Una ragazza, un ragazzo, un paio di converse rosa

di SerenaTheGentle
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Alex aprì delicatamente la finestra della sua stanza. Doveva stare attenta a non fare il minimo rumore, per non svegliare la Strega.

La serratura scattò senza problemi e la ragazza uscì fuori rapidamente, cercando di non cadere dal tetto. Piano piano, richiuse la finestra dietro di sé e raggiunse il ramo dell'albero alla sua destra. 


Si arrampicò e poi si lasciò andare sull'erba morbida del giardino. Non aveva corso nessun rischio a saltare giù in quel modo: era certa che il loro giardino fosse il più morbido della città, altrimenti la sua matrigna non avrebbe vinto il premio di "Miglior giardino del mese" per niente!

Alex era euforica! Quella sera ce l'aveva fatta! Era riuscita a non fare rumore! 
Recuperò il suo zaino, lanciato giù precedentemente, e si avviò a casa di Jeremy, a pochi metri lontano da lei.

La casa dell'amico si riconosceva per la grande bandiera italiana che i suoi genitori sfoggiavano con orgoglio accanto a quella americana. Era in bella mostra proprio sul portone del garage e sulla cassetta delle lettere.

Il suo migliore amico era difatti italiano per origine: i suoi nonni erano approdati in America molto giovani e non tornarono più in patria, con grande dispiacere di sua nonna. Tuttavia, hanno mantenuto la tradizione e l'attaccamento per il paese d'origine, insegnandolo ai figli e, di conseguenza, ai nipoti.

Alex oltrepassò il recinto e si avviò verso il retro della casa. La casetta sull'albero che avevano costruito insieme era ancora là e là sarebbe dovuta andare. La ragazza salì la scala a pioli e non appena raggiunse la botola bussò secondo l'ordine stabilito dal loro Club: un colpo, pausa di cinque secondi, tre colpi, pausa di tre secondi, un colpo. 

Tutto estremamente semplice, ma anche difficile, perché si dovevano tenere a mente i secondi e non farne passare più di uno.

Jeremy aprì la botola e con una mano, la aiutò a salire.

L'arredamento della casetta era semplice e d'effetto: appena alla destra della botola avevano un grande baule con tutti i loro viveri e i tovaglioli a sufficienza per non sporcarsi; all'angolo, vicino al baule, c'era un enorme stereo su un mobiletto, all'interno si potevano trovare vari libri e giornali per l'intrattenimento letterario dei membri del Club; ed infine, vi erano, sparsi dappertutto, dei cuscini morbidi e soffici, disposti sopra dei teli di nylon. Per le notti più fredde erano anche attrezzati di sacco a pelo e coperte in più, tuttavia non ne avrebbero avuto bisogno quella sera. 

Si ritrovavano tutti i giovedì sera da sei anni a questa parte e tutti i giovedì sera parlavano di tutto ciò che era successo nel corso della settimana e dei loro problemi. Non che non lo facessero quando erano a scuola, ma in quella casetta era diverso e, per Alex, era il modo più bello per trasgredire una delle regole impostale della Strega alias la sua matrigna alias Alicia May.

In quel nascondiglio, Alex si sentiva davvero a casa.

-Finalmente sei arrivata! Non ne potevo più di stare solo! A momenti iniziavo!- esclamò Jeremy con vivacità.

Alex si sistemò meglio sui cuscini ed incominciò a tirare fuori la razione stabilita di caramelle.

-Che fine ha fatto Mike?- chiese la ragazza confusa. Di solito, era lei ad arrivare per ultima.

-Non ne ho idea!- le rispose il ragazzo sgranocchiando delle noccioline.

-Non mangiare! Dobbiamo aspettare Mike!- lo rimproverò Alex decisa e l'amico fu costretto a smettere.

-La prossima volta inizio e basta, senza aspettarvi!- il ragazzo sbuffò prima di riprendere a mangiare di nascosto dallo sguardo indagatore di Alex.

Dei rumori li fecero destare ed entrambi smisero di fare quello che stavano facendo per ascoltare: Mike era arrivato.

Sentirono i consueti colpi e la ragazza fece per aprire, quando Jeremy la fermò.

-Mi dispiace, la combinazione da lei selezionata è errata. La preghiamo di ritentare, sarà più fortunato!- Jeremy assunse la voce tipica della segreteria telefonica non personalizzata e cercò di essere serio. Alex, invece, si fece scappare una risata, che lui bloccò, posandole una mano sulla bocca.

-Jeremy- cominciò Mike esasperato - Apri subito questa botola, altrimenti domani non avrai i compiti di storia che mi avevi chiesto!- il ragazzo concluse con il tono di chi sapeva di aver vinto. Difatti l'amico non lo fece aspettare così tanto. Tolse la sua mano dalla bocca della ragazza ed aprì la botola, rassegnato.

-Sei fortunato perché mi servono!- esclamò il ragazzo sbuffando e facendo il finto offeso. Alex scoppiò a ridere come non mai e Mike, vedendola, sorrise maggiormente. Jeremy incominciò subito a frugare nello zaino dell'amico, tirando fuori il suo compito e un pacco di pop-corn.

-Alex! Hai complottato con questo idiota contro di me!- esclamò Mike, fingendosi sgomento. 

La ragazza continuò a ridacchiare e lui allora si vendicò facendole il solletico.

-No! Mike! Smettila ti prego!!!- Alex pregò l'amico di fermarsi e appena lo fece si sentì in imbarazzo. Entrambi si ricomposero rossi in viso, con il loro migliore amico che li guardava sorridendo maliziosamente e mangiando i pop-corn.

 

Angolo Autrice 
Salve ragazzi! Rieccomi in carreggiata con la mia nuova storia! Spero vi piaccia, come sta piacendo a me scriverla!!!
Un bacione, 
Serena <3





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