I. Fiori inquinati
Tu sei acqua, tramonti, un impermeabile
giallo nei giorni di pioggia
sei il fumo delle sigarette che si perde
nello smog di Milano
e sei la mano
che mi teneva stretta solo in metropolitana
Io sono il ciclamino che un giorno
il vento ha fatto cadere dal tuo davanzale,
sono il pullman che prendevi
quando eri stanca di camminare.
Sono il silenzio del tuo appartamento vuoto
alle tre del pomeriggio
e tutte le albe che ti sei persa,
mentre dormivi.
Ma soprattutto sono i fiori bianchi
sbocciati nei tuoi polmoni
e che ti stanno facendo marcire
dall’interno.
Perché lo so, non è stato il vento
a rovesciare la pianta che ti ho regalato,
ma la tua mano nervosa
che ora si confonde a tutte le altre
nell’affollato esangue spazio
della metropolitana. |