Hammer
Incredibile siamo
riusciti a fare bella figura! Pensò il capitano Thomas
Ferr dentro di se, guardando Penny seduta rigidamente
davanti a lui.
La ragazza gli lanciò un’occhiata e rivolse lo sguardo
altrove. “Non si può fare niente per aiutarla?” domandò a bassa voce rigirando
una lattina di succo d’arancia concentrato.
Ferr la guardò per un po’ alzando
le sopracciglia. ”Non metterò a repentaglio la vita dei miei uomini per una
carcerata scappata dal Pianeta Due con una bomba in corpo!” Affermò secco.
Penny annuì e guardò la Klondike che viaggiava sola nello
spazio, verso la Dawn “dovrete abbatterla?” domandò
col cuore pesante, tirando a se le gambe e dondolandosi leggermente.
“In teoria o possiamo lasciare che esploda.”
“Ad Harlan prenderà un colpo”
sussurrò a bassa voce fra se.
“Quel tipo seccante che viaggia insieme alla sua
amica?”domandò contento di aver trovato una scusa per impicciarsi della vita di
quella donna così attraente che aveva visto nell’ologramma.
“Si...un tipo fastidioso. Le ha causato problemi,
vero? Immagino che vi avrà urlato come un matto
di non graffiargli la Klondike. Sarò svenuto, il momento in cui è stata
arrembata.” Ridacchiò a mezza bocca, desiderosa solo di
vederlo.
“Ha urlato e ha dato di matto. Ma
ha urlato molto di più quando ha saputo che lei era in pericolo, signorina. Ci
ha dato il suo benestare per distruggere la nave...aveva a cuore solo la sua
salute in quel momento” commentò spensierato vedendola sollevare lo sguardo sorpresa.
Che novità! Pensò Penny sghignazzando
dentro di se. Era vero? Non era da
Harlan, dire una cosa del genere.
“Possiamo farla trasferire sulla nave della sua bella amica”le disse di proposito rimediandosi un’occhiata
guardinga.
“Sulla nave della mia bella amica single...ma
si, perché no?” domandò calcando bene sulla parola single, sicura che Nora ne
sarebbe stata felice. Aveva un debole per quei ‘maschioni tutti muscoli’..e il capitano era un
bell’esemplare che presto sarebbe entrato nella collezione di quella mantide.
Quando la passeggiata d’acciaio fu
agganciata al boccaporto della Virago, senza provocare alcun danno alla navetta
- bus, Nora fu la prima persona che Penny vide.
Si abbracciarono per un breve istante, scambiandosi due
battute stupide che risuonarono nel condotto nel seguente modo:
“Perché sei scappata da quel
paradiso in terra pieno d’uomini? Ma l’hai visto il
capitano?”
“Certo che l’ho visto e ne ho visti parecchi, cara la mia amica single che ha fatto colpo sul bel
capitano!” ridacchiò divertita “e ho sottolineato la parola single con
fervore!”
“Questa è una delle cose per cui ti
adoro!” Nora alzò le sopracciglia comicamente e sorrise “allora, facciamo un
bello scambio di ostaggi: ti lascio sola con Harlan e Leroy che sta per impazzire
e me ne vado a conoscere il bel capitano.”
“E Leroy?” sussurrò curiosa abbassando
la voce
Nora alzò le spalle e le diede la schiena “mi conosci!”
esclamò affettandosi a raggiungere la Hammer.
Virago
Ma pensa tu con che faccia si presenterà la dentro. Dio, vorrei esserci!
Pensò Penny dirigendosi nella plancia della Virago. Che cotte fulminanti, quella donna mi fa paura a volte!
Aprì la porta metallica, trovandosi di fronte
uno stupidissimo Harlan in procinto di andarle incontro.
La guardò per un po’ col viso cupo “mi hai graffiato la nave.”La
rimproverò con le mani sui fianchi.
Penny sorrise e indicò la Hammer
“quando hanno sparato gli arpioni dovevi esserci, dovevi sentire l’urla di
dolore della tua creatura che soffriva mentre le aprivano le budella con le
loro lame taglienti..”
La descrizione più truculenta che
le venisse in mente, pur di farlo soffrire, uscì dalla sua bocca come un fiume
in piena.
Harlan la ascoltava senza dar segno di cedimento emotivo,
cosa che fece infuriare Penelope “cavolo non te la prendi…e io che ci speravo
tanto!” esclamò col broncio facendo un cenno di saluto a Leroy che passò e
diede un colpo in testa a Preverte imbambolato.
“Che avevamo detto?”
Quella frase sibillina lo fece riprendere. Afferrò la mano
di Penny e la portò via in fretta. “Beh? Che è successo?”
domandò mezza divertita dal suo strano comportamento. Inconsciamente intrecciò
le dita con le sue e la strinse. Quando giunsero sulla
sala d’osservazione, con l’universo come unico sfondo, Penny pensò che doveva
avergli dato di volta il cervello.
Harlan la guardò ed era il ritratto della serietà. “Me ne
frego della nave, tu sei più importante…e insostituibile” mormorò a bassa voce
facendola restare di sasso.
“Ah…beh, sei carino..” Sussurrò un
po’ imbarazzata. “E non potevi dirmelo di la?”
“No.” Affermò abbracciandola e sentendola un po’ rigida “di la c’è l’ odore dei circuiti sovraccarichi…qua ci sei
solo tu”
Penelope sorrise e si rilassò,
rispondendo al suo abbraccio “un’altra cosa carina. Non saranno troppe in una
giornata sola?” domandò sentendo che le baciava la
fronte e i capelli.
“E la terza no?” le disse
sorridendo e scostandola lievemente da se.
“E’ carina la terza?” domandò sentendolo avvicinarsi.
“E’ molto carina”
Klondike
Amelia digitò il codice segreto che l’ingegner Cage le aveva fatto imparare a
memoria e si collegò con il Pianeta Due che attendeva impaziente di sentire ‘il
botto’ della Dawn. Quando le rispose la voce scontrosa di Rydell,
la ragazza trattenne un sospiro di stizza “sto viaggiando verso la stazione.
Sanno che ho la bomba con me ma non penso faranno niente per fermarmi.” Annunciò greve, con gli occhi rossi per il prolungato
pianto.
“Adesso togliti dalle palle e fammi parlare con Cage” esclamò mandandola al diavolo dentro di se.
L’uomo, ritratto del dolore allo stato puro, prese la
comunicazione con un gesto stanco “ciao Amelia”
“Ciao Eric…bella stronzata che ho
fatto. La comunicazione è schermata?” mormorò dopo un secondo, girando
lievemente sulla ex- sedia di Leroy.
Cage pigiò un tastino
e annuì “adesso si.”
Amelia sorrise amara. “Non ci
arriverò mai alla Dawn. Il tempo sta per scadere e questa
bagnarola viaggia ad un regime troppo basso” annunciò depressa “mi dispiace”
“A me dispiace per te. Ho cercato in tutti i modi un’altra soluzione...non l’ho trovata” mormorò
togliendosi gli occhiali abbassando le spalle sotto il peso della propria colpa.
La ragazza sospirò e guardò l’enorme spazio davanti a se
“farà male?” domandò d’un tratto sperando fortemente
che la risposta fosse negativa.
“Non sentirai nulla” la accontentò Cage
depresso.
“Puoi farlo adesso? Prima che ci ripensi”
domandò secca come se la cosa non riguardasse.
“Posso. Vuoi davvero?”
“Si. Fallo ma non dirmi quanto manca alla mia fine voglio la
sorpresa..” Ridacchiò con le lacrime che riprendevano
a scorrere. “E’ orrendo morire così…da soli…”
“Vorrei essere al posto tuo”
“Non lo vorresti” singhiozzò asciugandosi le lacrime col
dorso della mano “non puoi capire come ci si sente…”
….e nella sala d’osservazione della
Virago mentre Harlan e Penny si baciavano per la prima volta, un puntino luminoso
illuminò i loro volti accostati, facendoli voltare all’improvviso verso il vero
trasparente e super resistente.
Penny lo strinse a se quando vide la Klondike che esplodeva in
mille pezzi, investendoli con l’onda d’urto, sebbene viaggiassero ad una
distanza ragguardevole.
Sentì che tratteneva il fiato per un istante troppo lungo e
non potè fare a meno di pensare a quella poveretta.
“Mi dispiace tanto” sussurrò al pilota che si appoggiò alla parete opposta a
guardare il nulla che regnava nello spazio al posto della rassicurante presenza
della Klondike.
“A me dispiace per lei. Non ce l’ha
fatta e si è sacrificata inutilmente” mormorò abbracciando la ragazza che a
quanto poteva sentire stava piangendo silenziosamente per una persona che
neanche conosceva.
Hammer
Nora assistette alla scena con un senso d’orrore che la
lasciò inebetita. Smise di slumare Ferr nel momento in cui il secondo gridò “esplosione!” a
pieni polmoni e assistette inorridita alla scena dei frammenti della Klondike
che vagavano per lo spazio silenzioso. Mosse la bocca per parlare e si rese
conto che tutta la sua verve l’aveva abbandonata di colpo. Con gambe tremanti
si sedette nel posto vicino al capitano che la scrutava di sottecchi.
“Si sente bene?”
“No” borbottò a mezza bocca “Harlan darà di matto”
Il capitano la guardò domandandosi perché diavolo si
preoccupavano tutti per quel pilota schizzato e caciarone. Poi si rese conto
che era più o meno la stessa frase che aveva pronunciato la ragazza e sospirò.
Era il loro modo di dire.
Pianeta due, Laboratorio d’ingegneria genetica, settore B3
Rydell fissava il monitor vuoto senza
riuscire ad emettere un fiato. Aveva assistito alla scena con un senso di impotenza che era stata immediatamente soppiantato dalla
rabbia più pura.
Guardò Cage che sedeva sconvolto
con le mani attorno alla testa e piangeva la perdita della sua studentessa.
Ispirò profondamente un paio di volte, per calmare il nervosismo
che urlava dentro la sua testa.
“Poco male” disse con voce fredda “manderemo qualcun altro”
Cage alzò la
testa all’istante, afferrando la donna per il camice immacolato “non manderemo
più nessuno! Non voglio essere responsabile di un’altra morte
atroce!” urlò rosso in volto.
La donna sorrise sinistramente, si
liberò della presa dell’ingegnere e accese il monitor che mostrava l’interno
della prigione dove i carcerati lavoravano stancamente.
“Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta” sussurrò facendogli
accapponare la pelle.
Terra, Spazioporto International Cruise
Le due navi approdarono dopo tre giorni allo spazioporto. Harlan e Penny sbarcarono in silenzio, senza
rispondere alle domande insistenti dei colleghi.
Nora era corsa immediatamente a consolarli mentre il
capitano Ferr raccoglieva le informazioni necessarie
per mandare una flotta - come cristo comanda- sul
Pianeta Due per fare ricerche.
Quel nuovo incarico aveva fomentato tutta la squadra della Hammer che non vedeva l’ora di rendersi finalmente
utile.
“Che si fa adesso?”
La voce cupa di Leroy distrasse Harlan dalla sua
meditazione.
“Siamo senza nave”
“Ce ne assegneranno un’altra “disse
sedendosi stancamente, ancora triste per la dipartita di Amora.
Leroy si sedette accanto a lui mettendogli un braccio sulle
spalle incurvate, mentre Penny li lasciava alle loro chiacchiere “sii contento, la potrai smontare da capo e fare tutte le
modifiche del caso. Passerai giornate ad impazzire sui propulsori e ci perderai
il sonno, a forza di scervellarti sul sistema di raffreddamento che non va!”
“Mh..”ripose stancamente il ragazzo
facendo una smorfia. “Non mi piglia tanto, sai? Ho in mente altro in questo
momento”
Si alzò cominciando a girovagare per lo spazioporto,
osservando l’accalcamento dei colleghi in estasi alla
visione della Hammer e della Axe.
Girò lo sguardo fino ad incontrare il visetto pallido di Penny che gli
sorrideva sotto le lentiggini.
Le sorrise a sua volta e tornò a posare gli occhi su Leroy,
ora appoggiato al muro.
“Una settimana con Penny e sarò di nuovo tuo.”
Leroy fece una faccia disgustata “non dirlo in quel modo,
checca isterica”
Ridacchiò, staccandosi dal muro e dandogli un colpetto di
striscio sulla testa spettinata “Sulla nuova nave voglio vederti con dei
capelli regolamentari!”urlò allontanandosi verso il settore
docce.
Preverte fece un gestaccio nella sua direzione e si voltò
verso Penny che sorrideva alla scena.
Uscirono dallo spazioporto
tenendosi per mano “ come tua migliore amica voglio l’esclusiva sui cambiamenti
che perpetrerai alla povera nave!” esclamò compunta.
Harlan la guardò con aria finta
infastidita “scoccia poco. La mia imbarcazione non si
tocca!” si fermò abbracciandola e le fece un sorriso birichino “e poi non sei
la mia migliore amica, sei la mia ragazza”
Penelope sorrise e alzò un
sopracciglio “vedremo”
Harlan la guardò sorpreso “come sarebbe a
dire ‘vedremo’?” ringhiò lasciandola andare.
La linguaccia che gli fece fu fin troppo eloquente “non mi accontento, bello! Non hai visto che figaccioni
che c’erano sulla Hammer? Il capitano si che era un vero..”
S’interruppe quando vide il broncio mogio che aveva messo
“scherzavo” sussurrò andandogli vicino e abbracciandolo “facciamo così:
fidanzata un giorno si e due no.
A tempo perso ti posso anche garantire accesso alle mie labbra”
“Facciamo due si ed uno no. Devo recuperare un po’ di tempo” mormora abbassandosi
verso di lei.
“Concesso. Ma mi fai fare qualche
modifica alla nave o niente bacio”
Harlan la fissò socchiudendo gli occhi “ E va bene, strega!”
Penny ridacchiò divertita tirandolo per
mano “andiamoci a scegliere la nave nuova, forza!”
“Si più fare?” domandò sorpreso “e
da quando in qua?”
La sua voce stupita la fece mugolare “si è
sempre fatto! Sei tu che ti facevi assegnare la più schifosa perché non ti
andava di alzare il sedere e andare al Deposito” lo rimbeccò con voce polemica.
“Ah..” Sussurrò soprappensiero “e non potevi dirmelo in qualità di amica?”
“No” ridacchiò fermandosi e facendolo inchiodare quasi
addosso a lei “mi piaceva vederti uscire dalla sala macchina
sporco dalla testa ai piedi “
“Maniaca! Ho saputo anche della microcamera nel settore docce!” la rimproverò scandalizzato.
“Ah…allora sai solo di quella…”