Titolo:
Questione di tempo
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi:
Bakugou Katsuki, Midoriya Izuku
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autore:
Dunque allora, salve! Entro in punta di piedi in questo fandom in cui
spero di tornare. Ho scritto questa quasi One-shot grazie a
un’immagine (che io volevo linkarvi ma mannaggia non la trovo
sul web) passatami da Patty,
e infatti dedico questa piccolina a lei e Mely-chan,
perché mi hanno influenzata abbastanza da farmi scrivere
qualcosa. Grazie cucciole <3
Disclaimer: i
personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è
stata scritta a scopo di lucro.
Questione di tempo
L'ultima esplosione era stata più violenta delle precedenti
e più vicina. Forse troppo di entrambe le cose per le poche
forze che gli erano rimaste. Il suo corpo non era riuscito a resistere
alla deflagrazione ed era stato catapultato dall'altra parte del campo
di battaglia, contro un muro di cemento, anch'esso più forte
e resistente di lui in quel momento.
Dopo il duro impatto con la parete dell'edificio, il neo-supereroe
cadde a terra con un tonfo sordo e un grugnito, un misto di dolore e
rabbia, la guancia premuta contro il freddo e graffiante asfalto. I
muscoli delle braccia gli bruciavano per la fatica e ormai non riusciva
più a muoverle, già prima, quando gli autori di
tutto quel macello gli avevano fatto a pezzi i guantoni, il dolore era
sì intenso ma sopportabile, adesso invece gli rispondevano a
malapena le dita. Le palpebre cominciavano a essere veramente pesanti e
trovava sempre più difficile tenere gli occhi aperti, non
che cambiasse qualcosa: vedeva solo un mucchio di polvere e tanto di
quel fumo che pensava di avere la vista annebbiata. E forse era davvero
così, perché quella macchia verde e nera a pochi
passi da lui non poteva essere comparsa dal nulla.
-Kacchan?-
La voce del suo compagno era bassa e tesa, con un fondo di incertezza,
quasi timida e impaurita come quando erano ragazzini e non faceva altro
che farlo incazzare con quel suo tono da moccioso. La gola riarsa e
piena di polvere non gli permise di rispondere, se non con un colpo di
tosse, che gli scosse la schiena dolorante.
Le mani del suo compagno erano ferme e sicure sul suo corpo immobile,
così diverse dal passato, ma capaci di placare la sua rabbia
e i suoi pensieri aggrovigliati e confusi. Ed erano colme di premura in
ogni manovra per portarlo in una posizione più comoda, con
la schiena contro il muro vicino.
-Kacchan?- chiamò ancora il ragazzo dai capelli scuri,
posandogli i palmi sulle guance.
-Tsk…- grugnì Bakugou, mettendo a fuoco il viso
dell'altro. -Ce ne hai messo di tempo… Deku di
merda…-
Izuku sfoggiò un sorriso di scuse che vide appena. -Mi
dispiace, ho fatto tardi.-
-Stai perdendo… un sacco di tempo.- Katsuki chiuse gli occhi
stanchi, ma li riaprì nell'istante in cui le labbra umide di
lacrime dell'altro sfiorarono le sue.
-Mi dispiace tanto.-
Poteva sentirla ora la paura nella sua voce, e il senso di colpa che
avrebbe occupato tutti i pensieri di quella testa verde. Compiendo uno
sforzo immane, il biondo riuscì a sfiorargli di poco il
braccio con le dita, ma fu sufficiente.
-Starò bene… Non preoccuparti.- disse, puntando
le iridi rosse in quelle scure di Izuku che gli donò un
nuovo sorriso, stavolta più leggero.
-Certo. Hai ragione.- asserì, per poi posare la fronte
contro quella dell'altro. -Torno presto, te lo prometto.-
E pur sapendo che non sarebbe mai stato abbastanza presto, Katsuki
annuì prima di assopirsi perché sapeva che
comunque Deku sarebbe tornato da lui.
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