La luna dal colore dei petali di ciliegio

di kamy
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Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.1 Pioggia nel canneto di bambù

Nell'aria risuonavano rumori di flauti, coperti dal ticchettare delle gocce di pioggia. Rivoli d'acqua solcavano il terreno fangoso dove affondavano i piedi di un bambino. Quest'ultimo tremava, guardandosi intorno, udendo la pioggia all'interno del canneto di bambù che si era lasciato alle spalle. Le orecchie da lupo sul suo capo tremavano, il suo viso dal taglio occidentale era sporco di fango e rigato dalla pioggia. La pelliccia delle orecchie e i suoi capelli gocciolavano, aderendo alla sua pelle pallida. Non indossava vestiti, le costole premevano contro il suo corpo ignudo segnato da cicatrici. Il suo battito cardiaco era accelerato e tremava.
Avvertì uno scalpiccio di zoccoli avvicinarsi e tentò di mettersi a correre, inciampò e cadde in ginocchio in una pozzanghera. I cavalli si stavano avvicinando, i loro cavalieri furono illuminati dalla luce di un fulmine azzurrino. I samurai vedendolo sguainarono la spada. Il bambino indietreggiò e soffiò, mostrando i canini aguzzi. Abbassò le orecchie da lupo e sgranò gli occhi, facendo brillare le sue iridi dorate.
Un giovane scese dal suo cavallo, indossava delle infradito e una tunica di seta.
"Shogun, non avvicinatevi, potrebbe essere pericoloso!" disse un suo coetaneo, scendendo a sua volta dalla propria cavalcatura. Estrasse la spada, le gocce di pioggia scendevano lungo la lama.
Il bambino ruggì e uscirono tre artigli di osso per ogni sua mano.
"E' un demone!" gridò più di un samurai.
Il giovane armato puntò l'arma verso la gola del demone, che indietreggiò. Lo Shogun gli mise una mano sul braccio e gli fece abbassare l'arma.
Il rumore di flauti cessò di colpo.
Lo Shogun avanzò lentamente, portandosi di fronte al giovane demone. "Si tratta solo di un bambino" ribatté. 
II demone conficcò il capo tra le spalle e alzò lo sguardo. La luce della luna piena illuminava il viso dell'altro giovane, facendo splendere le sue iridi castane, incastonate in due occhi dal taglio orientale.
"Vattene" ruggì. Le gambe gli cedettero e rischiò di cadere all'indietro. Gocce di sangue si mischiarono all'acqua nella pozzanghera, scendevano da una ferita sulla schiena del più piccolo.
"Mio signore, permetteteci di ucciderlo" disse uno dei samurai più vecchi.
"Porterà solo disgrazie" sibilò un altro.
Lo Shogun si sporse afferrando il braccio del giovane, lo tenne su e gli passò le mani sulla pelle fino alle mani, strinse quelle calde ma bagnate del demone tra le proprie gelide. "Ha bisogno di cure" decretò.
Il bambino ritirò indietro gli artigli, tremando. Strinse a sua volta le mani dell'altro e chiuse gli occhi. Si abbandonò, perdendo i sensi.




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