Someone in the dark

di Bridgette
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23 maggio 1988,Roma.

Quella sera,il tempo scorreva come sempre,ma in quella stanza c'era qualcosa che faceva fermare il tutto:la sua voce. La voce del grande Michael Jackson. Ma partiamo dall'inizio.


''Allora,sei pronta a vedere dal vivo il cantante più famoso di tutti i tempi?!''. Disse mia sorella urlando.
''Ovvio,non sto più nella pelle! Pensare che fino ad adesso ho dovuto sempre ascoltarlo in radio...che emozione!''.

Ma che sciocca,non mi sono ancora presentata. Beh,in realtà non c'è molto da dire.
Il mio nome è Alessandra,ma tutti mi chiamano Alex,ho 17 anni e la gente ironizza dicendo che sono gli anni più belli della mia vita. Non credo di pensare lo stesso,visto che nella mia vita ho sempre cercato di cavarmela da sola nei momenti difficili.
Da piccola,sono cresciuta con un padre alcolizzato e una madre egoista. Ho passato l inferno in quella casa.
Così,appena compiuti diciasette anni,scappai di casa con mia sorella di venti anni,Delfina.
Non ho mai avuto molti amici,anzi per niente...si allontanarono tutti da me appena videro mio padre.
L unico 'amico',se posso considerarlo così,che avevo e che ho tutt'ora è sempre stato Michael.
C'è sempre stato per me...mi bastava ascoltare le sue canzoni e lo sentivo vicino. E ora che posso finalmente incontrarlo,mi sento felice.

Io e Delfina,prima di dirigerci al concerto,decidemmo di mangiare qualcosa a casa.

''Sai,sono molto contenta di incontrare finalmente il nostro idolo. Dopo aver passato l inferno in quella casa,un po' di felicità ce la meritiamo'' disse.
''Ti prego,non ricordarmelo. Voglio dimenticare tutto ciò che abbiamo passato. Ho sofferto molto quando papà ci insultava e menava,mentre era ubriaco''.
''Oh certo,scusami. Beh,devi ammettere che eravamo molto veloci a correre,quindi la maggior parte delle volte non riusciva nemmeno a prenderci'' detto questo,ridemmo.

 Dopo aver finito di mangiare,pulimmo il tutto,ci preparammo e salimmo subito in macchina.
Durante il tragitto,pensai a Michael e ancora non riuscivo a crederci che stavo per andare ad un suo concerto. Ad incontrarlo,a cantare le sue canzoni,ad urlare il suo nome in mezzo a tutta quella gente.
Eccoci arrivate. Ansia.
Scendemmo dalla macchina e,all'improvviso,una folla urlante ci stordì le orecchie.
-Cavolo,non è ancora iniziato il concerto e già stanno cantando le sue canzoni- pensai.
Dopo tanta fatica,finalmente,riuscimmo a metterci in prima fila.
Facemmo anche amicizia con un gruppetto di ragazzi dietro di noi...è proprio vero che la musica unisce le persone.
Dopo un paio di minuti:il buio.





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