impossibile che io ti
renda felice.»
«E
invece
no! Farò il possibile per far sì che non sposi Takumi! Nana...ce la
faremo, vedrai»
«Non
posso
Nobu. Che ne sarà del bambino? Cresceresti un figlio che non è tuo?
Pensi che potrei mai renderti felice?»
Nobu annuì, nei suoi occhi si poteva leggere un briciolo di speranza.
«Ti
stai
illudendo di nuovo. E io non voglio farti più soffrire.»
«Non
saresti
in grado di farmi soffrire di nuovo se staremo insieme. E poi così sei
tu a soffrire. E io non ho paura di soffrire ancora, perché lo sto già
facendo. Non riesco a dimenticarti, Hachiko...»
«Nobu...Io...»
«Smetti di fingere Nana! Se mi ami, se è vero che nel tuo cuore ci
sono io, dimmelo e facciamo tornare tutto come prima. Ma se preferisci
stare con Takumi mi stai chiedendo di dimenticarti, mi stai chiedendo
l’impossibile. Ma io per te... lo farò.»
«Ti
amo
Nobu.» disse la ragazza crollando in un pianto disperato.
«Lo
amavo davvero. Lui era come me. Lui era tutto quello di cui avevo
bisogno. Non potevo stare con Takumi, avere una famiglia con lui se “la
madre non è a posto”. Ma nella mia testa qualcosa di ragionevole diceva
di non poter rinunciare a lui. Il mio cuore invece desiderava solo
Nobu. Sempre.»
(Hachi)
Esitante, Nobu prese la mano di Hachi per avvicinarla a sè.
La sua mano era sempre calda, come quella di Nana. Lentamente Nobu si
avvicinò a lei e lo stesso fece Nana. Fino ad abbandonarsi ad uno
stretto abbraccio, seguito da un tenero bacio.
«No, non posso Nobu! Scusami, ma ho preso una decisione.» esordì Hachi
staccandosi da quel bacio. Lui la guardava incredulo e
con gli
occhi tristi stringendole delicatamente i polsi come a volerla
trattenere.
«Addio Nobu, sii felice. E perdonami se puoi...»
Si staccò dalla presa delle esili braccia di Nobu e si voltò avviandosi
verso le scale, lasciandosi indietro i ricordi. Lasciandosi dietro un
futuro diverso, probabilmente migliore.
Cominciò a correre per le scale, correndo veloce quei sette piani
qualcosa andò storto. Pensava che se avesse corso in fretta i ricordi
si sarebbero allontanati più velocemente. Nobu non la seguì, la lasciò
andare, come lei desiderava.
«Che
succede? La testa mi scoppia e il mio ventre...sanguina. Non dovrebbe
essere il mio
cuore a sanguinare? Nobu, dove sei aiutami?»
(Hachi)
«Nanaaaaaaaa! Nana noooo!» un tonfo ruppe il silenzio nel condominio
seguito dal grido terrorizzato di Nobu che risuonò per tutto il
caseggiato rieccheggiando nella rampa di scale.
Nana era caduta dalle scale, la fronte era livida per l'urto e la sua
pancia leggermente rigonfia le sanguinava a dirotto.
Aveva perso conoscenza.
***
«Dove mi trovo?» chiese Hachi risvegliandosi da un lungo sonno in un
luogo che non conosceva. Il tempo sembrava non trascorrere mai, eccetto
per lei che le parve volato via come con un soffio.
Al suo fianco c’era Nana che le stringeva la mano, col trucco colato a
causa delle lacrime di preoccupazione. Indossava ancora la parrucca
dalla sera prima, camuffata per vedere i fuochi d’artificio sul fiume
Tama, per non essere riconosciuta.
Dall’altra parte del letto, seduti vicino a lei c’erano Yasu e Shin,
Nobu era distante, in piedi, vicino alla porta con lo sguardo assente.
Si sentiva terribilmente in colpa, si sentiva la causa di
quell'incidente.
«Hachi!
Finalmente ti sei svegliata.» gli occhi di
Nana si velarono di lacrime per la felicità e per il sollievo stavolta.
All’improvviso entrò un’infermiera, seguita da un medico dall'aria
burbera.
«Devo parlare con la paziente. Forse è il caso che usciate e che resti
solo il padre del bambino o i parenti stretti.» Disse il dottore.
Hachi rispose seccata:«Loro sono la mia famiglia ora, possono restare.»
C’erano tutti, tutti componenti dei Blast. Il suo futuro marito invece
no, era chissà dove a fare chissà cosa con chissà chi e lei rinchiusa
lì, in quella
stanza d'ospedale dalle tristi pareti bianche e vuote e le lenzuola che
non avevano profumo.
«Cosa mi è successo perché sono qui? Il bambino?» chiese un po'
spaventata. Il colpo che
aveva preso alla testa le aveva fatto perdere parte della memoria.
«Ieri è caduta dalle scale dell’edificio in cui abita...» disse il
dottore, «ha battuto la testa, nulla di grave, le abbiamo messo cinque
punti. Però... per il bambino - il dottore esitò un istante - non c’è
stato niente da fare.»
«Sai
Nana, non ho mai
capito perché non piansi. Avevo perduto la persona che per me sarebbe
stata la più importante al mondo e non avevo reagito come mio solito.
Come se fosse la
cosa più giusta che potesse accadermi, come se fosse una liberazione
dal
guinzaglio di Takumi. Mi facevo pena.»
(Hachi)
«Ahhh...» sospirò la ragazza. Nobu uscii sbattendo la porta, si sentiva
realmente responsabile di ciò che era accaduto la sera prima.
«Eppure anche se non
piansi, provai un senso di vuoto enorme, incolmabile. Mi sentivo
sprofondare ma la tua mano mi teneva in superficie. Nana, almeno tu,
non lasciarmi.»
(Hachi)
Tutti gli altri erano sorpresi e tristi. Ma Hachi, provava una strana
sensazione. E Nana riusciva a comprenderla bene.
«Abbiamo fissato l’operazione per il raschiamento per domani
pomeriggio. Si
riposi e cerchi
di non preoccuparsi.» Fu il dottore a spezzare quel silenzio
straziante.
«Devo avvisare Takumi.» disse Hachi.
«Vuoi che ti portiamo qualcosa?» chiese Shin, era sempre molto
premuroso con Hachi. Intanto Yasu era uscito
per seguire Nobu e tranquillizzarlo.
«No. Sto bene. Grazie Shin.» anche lui uscì, lasciando le due
Nana da sole.
«Sei sicura di stare bene?» Hachi annuì, anche se non era poi così
convinta.
«Dovresti essere…scossa.»
«E’ proprio questa la cosa strana. Non mi aspettavo di reagire in
questo modo. Non ero nemmeno preparata a questo. Non avevo mai preso in
considerazione l'idea di abortire tanto meno avevo mai pensato
alll'imprevisto di perdere casualmente il bambino.»
«E adesso cosa farai?» domandò curiosa e sbalordita Nana Osaki.
«Passami la borsa per favore.»
«Intendevo dire cosa farai avendo perso il bambino. Non in questo
preciso momento.»
«Devo dirlo a Takumi.»
«Lo lascerai?»
«Lui...lui aveva comprato le scarpette...»
affermò abbassando lo sguardo.
Nana passò la borsetta ad Hachi da cui estrasse il cellulare. Nemmeno
una chiamata, o un messaggio. Niente.
«Resta ti prego - supplicò Nana di restare durante la chiamata - avrò
bisogno di te...»
«Nana?»
«Ciao, Takumi…»
«Dove sei stata tutta la notte? Dove sei?» domandò il musicista con
tono astioso.
«Non fingere di essere preoccupato! Sono all’ospedale.»
«Cooooosa?»
«Dobbiamo parlare.»
«E’ qualcosa di grave? E il bambino?»
«Per favore, cerca di venire al più presto. Non ti posso parlare
al telefono.»
«Sto arrivando.»
Riattaccò
il telefono. Passarono due ore. La porta si aprì
all’improvviso facendo sobbalzare entrambe le Nana.
«Che è successo?»
«Siediti...» lo intimò Hachi.
Takumi prese il posto che prima occupava Shin.
«Forse è meglio che vada.»
«Già.» di nuovo quel tono astioto da parte di Takumi.
«Lo faccio solo per Hachi. Secondo la tua reazione potrei reagire
anch’io, male però. Non voglio che Hachi si sconvolga ancora di più.»
Nana uscì dalla stanza, chiudendo piano la porta, ma rimase lì ad
ascoltare.
«Beh?»
«Ho perso il bambino.»
Disse quella frase in modo così freddo, e terribilmente veloce.
«Come?»
«Sono caduta dalle scale. Ieri dovevo incontrarmi con Nana e gli
altri nel mio vecchio appartamento per andare a vedere i fuochi
d’artificio ma erano già andati. E scendendo le scale sono inciampata.
Non ricordo nulla, mi sono svegliata due ore fa.»
«Io…e ora come stai?»
«Meglio di quanto pensassi.» disse stupita, meravigliandosi lei stessa
della propria reazione riguardo l'accaduto.
«Ma Nana!- Takumi sembrava davvero dispiaciuto, anzi lo era sul serio-
Come
fai ad essere così impassibile? Non ti importa nulla?» aggiunse, temeva
di perderla perchè nonostante Takumi non fosse una persona sensibile
era conscio che fosse esclusivamente il bambino che Hachi portava in
grembo a tenerli legati.
Nana abbassò lo sguardo e Takumi capì.
«Ora sei libero di fare quello che vuoi! Non hai più nessun
obbligo verso di me!»
«Cosa stai dicendo?»
«Sto dicendo che ora non c’è più bisogno o ragione di sposarmi,
la tua coscienza ora è a posto senza esser messa in ordine da un
matrimonio!»
«Non ci sposiamo più?»
«Io credo che nessuno di noi volesse realmente questo matrimonio.
Sarebbe stato il bambino ad unirci. Ora che non c’è più ognuno per la
sua strada, no?»
«Pensi che ti avrei sposato solo perchè fossi incinta?» Takumi sembrava
già aver digerito la cosa.
«Io...io credo che fosse il motivo principale!»
«Sei una stupida Nana.»
«Io non voglio più vederti Takumi. Tra noi finisce qui. Non siamo
fatti per stare insieme, lo capisci?»
«Sapevo avresti detto questo prima o poi.»
«Non pensare che non mi dispiaccia. Mi dispiace da morire. Ma
ora, non sono pronta ad affrontare un matrimonio.»
«Beh. Non posso far altro allora. Stammi bene Nana. Per
qualunque cosa, domani, tra un mese o tra dieci anni, sappi che potrai
contare sempre su di me. Addio, Hachiko.» non l'aveva mai chiamata così.
«Mi
dispiaceva più per Takumi che per me. Era stato l’unico tra i miei
fidanzati ad essere andato quasi fino in fondo. E Nobu? Chissà che
avrebbe
fatto ora?!»
(Hachi)
Silenziosasemte Takumi si alzò dalla sedia con espressione triste e
rassegnata. Nana, fuori, si era già spostata per non destare sospetti.
Non servì.
«Stavi ascoltando vero?»
«Va via!»
È vero il suo sbaglio più grande fu quello di presentare Takumi ad
Hachi.
Quando entrò, Nana vide Hachi piangendo.
Passarono tutta la sera a parlare, la notte e anche la mattina
seguente, e il pomeriggio prima dell’intervento. Nana era rimasta a
dormire in ospedale, e la mattina Yasu e Shin le portarono dei fiori.
Nobu invece, non si fece vedere più in ospedale.
Gli impegni dei Blast erano fermi, avrebbero ripreso a lavorare non
appena Hachi si sarebbe un po’ ristabilita.
I Trapnest invece erano continuante in TV. Forse ora che uno dei due
matrimoni era stato annullato non correvano più il rischio di perdere
la loro popolarità. E poi non era sicuro che Nana avrebbe sposato Ren.
«Sai Hachi, tutta questa
storia mi fece riflettere. Aumentava in me la paura del matrimonio e di
non essere una buona madre. Ma Ren, come avrebbe reagito? Il non
riuscire ad immaginare una sua reazione mi spaventava ancora di più.
Non lo conoscevo forse?!»
(Nana)
L’intervento di Hachi durò all’incirca un’ora. Alle sette di sera era
già nella sua stanza in modo che avesse la notte per riposarsi.
Al suo risveglio la mattina dopo erano tutti lì. Come due giorni prima:
Nana le stringeva la mano, e accanto al suo letto, sedevano Shin e
Yasu. Nobu era sulla porta, lontano, ma c’era anche lui.
«Buongiorno Hachiko!» disse Nana. Si alzò poi dalla sedia per suonare
il campanello.
«Che fai?»
«Il dottore mi ha chiesto di avvisarlo non appena ti saresti
svegliata.»
Dopo pochi minuti entrò il medico seguito da alcune infermiere. Parlò
direttamente senza chiedere agli altri di uscire stavolta.
«Signorina Komatsu, fra due giorni potrà tornare a casa.»
«Casa,
casa, casa. Quale casa? L’avevo ancora una casa? E qual era? Come avrei
fatto a mantenermi? E poi l’idea di vivere da sola mi spaventava. Non
ero abituata. La solitudine mi spaventava.»
(Hachi)
«Evviva!» Nana esultava. «Nana, controllati per favore.» La rimproverò
Yasu. Sul volto di Nobu apparve un fliebile sorriso. Le cose dovevano
tornare
come prima.
«Sai Nana, ho sempre
desiderato una grande casa con un bel giardino. Ma l’idea di
abbandonare l’appartamento 707 mi faceva venire nostalgia. Forse è il
fatto che sapevo che prima o poi non avremo più vissuto insieme e ci
saremo allontanate. Era già successo e mi mancavi davvero tanto. Non
vorrei mai lasciare quell’appartamento. È lì che ho riniziato, però noi
potremo sempre trasferirci insieme in una grande casa con giardino,
giusto?»
(Hachi)
In quei giorni di convalescenza di Hachi, i membri dei Blast decisero
di mandare avanti il lavoro. Interviste, apparizioni TV, servizi
fotografici. In modo da avere del tempo libero da dedicare ad Hachiko
non appena fosse uscita dall’ospedale.
***
Tutto era rimasto uguale nell’appartamento 707.
«Ho chiesto a Misato di raggiungerci. Così mentre io e gli altri saremo
impegnati avrai compagnia e qualcuno che si prenda cura di te.» disse
Nana premurosa.
«Ma non ha la scuola?» chiese Hachi un po' preoccupata.
«Si, ma se farà qualche assenza non ha importanza. E
poi sono sicuro che tra un po’ ci sarà anche un nostro concerto e verrà
a stare qui da noi.» affermò Yasu che era a conoscenza della doppia
identità della ragazzina.
«Avete
impegni oggi?» domandò Hachi un po' preoccupata di dover stare da sola
nell'attesa che arrivasse Misato.
«No, ma vorrei vedere Ren, è da tanto che...non ci sentiamo.»
«Io ho del lavoro da fare allo studio.»
Hachi sospirò.
«Tra un po’ dovrebbe arrivare Nobu. Ti terrà lui compagnia.»
«Nobu...
chissà come sta. Anche se l'ho visto due giorni fa è da quella sera che
non ci parliamo. E che non ci tocchiamo.»
(Hachi)
Quando tutti se ne andarono dopo circa due orette qualcuno bussò alla
porta.
«Ciao ragazzi.» erano Misato e Nobu.
Dopo aver salutato Hachi e averla abbracciata forte, Misato uscì a fare
la spesa lasciando Hachi e Nobu da soli.
Nana pensava
ancora che se Nobu fosse riuscito a riconquistarla sarebbe stata lei
stessa a farsi tenere per sempre al suo guinzaglio. Più che
pensare, lei ci
credeva. Ci sperava.
Nobu
in mano teneva un mazzo di fiori, riempì una brocca d'acqua e la
sistemò sul tavolo. Si
sedette di fronte a lei.
«Sono contento che tu sia tornata qui.» disse abbozzando un sorriso.
«Nobu...»
«So che è presto per te per iniziare una nuova storia...Prenditi
tutti il tempo che ti serve. Io ti aspetterò Nana.»
«Nobu, non devi aspettarmi. Io voglio solo te. Ma ho bisogno di
un po' di tempo per riprendermi. Capisci?»
«Sì capisco. E con Takumi?»
«Ho chiuso con lui. E va bene così.»
Qualcuno bussò alla porta spezzando il silenzio. Si era creato un certo
imbarazzo tra i due.
«Questa dev’essere Misato.»
«Lascia, apro io.»
Misato entrò trasportando cinque buste piene e pesanti. Aveva fatto la
spesa per un mese e domandò a Nobu se volesse trattenersi a cena da
loro.
Il ragazzo era un po' dubbioso e fissò Hachi in attesa di un suo
consenso.
Lei sorrise e acconsentì.
«Guarda che posso cucinare anch’io. Ce la faccio!»
«No. Ho promesso a Nana che mi sarei presa cura di te. Non
affaticarti.» rispose Misato con tono autoritario ma al tempo stesso
affettuoso e premuroso.
***
«Mi
trovavo nell’appartamento di Ren. Dovevo
parlargli della proposta di matrimonio. E se avessi accettato? Io
volevo continuare a vivere con il mio cagnolino ancora per un bel po’.
Ora che Hachiko era tornata a casa finalmente dovevo prendermene cura
senza
dargli la possibilità di scappare di nuovo.»
(Nana)
«Ren…Dobbiamo parlare.» esordì seduta sul divano.
Ren era visibilmente preoccupato. Temeva che quello che fosse successo
ad Hachi avesse avuto un effetto negativo in Nana.
«Sei sicuro di fare la cosa giusta?» domandò la ragazza.
«Sei tu la cosa giusta Nana. Ma non mi sembri convinta.»
«Io…sì, sono convinta invece.»
«Allora te lo chiedo ufficialmente: vuoi sposarmi Nana Osaki?»
«Sì Ren Honjo.» rispose cercando di non scoppiare a piangere per la
commozione.
«Ma c’è sempre qualcosa che non ti convince, giusto?»
«Ecco, ora che Hachi è tornata a vivere con me...non voglio
lasciarla. Ma se ci sposassimo dovremo andare a vivere insieme, giusto?
Io non voglio lasciare Hachi, non posso capisci? Magari potresti
trasferirti da me. Ma prima dovrei parlarne con Hachi.»
«Beh nel caseggiato dove abiti ora ci sono tanti appartamenti che
si possono affittare no? Potrei prenderne uno tutto per Hachi, o tutto
per noi due, o solo per me. Saremo così vicini che bussando il muro
saprò che hai bisogno di me.» Ren aveva sempre una soluzione a tutto,
ma Nana non era sicura.
«Non è la stessa cosa. E se poi Hachi vorrà far venire il suo
nuovo ragazzo ad abitare con lei? Staremo troppo stretti!»
«Sì è già trovata un altro??»
«No ma che dici! Parlo di un futuro prossimo. Parlo di Nobu.» Ren non
ci capiva più niente.
«Ancora non so se staranno insieme. E poi se Nobu verrà a vivere
con noi, con lui dovrà venire anche Shin. Quel povero ragazzo...che
vita che sta facendo.» aggiunse Nana.
«Uhmmm. E se compriamo una grande casa in modo da vivere tutti
insieme? Io, te, Hachi, Nobu, Shin e anche Yasu?» rise.
«Non
sarebbe la stessa cosa!»
«Quanto sei difficile Nana.»
Nana sbuffò come una bambina.
«E se comprassi l’appartamento affianco e buttassimo giù i muri che
li dividono per unirli? Ci staremo tutti. E non dirmi che non vuoi
rovinare l’appartamento 707!»
Gli occhi di Nana si illuminarono di felicità: questa sì che era
un'idea geniale.
***
In quel periodo i Blast e i Trapnest erano in vetta alle classifiche
musicali: rispettivamente con "Lucy"
e con "Shadow
of love". Ormai i Blast non erano più una semplice band di
paese sconosciuti, erano una band di successo a livello nazionale.
«Credo che presto mi sposerò con Nana.» sospirò Ren.
«Che bello!» esultò Reira.
Takumi lo guardò torvo e si limitò a fargli gli auguri.
«Smettila Takumi!» lo ammonì la principessa cantante.
«Sei sempre così freddo, distaccato. Ecco perché Nana ti ha
lasciato!»
«Ora smettila! Sei solo una bambina viziata!» l'avvilì Takumi.
«Se fossi viziata non sprecherei qui il mio tempo!» rispose prontamente
Reira.
«Che vuoi dire?» domandò Ren un po' avvilito.
«Ho l’opportunità di cantare come solista.»
«Che aspetti allora?» esordì Takumi alquanto indignato.
Ren cercò di zittire entrambi e di riportare la calma.
«Me lo chiedo anche io. Che fine farai tu senza i Trapnest?» Reira a
volte era più cattiva di una serpe. Ma anche Takumi aveva la risposta
pronta
«Troverò senz’altro una nuova cantante. Magari potrei chiederlo
a Nana, eh Ren?!»
Sentendo quel nome Ren non ci vidi più dalla rabbia. Sapeva che Takumi
era triste e arrabbiato per essere stato lasciato da Hachi, ma non
doveva menzionare Nana. Mai.
«Perché? Pensi che non lascerà tutto per il successo come hai
fatto te?» ribattè il bassista dei Trapnest.
A quel punto, Ren non ci vide più dalla rabbia. E sferrò un pugno
dritto in faccia a
Takumi, che a sua volta reagì violentemente.
«Smettetelaaaaaaa!» urlò Reira disperata.
«Scendi dal piedistallo Takumi. Anche noi potremo trovare un nuovo
bassista sai?»
«Non me lo farò dire due volte. Sarò io ad andarmene di mia
spontanea volontà.»
I due rimasero senza parole aspettando che Takumi facesse qualcosa.
«Pronto Take, abbiamo bisogno urgente di fare un annuncio
importante alla televisione, riesci a trovarci un posto in uno dei
canali più seguiti della tv?»
(Take
è il manager dei Trapnest).
«Ma sei completamente pazzo?»
«E Naoki? Dovremo parlarne anche con lui.» chiese Reira.
Takumi disse semplicemente che non gliene fregava un bel niente.
From:
Reira
To: Shin
Object:/
Sai
Shin, questo lo dico solo a te anche se presto tutto il Giappone ne
sarà al corrente. Takumi ha deciso di sciogliere la band. A me non
importa. Senza cantare non vivo, non sono nulla. Ma perché cantare per
una band se posso avere una carriera tutta mia? Mi
hanno proposto di cantare come solista, per questo non mi sono
abbattuta più di tanto.
Ma mi dispiace per due motivi: non rivedrò più Takumi, abbiamo
litigato. E per Naoki, che ancora non sa nulla. Shin, mi fido di te.
Tua Reira.
***
«Sai Hachi, l’idea di
vivere tutti insieme mi emozionava tantissimo. Ho sempre desiderato una
famiglia numerosa e rumorosa. Che me la stia costruendo in questo modo?
Yasu e Ren avrebbero senz’altro il ruolo di genitori, Nobu e Shin dei
figli capricciosi, e tu il cagnolino amato da tutti. Io invece che
ruolo potrei mai avere?»
(Nana)
Eravano
tutti seduti intorno al tavolo. Un po’ stretto ma ci stavano davvero
bene,
come una vera famiglia. A un certo punto qualcuno bussò alla porta. Era
Ren,
e il suo sguardo non prometteva niente di buono. Entrò con aria
affranta e chiese se avessero un televisore.
«Si è
in camera mia.» disse Hachi e Nobu corse a prenderlo.
«E’ successo qualcosa?» domandò Yasu un po' allarmato.
«Lo vedrete e sentirete voi stessi.» rispose Ren
Tutti rimasero incollati alla televisione con le orecchie vigili.
«Siamo
in diretta dal canale sette, con un ospite molto speciale: il bassista
dei Trapnest! Ha un annuncio molto importante per noi e per tutti i
fans. Con
lui c’è anche la bellissima Reira.»
disse una giornalista.
«Mi dispiace per
questa richiesta di apparizione improvvisa ma abbiamo un annuncio da
farvi. Mi scuso a nome degli altri due membri, Ren e Naoki. Hanno
preferito lavarsene le mani. Comunque, i Trapnest da questo momento in
poi non ci saranno più. Reira ha deciso di condurre una carriera
solistica, e Ren ha intenzione di sposarsi il prima possibile. E io
sono stanco di avere a che fare con dei fannulloni. Il successo dei
Trapnest, non nego, sia stato grazie a tutti e quattro ma è il momento
di una nuova vita per tutti.»
Takumi mise il microfono
nelle mani di Reira e lasciò gli studi TV. Come gli chiese Hachi, non
si fece più vedere, non lo vide più nessuno.
«Ren, ti sposi? Mah...Nana?!» domandò Yasu un po' indispettito.
«In realtà...non abbiamo ancora deciso seriamente dunque fermate
l’entusiasmo!»
Tutti rimasero in silenzio.
«C’è una cosa che...vorrei chiederti Hachi.» domandò Nana Osaki e Nana
Komatsu annuì. «Che ne dici se io e Ren comprassimo sia questo
appartamento sia
quello affianco, e li unissimo per “costruire” una nuova casa? Potremo
vivere tutti insieme. Che dici, ti va l’idea?»
Hachi si sentii esplodere per la felicità. Forse non tutti i mali
vengono per nuocere.
«E’ un’idea geniale!»
«Lo so. Modestamente è stata una mia idea.» si intromise Ren
«Così vivremo ancora insieme.»
«Sì, avremo una bella casa con quattro camere da letto, due bagni, due
cucina e finalmente un salotto...»
«Ma niente giardino...» disse Hachi fingendosi triste.
«Già. Però potrai scodinzolare per casa comunque.»
Tutti risero. C'era felicità nell'aria.
«Ma ora che...i Trapnest si sono sciolti, i soldi?» domandò Hachi
titubante.
«Non sono cose che ti ruguardano piccola Hachiko.» la rimproverò
affetuosamente Ren come se fosse anche il suo cagnolino.
«Io...avrei un’altra idea.» bofonchiò
Nobu
«Cos’è
vuoi venire a vivere con noi?!»
«Quell’affermazione
di Nana mi spinse a sperare che ciò un giorno tutto questo potesse
accadere davvero: vivere insieme come una grande famiglia allargata.»
(Hachi)
Nobu arrossì e poi
disse:«Non intendevo questo. Volevo dire...ma se Ren
tornasse nei Blast?»
Shin impallidì.
«Tranquillo Shin.
Non ti manderemo via. Ren potrebbe suonare il basso, e tu la seconda
chitarra, no? Ci sono molto gruppi che hanno più di un chitarrista.»
«L’idea mi piace.
Ren?» esclamò Nana tutta felice.
«Io però...non
vorrei togliere nulla a Shin.»
«Per me non c’è
problema. Mi piacciono entrambi gli strumenti. E poi la formazione
iniziale era proprio questa no?»
Erano tutti d'accordo:
Nobu aveva avuto un'idea geniale.
«Innanzitutto
dobbiamo comprare questo appartamento e quello affianco. Poi
avvisare i manager e tutti quanti
che Ren tornerà a far parte dei Blast. Infine ristruttureremo le case.»
disse Nana, ma Hachi
non era d'accordo: prima di tutto Nana e
Ren dovevano sposarsi per vivere poi tutti felici e contenti
nell’appartamento
707.
***
La sera
stessa Nana
telefonò il proprietario del caseggiato e acquistò entrambi gli
appartamenti.
I lavori cominciarono
molto presto e nel frattempo le due Nana stavano a casa di Ren.
I lavori durarono
circa due mesi per via delle pressioni di Nana.
Era stato completamente rivoluzionato: la camera di Nana non
c’era più, il muro fu infatti buttato giù per unire i due appartamenti,
vennero
costruite tre stanze da letto nell’appartamento 708, e la cucina era
diventata
un enorme e accogliente salotto che si collegava con la cucina
dell’appartamento 707 in cui venne aggiunto un grande tavolo in modo da
far stare tutti comodi. In
più, cosa molto positiva, c’era il secondo bagno. La camera di Hachiko
rimase intatta invece.
La Gaia Records
accettò volentieri la proposta di far entrare Ren nel gruppo dei Blast,
convinti che la sua notorietà avrebbe portato i Blast ad un successo
ancora maggiore e
quindi a più soldi.
Dopo circa un mese e
mezzo, le due
settimane servirono per riarredarlo, il nuovo appartamento era pronto e
Hachi si era ristabilita
completamente dall'intervento.
«Nana?»
«So cosa devi
dirmi, Ren.»
«L’anello te l’ho
già dato quindi non potrò chiedertelo con la solita scenetta a
sorpresa.»
«Ormai non è più
una sorpresa no?»
«Sposami. Vuoi
sposarmi?»
«Sì, Ren Honjo. Sì.»
il sì di Nana era finalmente ufficiale.
«Sai
Nana, io non sono mai riuscita ad arrivare al grande passo, anche se ne
ho avuto più volte l’occasione. Non ero stata in grado di amare e non
sarei mai riuscita ad amare per così tanto tempo una persona
fisicamente lontana. Ma tu ci sei riuscita. Sono contenta per te. Io
volevo solo essere amata.»
(Hachi)
Venne presto fissata
la data
per il matriomonio di Nana e Ren. Il giorno scelto ricadeva in
una bella e calda
giornata di fine settembre.
Nana si stava
preparando da ore, insieme ad Hachi. Mancava davvero poco.
«Come ti senti?»
domandò Hachi alla futura sposa nel mentre che le sistemava i capelli.
«Come se fosse
l’ultima cosa che faccio.»
«Emozionata?»
«Terrorizzata.»
«Lui è quello
giusto.»
«E Nobu?»
Hachi non rispose, ma
in cuor suo sapeva che Nobu era quello giusto per lei invece.
«Puoi sempre
chiedergli di venire a vivere con noi. Abbiamo due stanze in più.»
«Comunque so
cosa fare della mia vita. Cioè, che lavoro.» disse
Hachi come a voler cambiare discorso
«Ricordi
quando
lavoravo nel negozio Sabrina del signor Mizukoshi? Io vorrei gestire un’attività
tutta mia.»
«Che genere di
attività? Un
negozio di
vestiti?» rise Nana.
«Solo che non ho i
soldi.Mi fai un
prestito? Ti renderò tutto. So che hai già fatto abbastanza per me. Ma
è importante stavolta.»
«Vuoi davvero aprire
una tua attività?»
«Sì, ecco, vorrei aprire
una…pasticceria.»
Nana rise e le
assicurò che avrebbe fatto il possibile per aiutarla.
«Adesso dobbiamo
andare. Pronta?»
«Sì sono pronta al
grande passo...»
Alla cerimonia furono
invitate poche persone. I membri dei Blast, Reira, Naoki, Misato,
qualcuno della Gaia Records e il Manager dei Blast.
Nana indossava un
semplice vestito bianco, stretto in vita e con un lungo strascico. Ma
ciò che spiccava di più in lei, era il suo sorriso.
Dopo il brindisi Nana
lanciò il bouquet e fu
accidentalmente
Hachi a prenderlo. Un sorriso gli comprve in volto e si girò a cercare
Nobu incrociando il suo sguardo e gli andò incontro.
«Sono pronta
ora- gli disse -vieni
a vivere
con me...»
Nobu strinse forte
Hachi, e le sussurrò all'orecchio che non aspettava altro da
mesi.
«Saremo felici,
vedrai.»
***
Nana e Ren partirono
in Luna di Miele in Nuova Zelanda. Il ritorno di Ren nei Blast aveva
fruttato molti soldi a tutti e l'idea di due chitarre piacque molto ai
fan dei Blast. La carriera di Reira andava lo stesso a gonfie vele
anche se stare lontana da Shin non era facile per nessuno dei due. Yasu
divenne finalmente avvocato, ma mise da parte a tempo indeterminato la
sua professione per dedicarsi completamente alla musica. Ben presto si
trasferirono anche Nobu e Shin nell'appartamento 707/708 mentre
Yasu preferì rimanere del suo per mantenere ancora un po' di privacy.
Per quanto riguarda Takumi nessuno
ebbe più sue notizie di lui mentre Naoki tentò la carriera di
discografico.
Hachi era di nuovo
felice e finalmante anche Nana iniziava ad esserlo.
«Sai
Nana, ora non mi importa più della casa con un bel giardino. Non
avrei lasciato l'appartamento 707 nemmeno per una reggia. C'eri tu,
c'era Nobu e avevo qualcosa di mio di cui andare fiera. Ora sono
felice. So che le cose andranno sempre meglio, perchè adesso siete in
due a tenermi per mano.»
(Hachi)
Fine.
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NOTE.
Questa è la prima Fan Fiction One Shot che io abbia mai scritto ed è
anche la prima che
pubblico in questo sito.
Forse ho esagerato con il lieto fine, ma...gli ultimi minuti
dell'ultima
puntata di Nana mi hanno lasciato una sorta di amaro in bocca e così è
nata questa fan fiction ben un anno fa che è stata poi risistemata e
pubblicata ora.
Ho effettuato nuove modifiche a distanza di molti anni dalla
pubblicazione, perché mi son decisa a rileggere e sistemare tutti i
miei scritti. Purtroppo per
sbaglio l'ho cancellata e ho deciso di ripubblicarla ):
Spero
che questa OS vi sia piaciuta e che non abbia deluso le vostre
aspettative (:
Ciao a tutte! (:
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