Cause you and I, we're born to die

di Mardy Paranoica
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cause you and I, we're born to die
io e te, siamo nati per morire





Aveva gli occhi scuri ma Matt non lo sapeva. La immaginava così, o perlomeno era cosi che l'aveva focalizzata la prima volta. 
Aveva dei capelli morbidi, lisci, lunghi e incredibilmente profumati e di questo Matt ne era consapevole perché non serviva la vista per certe cose. 
Era sicuramente splendida perché sentiva il battito cardiaco di tutti quelli presenti nei dintorni aumentare quando lei era nei paraggi e ancora di più quando sorrideva. 
Era come lui, in qualche modo, nonostante avesse sempre pensato di no visto che la prima volta che si erano incontrati lui non era un avvocato e nemmeno il "diavolo di Hell's Kitchen" e lei era semplicemente la più ambita studentessa della Columbia. 
Ma con il tempo le cose cambiano e tutto cambia la prospettiva con cui si guarda, si sente, si vive qualcosa. 
Tant'acqua era scorsa sotto i ponti da quando Matt Murdock era stato abbandonato un'altra volta da un'altra persona che amava come succedeva praticamente sempre. Nella sua vita era una dannata costante quella di essere abbandonato dalle persone che  amava e pur essendone maledettamente abituato non smetteva mai di soffrire. 
Ma ad Elektra non importava degli altri, di nessuno nello specifico. Amava se stessa, amava il sangue e amava avere il potere di farlo scorrere e le piaceva camminare su quei tacchi alti, in quel vestito corto e con gli occhi di tutti addosso, persino di chi non la poteva vedere. 
E chi, se non Matt Murdock, a cui importava – nello specifico – di chiunque. Odiava mettere a rischio chi non poteva difendersi da solo, non sopportava chi faceva scorrere inutile sangue per futili cause e si muoveva nell'ombra com'era abituato a fare da sempre, nella penombra dei suoi occhiali da sole e le zone d'ombra tra i magazzini vuoti di un quartiere dormiente. 
E così si erano inseguiti per anni: lei scappava lontano e lui, in cuor suo, voleva che si ripresentasse da  lui e allo stesso tempo la voleva sparita per sempre cosi da potersi rassegnare una volta per tutte. 
Ma poi si sa, comunque, il destino non lascia mai nulla in sospeso e lei era tornata per davvero e lui ci aveva davvero creduto in un lieto fine. Aveva creduto di poter scappare assieme a lei, magari cambiare città o paese, andare via dove non c'era nessun Daredevil o nessuna Elektra Natchios o qualsiasi altra cosa che sembrava pesare così tanto. 
Il destino non lascia mai nulla in sospeso tanto quanto non riservi del dolore al giovane uomo: 
il lieto fine è solamente qualcosa da libri per bambini e storie di principi e donzelle e lui non era un principe, anzi, era un povero diavolo costretto come da un sortilegio  a non potersi sottrarre a quel che era il suo mondo, ormai. 
Aveva ricevuto quel "dono" perdendo la vista e ora sembrava quasi non potersi più slacciare da quella maledizione. 
Sembrava perso ma era come se si fosse ritrovato ed era come se quella volta, con Elektra morente tra le sue braccia, fosse quasi riuscito a vedere i suoi occhi castani. 
La vita e la sorte gliel'avevano portata via per sempre e al contrario di come pensava non si sarebbe rassegnato. 
L'aveva baciata sotto una pioggia torrenziale ed era riuscito a cogliere la bellezza di ogni angolo del suo viso bagnato dalle gocce che segnavano con un suono diverso tutte le sfaccettature. 
E poteva vedere, anche se era cieco. 
Ma certe volte l'amore non era abbastanza e la strada diventava dura. 
Lei aveva scelto le sue ultime parole da tempo, sapeva che sarebbe morta e gli aveva detto di amarlo come mai aveva fatto con nessun'altro. 
E Matt realizzò che forse erano nati così per un disegno di Dio, che certe volte la divina provvidenza li faceva nascere già con un progetto per quanto doloroso esso sia
Certe volte, qualcuno, nasce solo per morire.  








Questa os partecipa al contest "A box full of prompt" indetta dal gruppo facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni" con il prompt "cause you and I, we're Born to die" di Always_Always.
Le parti in corsivo sono pezzi tradotti del testo di Born to Die di Lana del Rey.





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